Avevamo lasciato a fine primo tempo un Napoli discreto, ma incapace di far male; nessuno nella ripresa però si aspettava il patatrac, nonostante le occasioni friulane. La compagine di Mazzarri non produce un inizio di secondo tempo scoppiettante, ma tiene il campo, occupando la metà campo avversaria, però, l’Udinese al 55′ approfitta di un errore in fase d’impostazione. Infatti, Maggio perde palla sull’out destro, sugli sviluppi di una rimessa dal fondo di De Sanctis, ed Inler trova un gran gol della distanza, con il supporto della deviazione di Cannavaro. Gli azzurri subiscono il colpo, non trovano l’immediata reazione nervosa, prodotta in altre circostanze, per esempio contro la Lazio e l’Udinese passa ancora, con l’ex Denis che conclude un contropiede imbastito da Armero. Sembra davvero una serata storta ed il passare dei minuti conferma questa sensazione. Il Napoli sembra non avere la lucidità e le energie per costruire una delle sue emozionanti rimonte. Mazzarri prova a svegliare i suoi, schierando Lucarelli e Mascara al posto di Pazienza e Dossena. Il Napoli non brilla, però, in questi momenti un episodio può cambiare il corso del match, purtroppo negli ultimi venti minuti gli azzurri non capitalizzano due grandi occasioni. Maggio di testa al 73′ colpisce la traversa ed all’88’ Cavani sbaglia un calcio di rigore, a causa dei limiti di una squadra, che, in un momento topico cade nella trappola delle proteste dell’Udinese. I friulani, con Armero in primis, riescono a far innervosire il “Matador” che fallisce il penalty. In un momento difficile bisogna sfruttare le occasioni ed il Napoli ha sprecato purtroppo il regalo di Domizzi, espulso per il pugno rifilato a Lucarelli, costato il calcio di rigore alla compagine di Guidolin. Con orgoglio il Napoli è riuscito a segnare al 95′ il gol dell’1-2; l’autore è Mascara che corregge in rete un liscio di Cavani. C’è amarezza, ma la risposta più importante è arrivata dal pubblico del San Paolo, che ha salutato con applausi e cori gli azzurri al termine della gara. Bisogna guardare avanti, c’è l’accesso diretto alla Champions da conservare. La compagine di Mazzarri ha cinque punti di vantaggio sulla Lazio e sei sull’Udinese, ma è in svantaggio negli scontri diretti. Si riparte da Palermo senza Cannavaro e Lavezzi, non bisogna assolutamente demoralizzarsi.
Ciro Troise
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