22:35- Wolfrum fa vedere a tutti il numero di Kicker del 17 Maggio 1989 con in copertina Diego Armando Maradona in Stoccarda-Napoli e racconta una storia personale su quella gara. “C’era lo stadio pieno, lo Stoccarda aveva poche speranze, c’erano più napoletani che tedeschi. Io avevo una bandiera dello Stoccarda, la scambiai con un tifoso del Napoli. Mostra lo storico vessillo al pubblico, ecco la foto:
22:29- De Laurentiis: “Si può vincere con il fair play finanziario ma bisogna pensare a cosa fanno Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Dico ai tifosi di essere uniti, di costruire un network di forze, altrimenti se facciamo tutti i Masaniello, facciamo solo “ammuina”. Bisogna seguire la cultura del cambiamento, una volta pensare al divorzio o al matrimonio gay sarebbe stato impossibile; io mi sento giovanissimo, bisogna pensare al futuro. Se dal 1926 a Napoli si sono vinti solo due scudetti, un motivo ci deve essere; questo Napoli è risorto dalle ceneri, prende spunto dalla splendida, unica, irripetibile favola di Maradona ma guarda al futuro. All’inizio io volevo fare una squadra di napoletani, poi nessuno voleva venire perchè eravamo in Serie C, allora poi ho cambiato idea, ho pensato che i napoletani ce li dobbiamo costruire in casa. Infatti, abbiamo comprato solo Cannavaro, Quagliarella che è durato poco. Pur dovendo dare estrema priorità alla prima squadra, abbiamo fatto emergere gli Insigne, i Tutino che tutti provano a soffiarci”
22:27- De Laurentiis: “Riccardo Bigon da un anno mi parla di Leandro Damiao, poi l’ha fatto anche Benitez e tutti i miei osservatori; comunque a prescindere da Cavani, avevo messo sul piatto 60 milioni per il mercato”
22:25- De Laurentiis: “Nuovi investitori stranieri? Se rispettano le regole e sono veri, non ho problemi. Tutta Roma si chiede se gli americani sono veri o no”
22:21- De Laurentiis: “I casertani sono sempre stati dei grandi tifosi del Napoli non come i salernitani, quindi non andremmo in territorio nemico. Ponticelli? La sig.ra Mennella era una grande elettrice del sindaco De Magistris, ma una volta mi venne a parlare attraverso una colazione a Via Ventiquattro Maggio, io gli dissi, nonostante avessi rispetto per suo marito, ex presidente della Confindustria, che non si poteva fare perchè era tutto suo, poi si andava in contrasto con la Legge Crimi che ancora deve essere approvato. Non volete lo stadio a Caserta, fate casino con De Magistris, ditegli di vendere lo stadio al Calcio Napoli”
22:15- De Laurentiis: “Jackson Martinez? Dovete chiedere all’allenatore, è lui che chiede i giocatori. Bisogna dargli il tempo, abbiamo iniziato un nuovo ciclo. Non si danno la staffetta lui e Mazzarri, non è così facile. C’è anche il rischio di smontare la squadra; la nostra necessità è far convergere gli obiettivi della società e quelli della squadra. Io parlavo di Jackson Martinez anche a Mazzarri molti mesi fa, io a volte sento delle cose assurde e bisogna essere materni e paterni con questi calciatori. Per chi è abituato a vivere a Madrid, Monaco di Baviera, Barcellona, è molto complicato fargli cambiare vita portandoli a Milano, Torino, Napoli, Roma, città bellissime ma dove scuola, trasporti, amministrazioni comunali non funzionano. Basta la brutta figura dell’immondizia e mica c’è stato solo a Napoli. Bisogna essere corretti e coerenti; lei ha investito nella sua città facendo il tifo. Non possiamo fare il mercato così, chi vive sperando muore disperato, io sono un uomo concreto”
22:13- De Laurentiis ad un tifoso: “Il Napoli è fortissimo perchè da sette anni rispetta il fair play finanziario, perciò abbiamo due “palle” così” La risposta del tifoso: “Anche noi”. Il presidente: “Lo so, perciò sto a Napoli e non a New York o a Los Angeles”
