Il progetto della “cantera” napoletana sta sempre più prendendo forma e si comincia a vedere nella primavera la mano esperta di Dodo Sormani. Il tecnico, figlio d’arte del grande Angelo Benedicto Sormani, viene da esperienze ricche di successi con le giovanili della Juventus dove prima ha affiancato Ciro Ferrara come responsabile delle giovanili e dopo l’ha accompagnato nella sue infelice esperienza con i più grandi ma è proprio con i giovani che ha dimostrato di poter dare il meglio di se. Di sicuro il tecnico di origini brasiliane sta cercando di trasmettere la giusta mentalità, rigore tattico e professionalità ad un gruppo di giovani che ha talento ma che nelle precedenti edizioni dei campionati Primavera è mancato di organizzazione e del giusto approccio alle competizioni giovanili.
Il tecnico ha scelto, dopo il ritiro in Trentino sulle orme della prima squadra, una serie di test complicati come quello contro la primavera del Milan e gli adulti di Turris e Casertana, uscendo sempre dal campo sconfitto (3-1 con i rossoneri, 3-2 con i corallini, 5-0 con i casertani) più o meno sonoramente ma cercato di trasmettere al gruppo la giusta mentalità. L’idea è di far crescere giovani calciatori e presto professionisti, senza perdere mai i principi e l’importanza del gioco a prescindere dai risultati. Ci sarà tempo per vincere ma non bisogna mai perdere il gusto ed il piacere di giocare al calcio, principi sani alla base della crescita così come espressamente richiesto dal “presidentissimo” De Laurentiis. Dal punto di vista tattico il modello a cui bisogna arrivare è quello della prima squadra con il 3-4-1-2 Mazzariano, ma insegnando calcio a 360 gradi ed è per questo che nel torneo “Tirreno e Sport” ha cominciato sempre le partite con il 4-4-3 di scuola Barcellona, per poi passare nel corso dei match ad un 3-4-3 nella fase di possesso palla con l’esterno sinistro che saliva molto. Una soluzione che adotta lo stesso Barcellona che, come il tecnico livornese, in diverse occasioni schiera la stessa difesa a tre da molti ancora ideologicamente vituperata. Non più ruoli troppo definiti per i giovani che spesso vengono chiamati a giocare in difesa, a centrocampo o in attacco a secondo delle necessità per insegnare anche quei concetti di adattabilità che rendono la squadra più imprevedibili ed i giovani più completi.
Analizzando in dettaglio i nostri “scugnizzi” che si stanno ben disimpegnando nel torneo del litorale romano e quelli che il tecnico ex bianconero avrà a disposizione si può subito notare che la Primavera si presenta ricca di talento ma particolarmente giovane con molti nati nel 1994. Saranno pochi i classe ’92 tra cui il ritorno di Diego Petrarca, il talentino Jacopo Dezi ed il centrale Di Falco. Diversi classe ’93 con i reduci della passata primavera di Miggiano, Iuliano e Signorelli, e alcuni dei giocatori della Berretti campione d’Italia come il mediano Antonio Esposito, il centrocampista Nicolas Pesce ed il prestante centravanti Giacomo Romano. Moltissimi i 1994 che provengono dagli Allievi, tanti giovani di buona e in alcuni casi di ottima qualità da crescere con cura come Fornito, Nicolao, Palma, Savarise, Scielzo ed il fratello d’arte Roberto Insigne, ancora più precoce del pur forte consanguineo.
Il ruolo in cui al momento la Primavera sembra essere più in difficoltà è quello del portiere, motivo per il quale è stato scelto l’argentino Varisco che però non riesce ancora a trasmettere la giusta sicurezza alla difesa e che in alcuni casi sembra mostrare quei fondamentali approssimativi che sono purtroppo la debolezza della scuola argentina. Malgrado ciò, vedendolo in allenamento, sembra avere una certà reattività ed un buon piede, doti che non sempre riesce a dimostrare in partita probabilmente per il poco tempo che ha avuto per integrarsi con la squadra e per una certa emotività chiaramente giustificabile per un 1993 che vive le sue prime esperienze lontano da casa come un’opportunità da non fallire per la propria carriera. L’altro portiere Antonio Crispino (classe ’94) proviene dagli Allievi Nazionali, nella scorsa stagione allenati da Ciro Muro, è molto bravo nelle uscite basse meno nella presa e mostra anche lui ancora qualche insicurezza, sembra avere buoni doti, anche se come spesso capita ad i portieri così giovani, si macchia di qualche grave errore di sufficienza o disattenzione.
