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Serie A, i temi della 30a giornata

Il Matador Cavani non segna dal 12 Febbraio: domenica può interrompere il digiuno

Vittoria, pareggio, sconfitta: i tre epiloghi possibili dei novanta minuti di gioco. Una vittoria equivale a tre punti, il pareggio ad un punto, la sconfitta, invece, zero. Sono queste le regole del gioco, sono questi i valori numerici del calcio. Col tempo gli appassionati di questo sport hanno però potuto capire come dietro una vittoria potesse esserci molto più dei tre punti, all’ombra di un pareggio più di un semplice punto, alle spalle di una sconfitta ben più di un ritorno a casa a mani vuote. 

Nasce quindi la rubrica “I temi della Serie A”, per dare un valore aggiunto a quelli che già fornisce le regole di questo gioco. Scudetto, Champions e preliminari, Europa League, retrocessione, Derby, vendetta, rimonta. Sono queste solo alcune delle differenti dimensioni nascoste dietro un risultato. Un diverso metro di giudizio della partita che, spesso, sa essere più importante di quello convenzionale.
Inauguriamo quindi la nuova rubrica di Iamnaples.it passando sotto la lente d’ingrandimento le sfide previste per la 30esima giornata del girone di ritorno del Campionato di serie A 2010/2011.

 

Lazio – Cesena:  Il Cesena per rimanere in serie A, la Lazio per continuare a sognare una Champions insperata ad inizio anno. E’ questa la chiave del match tra le due squadre che si affrontano per la 26esima volta nella loro storia. La storia parla a favore della Lazio che, in casa, in 12 gare disputate, ha battuto il Cesena 7 volte. I 5 risultati rimanenti non controbilanciano le statistiche di vittoria: si tratta, infatti, di pareggi, e non di vittorie. L’ultima sfida in casa della Lazio, nel 1991, si è conclusa con un pareggio: 1-1. Certo, è da considerare che la Lazio è reduce da una sonora sconfitta contro la Roma, mentre il Cesena è protagonista di una  mirabolante rimonta contro i bianconeri. In conclusione: i laziali vogliono la Champions, il Cesena in A ci è finalmente arrivato, e vuole rimanerci.

Palermo – Milan: entrambe, a questa classifica, hanno qualcosa da chiedere. Il Palermo vuole guadagnare nuovamente l’Europa League: a pari merito con la Fiorentina, basterebbe una vittoria contro i diavoli rossi per agguantare il settimo posto, Juventus permettendo. Il Milan, com’è noto, corre all’inseguimento dello scudetto e corre, inoltre, per mantenere le distanze dalle due inseguitrici principali, Inter (prossima avversaria) e Napoli. Ambedue le squadre hanno un attacco prolifico: i rosanero hanno siglato, fin’ora, 44 gol mentre i rossoneri 51.

Fiorentina – Roma: due squadre vicine ma non troppo. Sesto ed ottavo posto. Sono troppi i punti che le separano (9) per poter parlare di una sfida interessante ai fini di uno scavalcamento in classifica: certo, però, i viola con una vittoria potrebbero raggiungere l’Europa se la Juventus perdesse o pareggiasse. La Roma, invece, da poco uscita dalla Champions, vuole ritornarci. A discapito della classifica, il club gigliato è favorito dalle statistiche, che l’hanno vista vittoriosa per 44 volte nei 144 scontri diretti. C’è da dire, poi, che la compagine capitolina, nell’ultima sfida di Firenze, nella scorsa stagione, ha vinto per un gol a zero (siglato da Mirko Vucinic).

Udinese – Catania: l’ago della bilancia non pende ne’ da una ne’ dall’altra parte, sulla carta. Le squadre, sfidatesi per 23 volte nella storia, hanno racimolato 9 vittorie ciascuna e 5 pareggi. Entrambe, inoltre, in campionato, provengono da una vittoria. In questa sfida la differenza sta tutta nella posizione delle due squadre. Il Catania non ha nulla da chiedere, l’Udinese è una delle scoperte di queste campionato che, recentemente raggiunta la zona Champions, farà di tutto per mantenerla stretta. Impresa non impossibile per i friulani, che hanno dimostrato di possedere un attacco micidiale ed un gioco palla a terra che, partendo da scambi velocissimi, si conclude dritto in area avversaria. E poi, ovviamente, occhio a Di Natale, che da 5 giornate non smette mai di segnare: raddoppiare la marcatura è il minimo che si possa fare.