22:04- De Laurentiis: “C’è una maleducazione dirompente nel mondo del calcio, io non ho mai pensato di contattare un regista o un attore che aveva un’esclusiva contrattuale con altre società. E’ normale che se io prendo Checco Zalone, che non conosceva nessuno, e gli do 20000 euro e il film produce 40 milioni di euro, dopo sarebbe immorale proporgli la stessa cifra. Con il sig. Cavani abbiamo dovuto adeguare il contratto ogni anno, io ci tengo sempre a recuperare il quinto anno quando sono giovani. Ho preso Cavani quando aveva appena compiuto ventitrè anni, ogni anno io gli dicevo: “E’ scaduto uno dei cinque anni” e, quando gli proponevo di allungare il contratto, lui mi diceva: “Dammi di più”. Su questo principio è stata messa la clausola rescissoria, come per Lavezzi che mi disse che voleva andare via. Io gli risposi: “Ma dove vuoi andare a Luglio, fra un mese inizia il campionato”. Se vedete, il Real Madrid, il Manchester City, il Chelsea non hanno pagato la clausola. Il calcio va riformato, lo dico con serenità. Altrimenti Sky, quando comprerà anche Mediaset Premium, dirà perchè devo spendere più di quanto pagavo. Zappia domani mi chiamerà e mi dirà: “Che dici in televisione?” Io penso che bisognerà comincia a parlare”
22:02- De Laurentiis: “Nel cinema c’è la questione del tax credit, io che ho cinquanta società non possono prendere gli utili di queste e sostenere un mio film prodotto dalla Filmauro. Perciò noi diciamo che l’Etihad non può spendere 100-120 milioni di euro per sponsorizzare il Manchester City”
22:00- Chiavelli: “In astratto non si può vietare a nessun soggetto di investire in termini pubblicitari, il financial fair play ha dei meccanismi molto complessi. Bisogna riuscire a gestire quest’aspetto, la Uefa sta lavorando in tale direzione e stanno immaginando di costruire un comitato internazionale di advisor che sia in grado di esprimere dei corretti parametri di mercato per le sponsorizzazioni, individuando così le gravi divergenze che possono verificarsi”
21:59- De Laurentiis: “Bisogna chiarire la questione degli sponsor, ci deve essere un limite, bisognerebbe spiegare per esempio a Mansour. Anch’io sto contattando un’azienda importante per il parco a tema che sto costruendo a Roma e per il Napoli”
21:56- Wolfrum: “Tutto ciò che supera un determinato limite dovrebbe essere vietato. Sarà l’Uefa che dovrà fare da mediatore ed avrà l’ultima voce in capitolo, altrimenti nei prossimi anni nel caso del Monaco il presidente non potrà essere più disponibile e il club si troverà davanti al nulla, ma nel frattempo potrà ottenere successi che con una gestione normale non avrebbe mai ottenuto. Anche sulle sponsorizzazioni bisognerebbe essere molto chiari sui limiti di certi finanziamenti (il caso di Paris Saint Germain o Manchester City. ndr)”
21:55- De Laurentiis: “Cavani? Io non l’avrei voluto vendere a un certo punto anche se mi davano 70 milioni per una questione di principio. Diamo ai nostri figli l’idea che con i soldi puoi comprare tutto, invece bisogna spiegare loro che tutto si può fare con la cultura, l’abnegazione, la quotidianeità. Se non ci fosse stata quella maledetta clausola rescissoria, non l’avrei venduto”