Il difensore di maggiore prospettiva è sicuramente il classe ’94 Emanuele Allegra (terzino destro di spinta alla Maicon) convocato attualmente nella nazionale under 18 di Evani, aggregato spesso nella prima squadra e recentemente inserito anche nella lista per la Champions. La difesa della Primavera ruoterà intorno al giovane Allegra e al più esperto (’92) Diego Petrarca, che già due anni fa faceva parte della Primavera napoletana con buone prestazioni anche a livello di play off scudetto. Ha personalità, grinta e buona tecnica per un difensore, dovrà guidare una difesa che dovrà sapersi schierare indifferentemente a tre o a quattro e che può disporre dell’altro classe ’92 Di Falco, il ’94 Celiento, bravo e discretamente tecnico, ma che in alcuni frangenti si macchia di qualche disattenzione grave ed inoltre soggetto molto spesso ad infortuni. Quest’ultimo è un elemento comunque sicuramente affidabile e con grandi margini di miglioramento. Sugli esterni difensivi o terzini a seconda del modulo, oltre al prorompente, il Napoli sembra avere realmente una marcia in più a livello giovanile anche con gli altri due classe ’94 Savarise e Nicolao.
Savarise è destro, piccolino ma dal passo veloce e dalla buona tecnica e capace sia di difendere bene ma anche di spingere e saltare l’uomo per fornire l’assist, forse pecca ancora sulla consistenza fisica ma il passo breve (dote fondamentale per gli esterni secondo Mazzarri) e la sua completezza fanno sperare in una buona carriera. Infatti, Savarise viene spesso impiegato come centrale nella difesa a quattro o come centrale destro in quella a tre (alla Campagnaro per intenderci)
Il mancino Nicolao, nato nel 1994 anche lui, è invece l’arma in più sulle fasce della squadra di Sormani. Un talento completo bravo in difesa quanto in fase di spinta, con un sinistro molto buono, mille polmoni ed una buona progressione viene già chiamato dai suoi compagni “Gareth Bale”. Convocato spesso in Nazionale Under 16 è uno dei giocatori migliori a livello giovanile nel suo ruolo con doti di reattività, tecnica e corsa ampiamente sopra la media, ha il peccato veniale e giustificabile per un talento così giovane di voler strafare in qualche occasione ma in campo sembra già maturo per la sua età. La sua riserva è Marchitelli, anche lui molto promettente, che non trova molto spazio solo perchè Nicolao è di un’altra categoria. Ieri contro l’Inter ha riportato una distrazione alla spalla sinistra e per questo probabilmente non sarà disponibile per la finale contro la Lazio.
A centrocampo da segnalare diversi giocatori interessanti per altro con caratteristiche piuttosto diverse, il più pronto sembra essere Giuseppe Fornito (94). Il regista azzurro ha buoni numeri, piede e sa sferrare anche buone conclusioni, i tempi del centrocampista di qualità ma si fa valere anche in fase di copertura. In questo periodo non è forse al meglio della condizione ma ha tutto per fare bene anche in futuro, quest’anno è per lui molto importante. E’ nazionale di categoria ed è uno dei centrocampisti giovani più apprezzati a livello nazionale. Palma (94) è un centrocampista completo, buona tecnica e ancora più bravo in interdizione, non ha la qualità di Fornito ma è probabilmente più duttile e più portato al sacrificio. Chi fa del sacrificio del senso della posizione il suo punto di forza è Antonio Esposito (93), una sorta di Pazienza della Primavera, fornisce equilibrio alla squadra e sbaglia poco pur non avendo grandi numeri. Proviene dalla Berretti ed è stata la sorpresa in positivo, può diventare un giocatore affidabile anche a buoni livelli perché sa ragionare in campo e può essere utilizzato sia da mediano davanti alla difesa, il suo vero ruolo, che da difensore in emergenza. Un altro centrocampista è Nicolas Pesce (93), gran fisico, buon piede, forse un po’ lento, non ha cambio di passo e deve migliorare in copertura ma ha una struttura fisica che lo può aiutare se avrà l’abnegazione e la costanza di lavorare su i propri limiti. Su Iuliano (93), talento precoce e brillante un paio di anni fa, bisogna fare chiarezza, il giocatore che è stato portato dal suo allenatore precedente Miggiano a centrocampo (ai tempi di Canè era utilizzato come punta esterna), non ha ancora i tempi di gioco del centrocampista. Ha grandi piedi, dribbling, visione di gioco e buone capacità balistiche ma tiene spesso troppo palla e tenta giocate inutile e pericolose in certi frangenti. Ha il fisico alla Gargano, piuttosto piccolino ma non ha chiaramente la stessa capacità di recuperare palloni, ha però molta qualità bisognerà avere la pazienza di aspettarlo e di educarlo al nuovo ruolo. Il compito di Sormani non è quindi facilissimo ma sarebbe un peccato perdere un talento con queste potenzialità. E’ stato vicinissimo all’addio per frizioni con la società, ci aveva messo gli occhi la Nocerina (per lui, cresciuto nella scuola calcio Sensale di Nocera Inferiore). La sua permanenza è un innesto importante per la Primavera.
