Stavolta niente “simpatiche” battute su giornali sportivi di fama nazionale: il Napoli e Napoli, con il suo bel tempo e il suo pubblico assetato di sfide del genere si prepara ad affrontare la squadra più in forma del campionato, la Juventus ancora imbattuta in Serie A di Antonio Conte.
Inter, Milan, Manchester City, Atalanta. Se c’è una cosa che queste tre squadre hanno in comune è quella di aver affrontato una squadra che non si dà mai per vinta, che lotta dal primo all’ultimo minuto perché sa di avere di fronte un avversario cui si deve un enorme rispetto. Non sarà certo “la partita della vita” come detto anche dal tecnico Walter Mazzarri, ma c’è da dire che in linea con la concezione secondo la quale ogni partita è una finalissima, l’imperativo di domani sera sarà fare bene, sia perché ci si trova di fronte la squadra più in forma del campionato, sia perché bisognerebbe ingranare la marcia per iniziare ad avvicinarsi un po’ di più alla vetta, se davvero si vuole arrivare in alto alla fine. Davanti al portierone De Sanctis, il trio difensivo classico si ricomporrà, con Aronica al fianco di Campagnaro e Cannavaro. Sugli esterni la certezza è la presenza di Maggio, il dubbio, invece, è la corsia sinistra: Zuniga non è al massimo della propria condizione, Dossena è stanco dopo due partite toste come quella con il Manchester City e l’Atalanta in meno di una settimana, e così potrebbe scattare una staffetta, anche se le caratteristiche dei due giocatori non sono simili, con il colombiano più votato all’attacco, mentre l’ex giocatore del Liverpool riesce meglio nella fase di contenimento. A centrocampo Inler recupera la sua maglia da titolare, con Gargano al suo fianco. I due avranno un compito ben definito da svolgere: pressare gli avversari, nella fattispecie impedire a Pirlo, faro bianconero, di alzare lo sguardo per dare il la alle azioni dei piemontesi. Tutto questo lo faranno alternandosi, poiché dovranno badare anche alla trequarti avversaria. La marcatura di Andrea Pirlo potrebbe, però, essere effettuata anche da Hamsik, che tornerebbe indietro in fase passiva per inibire l’indiscusso talento del centrocampista ex Milan, in modo da permettere al tandem svizzero- uruguaiano di ostacolare i giocatori più avanzati di Conte. In avanti, quindi, oltre allo slovacco ci saranno Lavezzi e Cavani, a caccia di prestazioni degne dei loro nomi. Il primo è desideroso di fare bene, per scacciare tutte le voci che in questi ultimi giorni, in seguito alla rapina subita dalla sua girlfriend, lo davano per scontento di questa piazza e desideroso di lasciare l’ombra del Vesuvio. Il secondo oltre ad avere una sorta di conto in sospeso con Chiellini ( tutti i tifosi sperano che non si lasci andare ad interventi controproducenti), vuole riprendere da dove ha lasciato, da quel gol allo scadere con l’Atalanta che ha concesso un punto in extremis ai suoi e da quella tripletta rifilata proprio alla vecchia signora, incredula e inerme dinnanzi ad una prestazione superlativa del numero 7 azzurro. Ottima intenzione, che si spera possa realizzare anche se sembra difficile con tutti i recuperi che effettua nel corso di tutta la partita: questo potrebbe portare ad una mancanza di lucidità sotto porta, ma questa conseguenza della fatica può tranquillamente essere annullata dalla voglia di tornare il grandissimo Matador dell’anno scorso, che non ha risparmiato nessuno, o forse un paio, di avversari la scorsa stagione.
