All’indomani del sorteggio degli Ottavi di Champions League, che ha accostato il sorprendente Napoli alla fortissima compagine del Chelsea, che nelle passate stagioni ha meritato l’epiteto di “regina d’Europa”, i partenopei sono chiamati a lanciare un messaggio importante sia agli inglesi che al campionato italiano: domani sera allo stadio San Paolo giocheranno contro la Roma di Luis Enrique.
Terminati gli impegni di coppa, a Walter Mazzarri non resta che portare quanti più punti di campionato all’ombra del Vesuvio. Per aumentare l’entusiasmo azzurro, si dovevano portare sotto l’albero di Natale ben nove punti, due dei quali sono già andati perduti contro il Novara. Contro la Roma il tecnico toscano deve cercare di fare bottino pieno, e nel contempo dosare le forze in vista dell’ultima sfida dell’anno, quella contro il Genoa, recupero della prima giornata che saltò a causa dello sciopero dei calciatori. Davanti al portiere De Sanctis, la squadra sarà composta dai “titolarissimi”, con il trio difensivo Campagnaro, Cannavaro e Aronica. Banco di prova interessante per il reparto arretrato del Napoli, che sfiderà un attacco che fino ad ora non ha dimostrato tutte le sue abilità, occhio quindi al gioco veloce ed alla grande tecnica individuale degli avversari .Al centrocampo rispetto all’ultima partita di Serie A gli azzurri recuperano gli elementi di centrocampo Inler e Gargano, out ambedue a causa di un virus influenzale. Nonostante la buona prova di Blerim Dzemaili contro il Novara, che culminò nella rete che salvò la sua squadra, lo svizzero si trova nuovamente a cedere il posto al suo connazionale ed all’uruguaiano, ma non è impossibile il suo innesto a gara in corso. Sulle corsie laterali Christian Maggio galopperà certamente a destra, avendo dimostrato di poter tranquillamente reggere il ritmo di due gare in una settimana, mentre a sinistra Dossena e Zuniga, come capita spesso, si contendono la maglia da titolare, e per il momento l’italiano è in vantaggio sul colombiano. In attacco si sistemerà il duo Hamsik e Lavezzi dietro al Matador Cavani, che come realizzazioni ha fatto molto bene in Champions League, mentre mancano ancora i suoi gol in campionato. Con un pizzico di malizia, forse questo è uno dei motivi per il quale il Napoli è cos distante dalla vetta.
In casa giallorossa è rivoluzione soprattutto in difesa, visti le grandi assenze di Kjaer e Burdisso, oltre a Cassetti. Questo reparto non è il solo insidiato dagli infortuni e dalle squalifiche, con tanti i nomi degli indisponibili: Borini, Pizarro, Gago e Pjanic non hanno intrapreso il viaggio verso Napoli, augurando buona fortuna ai compagni di squadra. Davanti a Stekelenburg, la difesa rimaneggiata sarà composta da Heinze e Juan al centro, con Rosi, protagonista dello spiacevolissimo episodio con Lavezzi che costò quattro giornate al romanista e ben tre (immeritate anche, forse) al Pocho, e Josè Angel sulle corsie esterne. A centrocampo De Rossi e Simplicio ricopriranno il ruolo arretrato, con Greco che invece avrà il compito di ispirare il reparto offensivo, domani sera formato da Totti e Lamela dietro alla punta Osvaldo. Questa formazione non ha ancora trovato la propria dimensione, e notando l’alto numero di volte in cui Luis Enrique è sceso in campo con una formazione diversa dalla precedente, anche il proprio allenatore non dovrebbe aver dedotto definitivamente quale può essere il modulo migliore per questa squadra che ad agosto spaventava un po’ tutti perché formata sul modello del Barcellona, dal quale hanno prelevato anche uno dei giovani che non riuscivano a trovare spazio nella formazione titolare, Bojan Krkic, che contro il Napoli siederà in panchina.
Le due formazioni dovrebbero giocare la partita a viso aperto, poiché ambedue sono a caccia di punti, quindi ci aspetta una bella partita. Il tallone d’Achille della Roma è la propria identità: questa squadra potrebbe fare molto di più, e forse una delle poche partite in cui si è vista la vera essenza della squadra è stata quella contro la Juventus, terminata uno pari, ma combattuta sino alla fine. Se il Napoli riuscisse a colpire subito, siglando una rete, potrebbe sconvolgere gli equilibri di questa squadra, che potrebbe avere sia una reazione agonisticamente valida, ovvero una carica che li sproni a cercare il pareggio, sia un’altra che invece, li lascerebbe in balia degli azzurri. In ambedue i casi segnare per primi non è cosa da poco domani sera: per quanto possa essere scontato, ci sono squadre che si rilassano dopo il gol, mentre domani segnando, si potrebbero aprire spazi nel quale affondare più e più volte, fino alla conquista di una seconda rete. Molto importante sarà il supporto dei centrocampisti azzurri alla retroguardia, che avrà il suo bel da fare. Insomma, Napoli e Roma promettono fuochi d’artificio tredici giorni prima di Capodanno, se gli azzurri vestissero i panni “Champions”, non ce ne sarebbe per nessuno. Speriamo che li abbiano portati nei borsoni.
Dirigerà l’incontro il signor Celi di Bari.
Servizio a cura di Emanuele Romolo Criscuolo
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