Solo tre giorni per riflettere sui propri errori, e il Napoli si ritrova davanti di nuovo il Bologna, ancora al “San Paolo”. Uscita infrasettimanale penalizzante atleticamente, tanto che entrambi i tecnici saranno costretti a un massiccio turnover, e la possibile rivincita sarà interpretata da attori diversi.
Il Napoli dei rincalzi chiamato a vendicare il Napoli titolare. Ironia della sorte, è l’occasione per le seconde linee anche per una rivalsa sui cosiddetti “titolarissimi”, che Mazzarri ha spremuto già molto quest’anno, troppo per farli scendere in campo anche in Coppa Italia. Trofeo di cui il Napoli è detentore, si ricordi. Ma quest’anno, vista la condizione fisica già traballante prima ancora delle feste natalizie, non si può proprio esagerare con gli sforzi atletici. D’altra parte anche il Bologna si ripresenta nello stadio partenopeo con protagonisti quasi del tutto nuovi: ci saranno Portanova e Kone, i due match-winner di domenica, ma per il resto Pioli ha lasciato a casa molti dei suoi giocatori migliori per lasciar spazio alle riserve e convocare diversi primavera.
Mazzarri conterà su Campagnaro, che uno scampolo di Napoli-Bologna lo ha giocato, su Inler (squalificato in campionato) e sul duo offensivo Pandev-Cavani: il macedone ha bisogno di giocare per ritrovare la forma, Cavani ormai vuol dimostrare di essere bionico e non sapere cosa sia la fatica. In difesa si rivedrà il giovane Uvini a destra, mentre a sinistra, forse solo a partita in corso, potrebbe fare la sua ultima apparizione al “San Paolo” Salvatore Aronica, ormai certo partente a gennaio (destinazione Palermo). Il resto degli azzurri assomiglia molto alla squadra che gioca in Europa.
Queste le probabili formazioni:
Cambiando i ventidue in campo, la replica ravvicinata non consente di analizzare nello specifico i difetti palesati nello scorso weekend dai singoli, nella speranza di correggerli. Nel Napoli saranno diversi anche i due di fascia, luogo del campo in cui al momento la squadra azzurra è maggiormente deficitaria. Mesto e soprattutto Dossena non hanno fin qui entusiasmato, e forse questa sarebbe stata l’occasione per provare una difesa a 4 fin dall’inizio, lasciando giocare sulla destra Campagnaro (che sa farlo) e Fernandez centrale-destro, come avviene nella nazionale argentina. Ma il 3-5-2 dà una chance a Uvini e consente a Dossena di correre un po’ meno e con meno responsabilità, quindi Mazzarri potrà, eventualmente, cambiare solo in corsa, partendo dal suo modulo preferito. Il Bologna giocherà a specchio, con lo stesso schema, ma con i molti rincalzi che proporrà Pioli non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile per il Napoli, purché gli azzurri siano in grado di esprimere una migliore freschezza atletica e una circolazione di palla meno imprecisa rispetto a quanto visto domenica.
Il Napoli-A ha pagato, nel 2-3 di campionato, soprattutto lo scarso movimento senza palla, che influenzava anche l’efficacia e la precisione dei passaggi. Mazzarri dovrà lavorare su questo, provando ad organizzare una squadra corta e incline ad aiutare i compagni (sia i portatori di palla in fase di possesso, sia la difesa pressando gli avversari durante il non-possesso), in modo da assicurare la qualità dei fraseggi e nel contempo limitare la fatica, situazioni che invece una squadra troppo lunga tende irrimediabilmente a determinare. La differenza tecnica fra gli uomini in campo fa pendere l’ago della bilancia a favore degli azzurri: stavolta sarebbe il caso di rispettare il pronostico.
A cura di Lorenzo Licciardi
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