Consueto appuntamento con il presidente della BpMed Napoli, Salvatore Calise, che scrive ai tifosi. Ecco quanto riportato da Iamnaples.it:
Carissimi, eccoci alla nostra consueta chiacchierata che prende spunto dalla bella, ma non troppo, giornata di domenica. Intanto grazie per aver accolto con entusiasmo la nostra iniziativa UNICO BASKET: siamo contenti di aver fatto cosa gradita ai presenti, ma questa operazione avrà valore solo se riuscirà a portare nuovi amici al palazzo. Tra questi, penso anche ai vecchi appassionati che non ci hanno seguito quest’anno. Certo non sarà il basket dei tempi che furono, ma giochiamo in modo intenso, con una squadra nata con un DNA ben preciso: sono ragazzi che combattono sempre, anche quando le partite sembrano perse, che sanno onorare l’impegno preso con la società, che li ha scelti proprio per le loro caratteristiche.
Cosa voglio dire? Che, quando con Antonio Ambrosino e Maurizio Bartocci abbiamo pensato a come allestire la squadra, abbiamo privilegiato alcuni valori che andassero oltre quelli tecnici. Dovevamo costruire un roster in pochi giorni, con la poca fiducia che c’era nell’ambiente nei nostri confronti (e non poteva essere altrimenti). Avevamo quindi bisogno di un mix di certezze e… scommesse plausibili.
Adesso possiamo dire che è andata non bene, ma benissimo. Fin qui abbiamo disputato una stagione al di là di ogni più rosea aspettativa: ad inizio campionato pensavamo ai play off come massimo traguardo possibile, da raggiungere magari in volata, visto che sulla carta nel nostro girone c’erano almeno tre squadre meglio attrezzate. La somma di quei valori umani e tecnici e del lavoro di tutto lo staff ha portato a questo risultato. Che è importante, significativo, ma che potrebbe essere …. niente. Dal 6 maggio tutto è azzerato, il solo vantaggio è giocarsi l’eventuale bella in casa. Già da qualche settimana con Maurizio e Antonio abbiamo cercato di studiare insieme (come sempre abbiamo fatto pur se nel rispetto dei vari ruoli) come arrivare a questo appuntamento nelle migliori condizioni possibili.
Dobbiamo recuperare qualche acciacco che, per evitare che potesse trasformarsi in problema serio, ha determinato scelte di utilizzo e di allenamento diverse per i vari giocatori, e pensare ad una preparazione che ci permetta di giocare la partita delle partite il 6 maggio. Tutto questo proprio per onorare il campionato, perché arrivare svuotati a quella data significherebbe proprio non onorarlo! Proprio per questo si è giocato al massimo, anche mettendo un po’ da parte la prudenza, tutte le partite disputate dalla matematica certezza del primo posto ad oggi. Così sarà anche per l’ultima di campionato.
E con questo mi riallaccio a quanto scrive Pietro Salzano sulla nostra bacheca. La sua opinione è che tra Casalpusterlengo e noi ci fosse un evidente gap motivazionale. Non sono d’accordo, non avremo mai gap di questo tipo, altrimenti non ce la saremmo giocata in questo modo fino all’ultimo minuto, né avremmo vinto le due precedenti fuori casa. Le motivazioni ci sono ma le scelte di cui sopra e le assenze che abbiamo giocano un ruolo importante. In questo campionato, a parte due o tre squadre che si possono permettere giocatori tesserati e tenuti in tribuna (e che al momento hanno raccolto meno di noi) avere fuori uso alcuni elementi importanti del quintetto è dura da digerire. E anche se qualcuno è rientrato, lo ha fatto continuando il tipo di preparazione di cui ho parlato sopra.
Ed eccomi ora a Marcello Pisani che muove critiche precise e motivatissime, ma che deve tener conto di quanto ho già detto. Sacrosanto affermare che questa squadra deve tener conto dei suoi limiti per andare avanti. I limiti ci sono, deve essere chiaro a tutti. Potremo giocarcela, e sottolineo giocarcela, solo continuando a scendere in campo con la determinazione che abbiamo dimostrato di avere nel corso di questo campionato, e che domenica c’era in tutti i giocatori. Ma occorre recuperare la forma ottimale di tutti, e al momento siamo ancora un po’ lontani. Se ce la giocheremo con l’umiltà che ha contraddistinto tutta la nostra stagione e se avremo la fortuna di recuperare tutti (perché anche quelli che vedete in campo sono in buona parte condizionati dagli acciacchi e dalla preparazione relativa), potremo sperare di toglierci una soddisfazione alla quale, vi assicuro non per scaramanzia, nessuno aveva mai pensato.
Per giocarcela abbiamo bisogno di far valere il fattore campo e da amico e tifoso devo chiedervi uno sforzo: questi ragazzi devono sentire alle spalle un affetto sincero, dovete essere un compagno di squadra pronto ad incoraggiare e mai a criticare o peggio. Fidatevi di un amico: se lo meritano, non c’è nessuno che si tiri indietro mai, mai nessuno che si nasconde o salta un impegno, nessuno che non sia disponibile e che non stia lottando per realizzare questo sogno.
Solo tutti uniti ci possiamo provare.
Vi abbraccio tutti, col solito affetto e per non smentirmi vi rifilo na bella panzata.
Forza noi!
La Redazione
S.D.
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