Il calcio giovanile è pieno di storie in salita, di ragazzi che soprattutto al Sud vedono nel calcio uno strumento di riscatto sociale, un sogno con cui dare un calcio anche alle difficoltà di partenza nel proprio percorso. E’ la storia di Antonio Martiniello, attaccante classe ’96 della Salernitana che prova a farsi strada nel mondo del pallone. Antonio, scugnizzo di Aversa, ha cominciato come tutti a giocare con gli amici nella sua città, iscrivendosi a sette anni per la prima volta ad una scuola calcio. E’ la Bingo Boys Aversa, il suo allenatore è Pasquale Iovine, un maestro per Antonio, uno di quelli che l’ha fatto crescere umanamente e calcisticamente. Quando aveva undici anni, le strade di Martiniello e Iovane potevano separarsi. La scuola calcio Bingo Boys Aversa fallisce, Antonio, però, segue il suo maestro alla Real Carinaro, dove resta fino alla categoria Giovanissimi. E’ proprio in questo momento che Martiniello sembra spiccare il volo, i radar di varie squadre s’accendono sulle sue prestazioni. Il suo profilo comincia ad essere noto agli addetti ai lavori: si tratta di un attaccante con grandi margini di miglioramento dal punto di vista tecnico, ma che impressiona riguardo alla fisicità. Alto 182 cm, oggi lo definiscono l’Ibra di Salerno ma ricorda anche Luca Toni per movenze e caratteristiche. Il Napoli lo segue con grande interesse e lo porta in prova anche a un torneo con i Giovanissimi Nazionali a Foglianise, in provincia di Benevento. Il suo profilo colpisce molto l’allenatore Nicola Liguori, che ne intravede delle qualità in prospettiva ma l’operazione non va in porto, non si trovano tutti gli accordi soprattutto dal punto di vista burocratico. Per Martiniello sembra presentarsi in maniera concreta l’ipotesi di un trasferimento al Nord.
Il Modena la convoca per uno stage di tre giorni, ma quando sembra tutto pronto per il saluto agli affetti di sempre, alla Real Carinaro, il viaggio per l’Emilia Romagna salta. Arriva la chiamata della Salernitana, precisamente dell’ex responsabile del settore giovanile Angelo Belmonte, scomparso purtroppo il 12 Novembre scorso. Martiniello non era molto contento dell’ipotesi di andare a Modena e, quando si è reso conto della possibilità concreta di non allontanarsi da casa, ha immediatamente accettato la proposta della Salernitana. Con il club granata, Antonio parte dalla categoria Allievi Nazionali Lega Pro, dove indossa i panni della macchina da gol. Va a segno venti volte, pur saltando nove partite di campionato per infortunio, e trascina la Salernitana alla fase finale di categoria. L’avventura della formazione granata finisce, però, molto presto in virtù delle sconfitte contro Albinoleffe e Fano e del pareggio contro l’Aversa Normanna. Il suo talento è esploso nella stagione in corso, nel campionato Berretti, dove ha segnato già 26 gol. Sotto la guida di Mauro Chianese, allenatore della Berretti granata, è migliorato tecnicamente e tatticamente, lavorando sui movimenti offensivi. Lezioni che hanno avuto i loro frutti e che hanno permesso ad Antonio prima di essere convocato allo stage dell’Under 18 di Lega Pro e poi di vincere qualche scommessa, come quella per un viaggio a Londra con il dirigente accompagnatore Giuseppe Liguori. L’obiettivo di Antonio è adesso il debutto all’Arechi, il sogno cullato in molti allenamenti con la prima squadra, dove Gregucci l’ha invitato a continuare così tenendo sempre i piedi per terra. Intanto raccolgono informazioni sul suo conto club di tutta Italia, di A, B e Lega Pro. Spicca l’interesse di Lazio, Verona e del Bologna, che ha recentemente allacciato dei contatti con la Salernitana per portare a casa l’Ibra granata. Antonio non si ferma, sogna e pensa già al prossimo gol. Magari arrivasse all’Arechi…
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