Qualcuno ci può definire dei poveri illusi, dei fastidiosi sognatori che dicono sempre le stesse cose senza accettare la realtà. Ma noi siamo fatti così, viviamo nella terra dove la lotta è il pane quotidiano, dove sei abituato a batterti con tutto te stesso per difendere la tua dignità, i tuoi diritti, la tua persona. Mentre ascoltavamo i cori razzisti della curva bianconera (il classico repertorio, incitamenti al Vesuvio e richiamo alla monnezza, al colera, al terremoto) ci è venuta in mente la sentenza del giudice sportivo Tosel contro l’Inter: 15000 euro di multa per i cori che avevamo scomodato anche San Gennaro. Dobbiamo registrare ancora una volta che il giudice sportivo non ha un’idea uniforme delle sanzioni da stabilire. Lo Juventus Stadium, infatti, resta indenne. Neanche una multa, un provvedimento che ha il sapore della beffa perchè legittima quello spettacolo vergognoso a cui abbiamo dovuto assistere e che purtroppo non è una novità negli stadi del Nord. Che senso ha fare le iniziative contro la violenza negli stadi ed il razzismo se nei fatti non c’è un’azione ferma, forte nei confronti di chi si rende protagonista di messaggi incivili? E’ ormai evidente che ci sono vari pesi e varie misure; non si può dimenticare che il Napoli disputò nel 2007 una partita a porte chiuse contro il Genoa per il lancio di un contenitore di yogurt che colpì al petto un guardalinee, o in Serie B sul neutro di Perugia per dei petardi esplosi durante Napoli-Frosinone. Per non parlare della sentenza eseguita dopo i fatti del 31 Agosto 2008, con le curve chiuse per tre turni dopo le presunte violenze di Roma contraddette dall’operato della Magistratura.
Non ci interessa fare le polemiche sulle singole sentenze, ma esprimere il disappunto per l’ennesima ferita culturale compiuta dal mondo del calcio, incapace di cogliere la profondità della sua forza comunicativa. Per non parlare del silenzio mediatico piombato sulle violenze denunciate a Radio Crc da Rosario Savarese, presidente del Napoli Club Meta: “Siamo stati pesantemente aggrediti da un gruppo nutrito di pseudo sostenitori della Juventus. Hanno puntato il settore ospiti, assalito persone, senza curarsi del fatto che c’erano anche donne e bambini. Un malvivente ha rotto il setto nasale di un tifoso azzurro. Come arma, ha usato una bottiglia di birra! Da non credere! Un altro ragazzo, invece, è stato violentemente percosso ed ha perso qualche dente. I bambini piangevano, le donne pure. Nessuno ne parla! Non capisco come sia possibile! Le telecamere di Mediaset ci hanno intervistato per capirci qualcosa, eppure i loro servizi non sono mai stati mandati in onda. Perché? Io mi sono salvato perché sono riuscito a trovare rifugio all’interno di un condominio. Perché nessuno ne parla??”. S’interroghi il calcio italiano sui misfatti culturali che porta con sè, qualcuno rifletta anche sull’inadeguatezza di un giudice sportivo che non garantisce l’uniformità dei suoi provvedimenti ed agisca di conseguenza.
Dal nostro inviato allo Juventus Stadium Ciro Troise
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