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Quindici anni fa l’addio di Guido Prestisimone, il nostro ricordo

La valorizzazione del piede d'opera locale ed il calcio all'italiana i suoi credi

Sono trascorsi quindici anni dalla morte di Guido Prestisimone, giornalista battagliero e indomito, meridionalista per nascita e vocazione. Era nato a Portici  il 28 marzo del 1930 da padre siciliano e madre calabrese. Nella cittadina vesuviana trascorse i primi ventitre anni della sua vita giocando naturalmente a calcio sul campo del Granatello. Amava ricordare che Lambiase, storico organizzatore del vivaio del Napoli, l’aveva scelto per una rappresentativa giovanile.  Segno, intendeva dire, che era di buona stoffa tecnica. Nella cittadina vesuviana presero il via le sue prime corrispondenze calcistiche poi il trasferimento a Napoli dove ad appena 23 anni debuttò alla direzione de Lo Sport del Mezzogiorno, storico settimanale sportivo, inglobato negli anni successivi dalla Cen, la società del Banco di Napoli che editava Mattino e Corriere di Napoli. Dopo qualche anno passò a dirigere i servizi sportivi del quotidiano serale Napoli Notte che faceva parte della sfera editoriale di Achille Lauro. Il Comandante lo aveva chiamato per dare vita ad un settimanale sportivo che facesse da contraltare a Sport Sud, fondato da Gino Palumbo, ma il progetto non andò in porto. Quando Lauro decise di non sponsorizzare più il quotidiano della sera, Prestisimone preferì lasciare dedicandosi a tempo pieno al Giorno, quotidiano sportivo milanese di cui era inviato, e al Guerin Sportivo, il settimanale di Gianni Brera di cui divenne grande amico. Nel 1965 fondò il settimanale napoletano Sport 7, in edicola per cinque anni, nel quale germogliarono numerosi talenti del giornalismo sportivo. Tra i tanti Paolo Calcagno, Franco Mancusi, Gregorio Di MIcco, Lino Zaccaria, Antonio Sasso, Gastone De Luca, Franco Esposito, Enzo Pagliaro. Tantissimi i collaboratori. Qualche nome: Nando Troise, Antonino Siniscalchi, Antonio Di Nunno, Gigi Amaturo, Onorato Volzone, Carlo Giannoni, Nino De Falco, Nino Ruggiero, Biagio Franza. Nel 1970 il Prest, come lo definivano gli amici,  passò al quotidiano Il Corriere di Napoli e nel 77 ai settimanali Sport Sud e Lo Sport dei quali divenne inviato con la direzione di Aldo Bovio. Nel 90 il passaggio al Mattino, alla redazione sportiva. In quegli anni diede anche vita al pool sportivo di Radio Kiss Kiss inventando la telecronaca a due voci, poi ripresa dalle emittenti nazionali, insieme ad Antonio Fontana. Indimenticabili le radiocronache del Napoli di Maradona. Numerose anche le trasmissioni calcistiche sulle televisioni locali. Alla fine degli anni ottanta divenne presidente dell’Ussi, l’organismo che regola l’attività dei giornalisti sportivi in Campania. Nel 97 fu assalito da un cancro. Morì il 23 dicembre. Il Prest era uno strenuo difensore dei talenti meridionali e campani in particolare.  Famoso il suo slogan: valorizziamo il piede d’opera locale. Il suo credo era il calcio all’italiana, fatto di difesa strenua e contropiedi rapidi. Con Brera indimenticabili le serate al ristorante Dante e Beatrice di piazza Dante.

Gregorio Di Micco

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