In avanti il talento più cristallino è quello di Roberto Insigne (classe ’94), sinistro fatato, notevole cambio di passo, senso del gol, forza fisica e tecnica sopraffina. C’è poco da aggiungere, bisognerà solo farlo crescere bene perché con queste doti dipenderà molto da lui se riuscirà a seguire la tracciata strada dal fratello maggiore. E’ il giocatore del Napoli che ha maggiormente impressionato nel Napoli, un altro livello rispetto a quasi tutti gli altri. Jacopo Dezi (92) è salito alla cronaca quest’estate per le buone prestazioni nel ritiro di Dimaro con la prima scquadra e si caratterizza per essere un giocatore particolarmente duttile. Era soprannominato il nuovo Marchisio proprio per questa sua capacità di adattarsi. L’ex giocatore del Giulianova può giocare in tutti i ruoli di centrocampo ma anche come esterno offensivo, ha corsa, buona tecnica ed un buon tiro. L’anno scorso ha giocato soprattutto come esterno alla “Maggio” sacrificando forse le buone qualità offensiva sfiancandosi in un duro lavoro di copertura sulla fascia destra.
Quest’anno avrà un ruolo più alla “Hamsik” come è stato provato in prima squadra da Mazzarri e potrà far vedere quanto può essere decisivo giocando più avanti. L’attaccante centrale dovrebbe essere il promettente Felice Mellone (94) prelevato nell’ultima giornata di mercato dal Padova insieme a Di Mario dall’Isola Liri.
Mellone (’94), pur venendo da un’esperienza al Nord è nato a Torre Annunziata e dovrà giocarsi il ruolo di titolare con Giacomo Romano (’93). Romano ha segnato 13 gol nel girone con la Berretti lo scorso anno, pur non avendo grandi doti di scatto e risultando apparentemente un po’ macchinoso, ha un gran fisico. Si fa valere soprattutto nella difesa della palla con piedi più che buoni ed aiuta molto la squadra a salire sfruttando il fisico. In area sa farsi rispettare in particolare nel gioco aereo. E’ stato utilizzato da Mazzarri nell’allenamento a porte aperte del 18 Agosto scorso.
Gennaro Signorelli (’93), di buon talento e velocità, mi sembra sinceramente un giovane che deve migliorare parecchio, sbaglia spesso i tempi delle giocate e dilapida le sue buone capacità per un eccessivo individualismo. In campo sembra presuntuoso nelle scelte e negli atteggiamenti, potrebbe fare di più ed anche per lui si spera nel buon lavoro di Dodo Sormani. Completano il reparto Scielzo (’94), non vede la porta come Roberto Insigne ma ha progressione e facilità di saltare l’uomo, non tenta giocate estemporanee e sa rendersi utile alla squadra, può migliorare tanto ancora ma è un prospetto sicuramente interessante, e Raspaolo (’94), centrocampista offensivo rapido, capace di giocare anche in attacco, grazie alle sue qualità di opportunista d’area di rigore.
A cura di Gianluca Dova
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