21:47- De Laurentiis: “Stadio? L’esempio del Bayern Monaco è chiaro, il sindaco fa il sindaco e quindi è ignorante a livello legislativo sul calcio. La legge che si sta approvando prevede che i Comuni dovranno cedere gli impianti ai club gratuitamente o a un prezzo simbolico se vorranno ristrutturare lo stadio. Noi siamo fermi con gli impianti, sapete tutti cosa è successo con Italia ’90. La Juventus è stata l’unica ad avere iniziato questo percorso molti anni fa ed ha beneficiato di Sport Five che ha investito un’ottantina di milioni; quando poi Blanc è passato al Paris Saint Germain, Agnelli si è trovato su una buona scia, andando fuori budget di qualcosa. La Juventus ha dovuto mettere solo una decina di milioni per fare uno stadio moderno. Io non devo parlare con l’assessore allo Sport ma con il sindaco; se lui vuole mantenere lo stadio, deve aggiornarsi sulle nuovi leggi. Lui è molto antico, mi sta simpatico, lo rispetto ma è molto antico, io sono per la sburocratizzazione. Ho già pronto il terreno a Caserta, dove non vedono l’ora di accogliere il Napoli. Ho già 60 ettari pronti per fare la cittadella dello Sport; non sarà a Napoli ma la cittadella sarà servita dai trasporti. I napoletani potranno disturbarsi all’inizio ma poi faremo un tempio e saranno contenti. Se invece mi faranno fare quest’opera a Napoli, sarò felice. Io gli ho dato tempo fino al 31 Luglio, vorrei fare una riunione aperta col Consiglio Comunale nell’interesse della città; i miei interessi personali sono sempre stati ben protetti, lavorando per Napoli. Non mi sembra che in altre realtà ci sia tale brillantezza a Napoli”
21:45- Wolfrum: “Il calcio si deve anche vendere. E’ vero che non c’è molta coerenza, e che ci sono due pesi e due misure nelle sanzioni, ma penso che sarebbe un problema per l’attrattività del calcio internazionale perdere i top team, invece una decisione in tal senso potrebbe essere un esempio”
21:44- De Laurentiis chiede a Wolfrum il suo parere in merito alla tecnica usata da alcune società di utilizzare società satellite per giustificare i propri debiti
21:43- Il responsabile della comunicazione Nicola Lombardo ricorda in Italia c’è un solo club che 400 milioni di euro di debiti, altre con 80, 100, 200.
21:39- Wolfrum: “Roberto diceva cose sacrosante, il caso del Malaga è molto chiaro: lo sceicco voleva delle licenze per il porto di Marbella, non gliel’hanno date e si è ritirato. Il Bayern Monaco ha costruito il suo vantaggio sullo stadio che aiutava il club nella sostenibilità finanziaria; la solidità del club bavarese è un modello. La Lega Calcio tedesca ha stabilito delle sue regole, comprende trentasei squadre (18 della Prima Liga e 18 della seconda); ci sono 600 milioni di euro di debiti, devono ammortizzare il 10% durante l’esercizio in corso in Prima Liga, il 5% in Seconda Liga, altrimenti si rischia la mancata iscrizione al campionato successivo. La Spagna ha una brutta fama, giustificata nel caso Malaga, ma ci sono anche altre associazioni a cui è stata tolta la licenza Uefa”
21:35- Colombo: “Un calciatore, quando ha molte società che lo cercano, guarda anche la stabilità, la programmazione delle società quando fa una scelta. Quando ho pensato al fair play finanziario per la prima volta, ho ritenuto fosse un’idea positiva per venire incontro ad una responsabilità sociale e storica. La progettazione è la garanzia per un tifoso che non ci siano tracolli, molto spesso l'”oro arabo” fa pensare a risultati grandiosi, poi arrivano le delusioni. Penso molto poi al legame tra il fair play finanziario e la crisi economica attuale, in questo senso responsabilità storica”
