Ha rischiato di andare via. Addirittura, a un certo punto sembrava che fosse più fuori che dentro la nuova Inter. Ora, invece, Andrea Ranocchia è uno degli insostituibili. Uno degli intoccabili di Stramaccioni, che in campionato l’ha tenuto fuori solo con l’Atalanta e solo perché era infortunato. Senza Samuel, contro il Napoli sarà lui il leader della linea arretrata. In attesa di diventarlo per tutto il gruppo, raccogliendo il testimone della vecchia guardia.
Ranocchia, domani si decide la vera anti-Juve?
«Con altre 22 partite e tanti punti a disposizione, non penso che sarà una sfida decisiva. Complicata sì, ma non determinante. Il Napoli è in lotta insieme a noi e alla Juve ed è una squadra da temere e da rispettare».
Chi comanderà la partita?
«Noi cerchiamo sempre di giocare, quindi spero che accada anche contro gli azzurri».
Ci sarà da mettere l’elmetto contro Cavani e Insigne…
«Cavani lo conosco bene. Ha un fisico straordinario e non si ferma mai. Segna tanto ed è in grado, anche da solo, di spaccare una difesa. E’ uno dei più forti in circolazione. Sarà la prima volta, invece, contro Insigne. E’ rapido e tecnico».
Quanto peserà l’assenza di Samuel?
«Walter mancherà perché è un giocatore di grande esperienza, che dà tranquillità a me e Juan che siamo più giovani. Ma chi lo sostituirà sarà all’altezza».
Intanto, torna Cassano…
«Ci è mancato perché è un fenomeno. Ce ne sono pochi in giro con la sua tecnica e la sua visione di gioco. Può inventarsi qualsiasi cosa in qualsiasi momento, risolvendo le partite più complicate o bloccate. A Parma, ad esempio, sarebbe stato molto utile».
Si aspettava che potesse avere un impatto del genere?
«Sì, perché ho avuto la fortuna di conoscerlo in Nazionale e so anche ciò che ha fatto in carriera. E’ un giocatore di un’altra categoria. Spero che continui così. Anzi, che possa fare pure meglio».
Potesse scegliere, chi prenderebbe tra Cavani e Cassano?
«Cavani, visto che Cassano ce l’ho già…».
Troppo diplomatico, allora chi è più determinante?
«Se, con Cassano, là davanti ci sono pure Milito e Palacio, io mi sento a posto. Ad ogni modo, Antonio assolutamente».
Quindi non si fa troppa fatica a sostenere quei 3 tutti assieme?
«Al di là di qualche gol subìto di troppo nell’ultimo periodo, abbiamo trovato un buon equilibrio».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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