Napoli, contro la Juventus serve di più

In casa contro l'Udinese basta l'ottima prova di alcuni singoli, ma allo "Juventus Stadium" servirà il Napoli d'inizio stagione

Torna il campionato e torna anche la vittoria per il Napoli, che ritrova il sorriso dopo la delusione in Europa. I tre punti erano indispensabili per arrivare alla trasferta di Torino senza preoccupazioni di classifica, e la pausa permetterà di limare le imperfezioni.

PARTITA DEI RISCATTI – La serata di Eindhoven è già alle spalle: il Napoli dimostra che con i titolari il discorso cambia. A partire da De Sanctis, una sicurezza assoluta, fino a Hamsik, sempre più decisivo, passando per Gamberini e Behrami, che nel Napoli sanno già essere punti di riferimento. Al difensore si può rimproverare poca reattività sul gol di Pinzi, ma è l’unica pecca nell’arco di una partita sicura e concentrata. Behrami invece si mostra sempre più insostituibile: unica la sua tenacia nel recuperare palloni, lodevole la sua applicazione a riavviare l’azione con semplicità e ordine. Ma i riscatti veri e propri sono toccati a due “bocciati” d’Europa: se Guidolin ha riproposto Maicosuel dopo il cucchiaio sventurato che è costato la Champions, anche Mazzarri ha ridato fiducia a Fernandez, scelta fondamentale per non lasciare che si deprimesse dopo la brutta gara di Eindhoven. Ed è stato ripagato, perché l’argentino ha occupato il centro-difesa senza sbavature e senza risentire della brutta prestazione olandese. Ma una ragione c’è: Fernandez, nella difesa a tre, si trova molto più a suo agio come centrale, dove non paga una velocità non eccelsa e piuttosto può valorizzare il suo gran senso di posizione e la statura elevata, che gli permette di dominare sulle palle alte. Insegnamento per il futuro: Fernandez è il vice-Cannavaro.

INIZIO CONTRATTO – Come si poteva immaginare, l’Europa non ha né demoralizzato il Napoli, né appagato l’Udinese. Le squadre sono scese in campo entrambe con molta attenzione, forse troppa: così tanta, che il primo tempo è partito con molti errori di misura, e un gioco un po’ contratto. In verità, all’inizio ha fatto meglio l’Udinese, più brava nel pressing (il Napoli ha lasciato troppi spazi agli avversari) e nelle ripartenze verticali, fatte con pochi tocchi. Gli azzurri invece cercavano il fraseggio per controllare il pallino, ma Inler e compagni hanno peccato d’imprecisione, e nei primi venti minuti il Napoli sembrava ancora una brutta copia di sé. L’Udinese, pur mostrando più efficacia, non si è resa però molto pericolosa. E allora non è stata sbagliata la tattica di Mazzarri: giusta l’idea di non fare pressing alto contro una squadra che sa giocare più in velocità che in manovra.

MAREK, IL LEADER – Ma nel momento più opaco dei suoi, Hamsik ha preso in mano la squadra. Si è acceso, e al secondo o terzo tentativo ha colpito. Sempre più brillante la sua stagione fin qui, che conferma il nostro pronostico del pre-campionato: la partenza di Lavezzi ha restituito il Marek dei tempi migliori, caricandolo di maggiori responsabilità tattiche e facendolo sentire indispensabile. Hamsik ha cambiato l’inerzia del match, ma soprattutto ha offerto al Napoli proprio quello che mancava a Guidolin: un giocatore in grado di collegare due reparti e inserirsi fra le linee.

QUALCHE NEO – Al gol di Hamsik ha risposto a fine primo tempo Pinzi: qui l’errore sembra di Gamberini, eppure all’ex-Fiorentina toccano altri uomini in consegna. Su quella fascia, Pinzi correva da solo già da diversi minuti, con Zuniga sparito dall’inquadratura della telecamera e forse vero colpevole sul gol subito, per aver abbandonato i compiti di copertura. Ma prima dell’intervallo, Pandev ha rimesso a posto il risultato e il Napoli è tornato in vantaggio: gran gol quello del macedone, una perla che salva una prestazione altrimenti negativa. Non nella qualità, ma sul piano atletico: è davvero strana l’involuzione che hanno subito le ultime prestazioni di Pandev, che a volte sembra proprio a corto di energie. Un altro azzurro apparso in chiaroscuro è Inler: sontuoso a momenti, confuso e impacciato in altre occasioni. Ma la sua partita è andata in crescendo e questo è un buon segno. Resta da capire cos’è che non gli permette ancora di esprimersi al meglio. Infine, anche Maggio sembra continuare il suo periodo infelice: pochi affondi (ma sufficienti per l’assist a Hamsik) e un quasi-autogol.

COSA MIGLIORARE – La Serie A adesso va in pausa e si può lavorare sui dettagli. Curiosa coincidenza, alla ripresa ci sarà il big-match contro la Juve, nello stadio bianconero. Il Napoli visto ieri forse non basterebbe per fare risultato a Torino, bisognerà risalire al Napoli estivo: quello capace di giocare a memoria, quello letale nelle ripartenze, quello in grado anche di tenere palla con personalità. Insomma, quello visto proprio contro la Juventus già in Supercoppa, e poi apprezzato ancor più nei primi turni del campionato. Stavolta non ci saranno scuse: c’è tutto il tempo per preparare l’impegno che potrebbe eleggere una capolista solitaria, almeno per un turno.

A cura di Lorenzo Licciardi

Vesux

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