21:26- De Laurentiis: “E’ giusto avere i conti a posto, nessuna banca finanzierebbe mai una società con i bilanci non precisi. Io sono arrivato tardi al calcio, quando i club erano già stati trasformati in società per azioni, step compiuto durante il governo Prodi nel 1996, con una legge di Veltroni. Io nascevo da un fallimento altrui, sono partito da un pezzo di carta molto costoso. Nei primi due anni, in C, non ho potuto applicare il fair play finanziario; nel primo anno di B, nonostante Calciopoli e la Juventus retrocessa in B insieme al Genoa, sono riuscito a impostare la solidità dei bilanci pur avendo la necessità di dover arrivare in Serie A. Il fair play finanziario nasce da un po’ di confusione della Uefa che deve chiarirsi se deve essere un centro di politica o di sport; per come impostano le loro elezioni, è solo un centro di potere. Ci fanno un’elemosina con l’Europa League e una semielemosina con la Champions League; la Uefa si “cucca” bei soldi con la ripartizione delle risorse (Chiavelli specifica 400 milioni di euro, ndr), Sky ne paga 600 solo per i diritti televisivi per tutto il campionato italiano. Io con due telefonate porterei 4-5 miliardi di euro, altro che 1,2-1,3 che garantisce oggi la Uefa. Inizialmente davano ai club la possibilità di gestire i diritti televisivi, poi si sono ripresi tutto. In Francia la lega è mista: dentro ci sono gli arbitri, i calciatori, non è solo una congregazione di squadre di calcio. Se io volessi fare un meeting tra le Leghe, mi troverei con grandissime diversità; stimo molto Rummenigge, è un bravissimo manager, capisce di calcio ma anche lui fa il politico. Abbiamo finalmente separato la Lega di A e B, riuscendo così ad eliminare un meccanismo che non faceva gli interessi del mondo del calcio”
21:24- Chiavelli: “Il sistema nazionale si sta adeguando alle indicazioni dell’Uefa, da circa cinque anni la Lega ha imposto la presentazione di un budget per la stagione successiva. La Covisoc sottopone alla propria attenzione questi documenti, quindi in astratto un sistema di penalità esiste anche in Italia”
21:22- De Laurentiis: “Ricordiamo anche che si rischia la mancata iscrizione al campionato o alle coppe europee”, Chiavelli ricorda in tal senso l’esempio del Besiktas
21:17- Chiavelli: “Non c’è uno spirito Robin Hood dietro il fair play finanziario ma è un semplice sistema che punta all’affidabilità delle aziende, con un meccanismo serio nel rapporto tra crediti e debiti. L’Uefa ha rilevato che molti club erano in difficoltà e mettevano a repentaglio la salute delle competizioni europee; c’è il caso anche di presidenti ricchi che poi all’improvviso perdono la passione. Un esempio è il Malaga che ha subito anche una sanzione in tal senso. Ci sono due principi: un club non può spendere più di quello che guadagna e poi deve garantire di essere in grado di finanziare i suoi impegni. Una società deve immaginare anche in quali tempi deve ammontare i suoi ricavi per poi calendarizzare le spese, prevedendo poi anche le fonti di finanziamento. L’Uefa controlla che ci siano strutture in tutte le società volte a pianificare un’annata finanziaria; ove questo sistema presenta dei momenti di squilibrio, l’Uefa chiede spiegazioni. Le sanzioni? Non c’è ancora un meccanismo definito, oggi è attivo solo l’organo inquirente. Non è stato ancora emanato quello che potrebbe essere l’equivalente di un codice penale, c’è ancora un certo margine d’elasticità che consente loro di valutare caso per caso”
21:15- Wolfrum: “In Germania il fair play finanziario è una realtà già da molti anni, la filosofia è da tempo provare a vincere mantenendo una struttura finanziaria solida; vale anche per Bayern Monaco e Borussia Dortmund. E’ stato strutturato un lavoro sui giovani, stando attenti anche a valorizzare l’immigrazione con giocatori come Khedira e Boateng per esempio”
21:04- C’è anche il portiere Roberto Colombo, laureato in scienze economiche.
Benvenuti alla diretta testuale di IamNaples.it del convegno internazionale sul fair play finanziario. Parlerà il presidente Aurelio De Laurentiis, tra i relatori l’amministratore delegato Andrea Chiavelli e Jorg Wolfrum, giornalista di Kicker, storica rivista tedesca.
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