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Napoli, un anno di cessioni non illustri

Breve panoramica intercontinentale a scoprire le sorti degli “ex”

 

Oggi la squadra di Mazzarri fa parlare di sé come compagine di titolari e “titolarissimi”, una rosa ben armonizzata nella quale (quasi) tutti svolgono un ruolo e, prima o poi, trovano spazio. Chi più chi meno. Chi meno, di certo non è entusiasta. Quest’anno l’avventura in azzurro di Christian Chavez ricorda un po’ quella di Erwin Hoffer di due anni fa: scampoli di partita, e per l’argentino nemmeno la consolazione di una presenza in Coppa Italia. Ma anche uno come German Denis, allora semi-titolare nel Napoli e ora punta inamovibile e prolifica dell’Atalanta, scelse di andar via per avere più visibilità. Ad oggi, a rischio-partenza c’è Donadel, che sembra non poter trovare posto nei piani del tecnico, così come Santana. Ma che fine hanno fatto gli ultimi ad aver abbandonato la causa azzurra?

Fra quelli che il Napoli ha scaricato da un anno a questa parte, forse è già un ricordo sbiadito Erminio Rullo, ora in Serie B con il Modena. E Jesús Dátolo? Anche lui come Rullo andò via lo scorso gennaio nel mercato invernale, lasciando forse qualche rimpianto: un giocatore talentuoso e duttile, un peccato che sia partito. Adesso è all’Espanyol: quasi titolare lo scorso anno, un fantasma nella stagione in corso. Via Dátolo, dall’Espanyol arrivò Victor Ruiz ai piedi del Vesuvio. Un’esperienza piuttosto “astratta” la sua a Napoli: qualche sporadica presenza, nessun lampo né gravi macchie, e dopo soli sette mesi il ritorno in Spagna, sponda Valencia, dove adesso gioca titolare e gode di ottima considerazione. Insieme alla partenza di Ruiz, il mercato estivo vide l’addio di un nome caro agli Azzurri, Gennaro Iezzo, che ha difeso la porta del Napoli per sei anni, dalla C1 alla A. Ora è al Nuvia San Felice, società di Nola che milita in Serie D, dove svolge il ruolo di direttore generale. E Matteo Gianello? Il simpatico sostituto di Iezzo è finito nella stessa categoria del collega all’M.M. Sarego, prima di venirne svincolato appena un mese fa.

Di quel gruppo che l’anno scorso riuscì ad arrivare terzo in campionato c’è ancora una lunga lista di “dispersi”: ad Emìlson Cribari, tornato in Brasile, nel Cruzeiro è stata concessa solo qualche rara apparizione; Luigi Vitale, terzino sinistro che di tanto in tanto a Mazzarri potrebbe fare ancora comodo, al Bologna (in prestito) non ha giocato nemmeno un minuto; non è toccata sorte migliore a Nicolás Amodio, che nel Peñarol ha visto il campo solo un paio di volte. Poi c’è Samuele Dalla Bona, ora al Mantova (Lega Pro Seconda Divisione), senza nemmeno essere considerato titolare. Mariano Bogliacino, beniamino del “San Paolo”, passando anonimamente per il Chievo è finito al Bari in Serie B, dove pure ha collezionato solo una decina di presenze. E José Ernesto Sosa? Il “principito” è stato dirottato in Ucraina al Metalist, dove gioca e segna pure: quattro reti in diciassette apparizioni. Ancor meno “desaparecido” è Luca Cigarini, che, lasciato il Napoli per non aver mai convinto Mazzarri, è rimasto comunque in Serie A seguendo Denis all’Atalanta e tornando da titolare in uno stadio dov’è ben voluto. Anche il già citato Erwin Hoffer ha trovato sorte migliore altrove: in Germania è in prestito da due anni, prima al Kaiserslautern e poi all’Eintracht di Francoforte – solo il bottino di reti piange un po’, con dieci realizzazioni in quaranta presenze. In prestito è anche il giovane Nicolao Dumitru, tornato all’Empoli in B, dove quest’anno ha giocato pochino e segnato ancora meno (due reti). In prestito in B c’è anche Lorenzo Insigne, giovanissimo dal gran talento che al Pescara di Zeman sta facendo un gran bene, conquistando anche la maglia dell’Under 21. E che dire di Hassan Yebda? Un altro che ha lasciato con qualche rimpianto, da parte sua e da parte dei tifosi. Il Napoli non ne ha riscattato il prestito, e l’algerino ora gioca per il Granada dei Pozzo, in Spagna: lotta per non retrocedere e non è nemmeno titolare. Restano altri tre nomi fra le cessioni estive: Michele Pazienza, Emanuele Blasi, Fabiano Santacroce. Il primo è andato alla Juventus, destinazione prestigiosa dove però ha trovato poco spazio: adesso medita un ritorno all’Udinese. Gli altri due, acquisiti dal Parma e andati via da Napoli per trovare più continuità, non hanno praticamente mai ricevuto considerazione nemmeno fra i ducali, e adesso sono in trattativa per trasferirsi a Lecce alla corte di Cosmi, un affare che però non decolla.

Infine gli ultimi a lasciare: Giuseppe Mascara e Leandro Rinaudo hanno scelto un’altra maglia azzurra, quella piemontese del Novara. Il loro biglietto da visita non è stato dei migliori e l’esordio è stato catechizzato dalle tre reti a zero incassate a Cesena. Per l’attaccante siciliano prestazione piuttosto opaca, per Rinaudo il bollettino è ancora peggiore: un autogol, un rigore causato (con annesso infortunio ai danni di Mutu) e… persino il nome scritto male sulla schiena.

 

Lorenzo Licciardi

 

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