Da Torino è partita la dirigenza bianconera, con al seguito di Antonio Conte ben ventitre giocatori. Il grande assente sarà Claudio Marchisio , grande centrocampista apprezzato anche dal C.T. Prandelli, che non potrà quindi dare man forte in attacco e aiutare i compagni in fase passiva. Questa formazione, che sino ad ora non ha ancora perso un incontro arriva a Napoli con nove punti in più dei padroni di casa, un distacco decisamente importante, che dovrebbe motivare i partenopei a dare il meglio proprio perché questo venisse ridotto. Ma i bianconeri non sono minimamente disposti a cedere, non a Napoli, dove hanno sempre trovato una squadra tosta e in grado di dare battaglia fino al 95’ minuto. Di conseguenza, davanti al portiere Gigi Buffon, per il quale ci sarà una delle tante sfide a distanza contro l’angelo azzurro Morgan De Sanctis, si sistemerà la difesa a quattro composta da Barzagli e Bonucci centrali, con Lichtsteiner e Chiellini sugli esterni. Dalla difesa potrebbe arrivare una minaccia, quella proprio dell’ex laziale che spesso si presenta in zona cross e, da ottimo terzino, suggerisce prelibati palloni alle punte della “vecchia signora”. Dal centrocampo partono le indecisioni di mister Conte, che potrebbe optare per il 4-2-3-1 visto di recente oppure il 4-2-4, sicuramente più rischioso e spregiudicato: nel primo caso, in linea mediana ci sarà Pirlo supportato dall’ex Michele Pazienza che si assicureranno il controllo del centrocampo, in modo da garantire ripartenze veloci ai trequartisti Pepe, uno degli uomini più in forma di questa compagine, Vidal, giocatore in estate in bilico proprio tra queste due società, e Vucinic, altro giocatore che ha scelto in estate di rifiutare la società di Aurelio De Laurentiis per sposare il progetto Juve. In avanti spazio all’unica punta Alessandro Matri. Nel secondo caso, invece, Vidal dovrebbe ricoprire il ruolo altrimenti assegnato a Pazienza, pronto con Pirlo a tentare di reggere ben quattro attaccanti del calibro di Pepe, Matri, Vucinic e Estigarribia o Emanuele Giaccherini, giocatore che quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto molto bene. Tutto questo ha condotto alla quasi esclusioni definitiva dai progetti della società di giocatori acquistati lo scorso anno: trattasi di ragazzi come Krasic e Quagliarella, prelevati e utilizzati nel campionato passato e ora, alla corte di Conte, relegati quasi a “super riserve”. E di voglia di giocare il secondo ne dovrebbe avere molta, visti gli sfortunatissimi episodi accaduti ad ogni pre incontro con la sua ex squadra (ricordiamo l’infortunio che lo ha tenuto fuori per sei mesi quest’anno e l’indisponibilità di entità più lieve di due settimane fa). Tra questi giocatori spiccherà, ancora una volta in panchina, Alessandro Del Piero, un giocatore di quelli che sono destinati a essere ricordati per sempre, per tutto quello che ha dato alla sua squadra e alla Nazionale Italiana. Dopo la Lazio, quindi, la squadra bianconera è pronta a mietere un’altra vittima importante, per consolidare la propria posizione e mandare un messaggio deciso al campionato, forse sbottonandosi definitivamente sulle proprie ambizioni.
Grande pubblico e grandi squadre per una sfida immensa. Il Napoli dovrà guardarsi bene dal concedere spazi agli avversari, che porterebbero a danni considerevoli. Il tallone d’Achille della Juventus potrebbe essere il lato sinistro della difesa, quella dove potrebbe agire il duo Hamsik e Maggio in sovrapposizione: qui Chiellini non potrebbe molto contro due giocatori di questo livello, e necessiterebbe dell’intervento dei compagni, ma con il gioco veloce che il Napoli spesso presenta, potrebbero bastare pochissimi istanti per confezionare un assist a Cavani. Un assist che varrebbe oro, poiché ogni partita è come le altre, ma da qui a dire che per un tifoso napoletano vincere contro la Juventus ha lo stesso significato di battere un’Atalanta, ne corre!
Dirigerà l’incontro il signor Paolo Tagliavento di Terni.
NAPOLI (3-4-2-1):
De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Zuniga; Hamsik, Lavezzi; Cavani.
A disposizione: Rosati, Fernandez, Fideleff, Zuniga, Pandev, Chavez, Mascara.
All. Mazzarri
JUVENTUS (4-2-3-1):
Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pazienza, Pirlo; Pepe, Vidal, Vucinic; Matri.
A disposizione: Storari, De Ceglie, Estigarribia, Giaccherini, Krasic, Del Piero, Quagliarella.
All. Conte
Emanuele Romolo Criscuolo
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