Ancora una bianconera, curiosamente ancora una capolista e ancora una volta di sera, stavolta in posticipo, a fronteggiare gli azzurri al S. Paolo: Napoli-Juventus ed ogni aggettivo sembra superfluo. È la sfida delle sfide, la partita, forse, più densa di significato in ogni stagione, indipendentemente dagli obiettivi, ed a maggior ragione quando in palio, poi ci sono traguardi importanti. Una partita, ancora una volta serale, che giunge per il Napoli a coronamento di un ciclo tambureggiante di impegni.
La Vecchia Signora ha potuto usufruire di una settimana intera per prepararsi alla sfida clou di domenica sera, essendo fuori dall’Europa; un vantaggio del quale i torinesi farebbero volentieri a meno, come dichiara Alessandro Matri: “Onestamente speravamo di poterla giocare noi la Champions…”. Intanto Conte sembra far pretattica con un allenamento effettuato a porte chiuse. e, in un’intervista de “Le Iene”, trova anche lo spirito di scherzare, dichiarando che lo scudetto sarà azzurro. In realtà in casa bianconera si respira aria di battaglia sportiva di alto livello, con un organico che ammette il valore dell’undici di Mazzarri, ricordando, però, nel contempo, di essere in un momento di miglior forma e prontissimo a far risultato pieno al S. Paolo. I torinesi hanno ancora il dente avvelenato per le sconfitte accumulate in questi anni e suonano la carica con le parole di Stephan Lichtsteiner, nuovissimo acquisto, ex laziale, e compagno di nazionale di Inler e Dzemaili nell’undici elvetico: “Mi fa piacere giocare contro di loro, ma quello che mi interessa è solo la vittoria.” A fargli eco un altro fresco neo-juventino, il montenegrino Mirko Vucinic: “Dobbiamo dimostrare la nostra forza a Napoli”. Un atteggiamento spavaldo mutuato dal tecnico, Antonio Conte, gran motivatore al pari di Mazzarri. Il “Toscanaccio” non sa ancora se potrà contare sull’apporto di Aronica, roccioso e prezioso quanto mai in questo scorcio di campionato, mentre per il tecnico leccese nessun indisponibile, con Giaccherini rientrante, oltre ad una carica non trascurabile, frutto del successo a S. Siro sabato scorso.
Ritornerà al S. Paolo Michele Pazienza, fresco ex sulla panchina bianconera, a far compagnia ad un altro ex “di lusso” tanto atteso. Fabio Quagliarella non fu presente alla gara del 9 gennaio di quest’anno a causa del grave infortunio al legamento crociato proprio poco prima di quella partita e che lo ha tenuto lontano dall’attività agonistica per molti mesi. Inutile ricordare come l’attaccante stabiese sia approdato nel capoluogo piemontese e come si sia trasformato da beniamino a odiato dal pubblico napoletano. Questo appuntamento tanto rimandato sta per concretizzarsi.
Nel mentre, proprio in questi primissimi giorni di novembre, è stato inaugurato lo “Stadium Tour” nell’impianto torinese che ospita le partite dei bianconeri; i cento visitatori nella prima giornata, feriale, oltre alle prenotazioni per le giornate a seguire, hanno testimoniato il gradimento dei fan a strisce per questa iniziativa. E questo sembra essere il mese dei duelli fra Napoli e Juventus. Il fantastico gol di Diego Maradona a Tacconi su calcio a due in area è del 3 novembre 1985, mentre un’altra di queste supersfide è del 6 novembre e coincide con la data di domenica. Ancora un posticipo serale, ma di lunedì: era il 2006 ed entrambe le formazioni militavano in serie B, con la Juventus a scontare il suo coinvolgimento in “Calciopoli”. Decisero le reti di Del Piero con la replica di Bogliacino, in un Napoli, allora come oggi, sempre sottilmente snobbato dai bianconeri, ma già in crescita. Oggi si ripropone questo che è divenuto ormai un classico, un’altra categoria, un’altra fase di crescita, ma è opportuno dimostrarlo.
A cura di Maria Villani
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