Bari – Chievo Verona: disperata salvezza per i primi, poco o nulla per i secondi. Il Bari, con nove punti di differenza rispetto alla penultima tenta disperatamente di agguantare i bresciani. Il Chievo non ha che da concludere il campionato nella medesima posizione in cui si ritrova, cercando al massimo di guadagnare qualche posizione-sicurezza. Le squadre si sono sfidate nella storia altre 7 volte: le statistiche non parlano a favore ne’ dell’una ne’ dell’altra. La compagine clivense ha trionfato 2 volte, stesso discorso per i baresi; tre i pareggi. L’ultima sfida che le ha viste l’una contro l’altra, in ogni caso, ha visto il Bari conseguire i tre punti grazie ad un goal di Castillo.

Sampdoria – Parma: “via da lì” la parola d’ordine per queste due squadre che giacciono pericolosamente a ridosso della zona retrocessione. L’incrocio di bassa classifica tra blucerchiati e crociati è evento ripetutosi già 16 volte nella storia. I pronostici, ad ogni modo, parlano a favore del club genovese che ha battuto i parmigiani per ben 10 volte. Quest’anno, a sua discolpa, il Parma può però vantare un attacco più efficiente –anche se di poco- mettendo a segno 28 reti.

Bologna – Genoa: incroci di mezza classifica senza macchia e senza onore. La storia più remota favorisce il Bologna, quella recente il grifone. La compagine emiliana ha, infatti, prevalso sul Genoa 35 volte su 84 sfide. I rossoblu hanno totalizzato, invece, 20 vittorie. La sfida di Domenica sarà decisiva ai fini della classifica: le due squadre si fanno compagnia, e la vittoria dell’una o dell’altra potrebbe significare scavalcamento o fuga. Di obiettivi lungimiranti non ce ne sono ma se il Cagliari, con 39 punti, sogna l’Europa League, potrebbero di diritto farlo anche Bologna e Genoa (che hanno totalizzato rispettivamente 38 e 39 punti).

Juventus – Brescia: sogni di rimonta e salvezza in ballo nei novanta minuti di Juventus – Brescia. Le due compagini si sono affrontate già 47 volte nel corso del tempo, di cui 23 fra le mura amiche della vecchia signora, che prevale sui bresciani per ben 27 volte a fronte di 15 pareggi e 5 sconfitte. Nonostante la posizione medio – alta dei bianconeri, non possiamo dire si tratti di uno scontro facile, dato che ambedue le squadre non versano in condizioni ottimali. E se il Brescia spera di salvarsi, la Juve spera di riacquistare l’onore –se non la dignità- persa nelle ultime partite.

Inter – Lecce: “fatece largo che passamo noi” recita una tipica canzone romana. E potrebbe essere questo il motto di Inter – Lecce: l’attacco più prolifico contro la difesa più sgangherata: 55 gol siglati dai primi, 51 incassati dai secondi. La seconda contro la seconda (a classifica rovesciata). L’unica vittoria dei pugliesi risale al 2000, in un match conclusosi su un 1 a 0 siglato da Vugrinec.

Napoli – Cagliari: certe sfide hanno un certo fascino pur non essendo Derby ne’ match – scudetto. Addirittura si dice che i cagliaritani attendano con più trepidazione il Napoli che l’Inter o il Milan: e lo si nota dai deprecabili cori rivolti ai tifosi partenopei, frutto, evidentemente, della massima espressione che la loro fantasia possa sfoggiare. Berciate a vuoto, tuttavia, visto che la storia parla a nostro favore: in 29 gare disputate in casa, la corazzata azzurra ha prevalso sui cagliaritani per 16 volte pareggiando in 9 occasioni. Insomma, il passato parla di un San Paolo semi – inespugnabile, e a dar man forte a questa certezza c’è il record del pirata Morgan De Sanctis, che proprio non ne vuole sapere di raccogliere il pallone dal fondo della rete, al massimo da fondocampo. Rancori da tifoserie a parte, gli azzurri puntano in alto, alla Champions e –qualcuno dice- anche ad obiettivi impronunciabili perché “non succede, ma se succede…”: al Cagliari, invece, non resta che puntare a nient’altro che alla fine del campionato mantenendo la propria posizione. C’è chi ha addirittura parlato di Europa League: certo, Palermo, Fiorentina, Juventus e Roma permettendo, però. A conti fatti, la concorrenza da sbaragliare non è in numero esiguo. C’è da ricordare, infine, che il Matador Cavani non va a segno dalla sfida in casa della Roma: probabile voglia smettere questo digiuno proprio Domenica, per festeggiare il fiocco azzurro che a breve dovrà attaccare alla porta.

Servizio a cura di Mariano Sisto

 

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