Il Napoli chiamato a chiudere il periodo pre-natalizio con un sorriso, dopo le delusioni inflitte dal Bologna e visto il generale calo di condizione palesato in queste settimane. Poi ci sarà da lavorare per ricominciare meglio di così.
Due sconfitte di fila in campionato, quattro di fila nelle ultime uscite ufficiali (PSV, Inter e le due incassate dal Bologna). Questo il bottino del Napoli di dicembre, che si affaccia alla trasferta di Siena non solo con un deficit di risultati, ma anche con grossi problemi di prestazioni. L’osservazione allarmante è che le mancanze affliggono ogni reparto: dalla difesa distratta e lenta (e orfana di Cannavaro), al centrocampo impreciso e scollato, fino all’attacco che sbaglia troppo sotto porta. Per la gara di Siena, le circostanze non corrono certo in aiuto: squalificato Inler e infortunato Dzemaili, è emergenza a centrocampo. Senza contare che Mazzarri ha impiegato molti titolari mercoledì in Coppa Italia, e la squadra non potrà non sentire una certa stanchezza atletica. Infine, non è affatto fortunata la coincidenza dell’esonero di Cosmi: è risaputo che il cambio d’allenatore dà sempre una scossa allo spogliatoio. Uno spogliatoio, quello senese, certamente in difficoltà per la classifica, e che riceverà ulteriori motivazioni dall’obbligo di far punti in casa.
Di fronte a questo insieme di complicazioni, Mazzarri dovrà risolvere qualche rompicapo: in difesa vicino alla conferma Campagnaro, sicuro del posto Britos, al centro invece è ballottaggio Gamberini-Fernandez, ma l’argentino ha convinto davvero poco ultimamente e non dovrebbe giocare; al centro, date le suddette indisponibilità, Mazzarri ha dichiarato in conferenza di aver avuto l’idea di schierare Mesto come mediano di destra, anche se resta possibile l’impiego di Donadel, più a suo agio in quel ruolo; in attacco dovrebbe essere confermato Insigne, vista la condizione ancora imperfetta di Pandev. Iachini, alla prima in campionato, recupera invece D’Agostino, e davanti si affida all’ex Calaiò, supportato da Rosina.
Queste le probabili formazioni:
Il Siena di Iachini dovrebbe dunque insistere sul 3-5-2: un modulo che non deporrebbe molto a favore dell’idea di Mazzarri di schierare Mesto come centrale di destra: resterebbe il solo Behrami come interditore puro, e il Napoli andrebbe costantemente in inferiorità numerica, a meno di un grosso sacrificio di Hamsik in copertura. Preoccupa soprattutto il pensiero che Mesto, da sempre abituato a giocare sulla fascia, potrebbe avere difficoltà a trovare la posizione; senza contare che l’impostazione (già non esemplare con i titolari) ne risentirebbe senza dubbio in qualità, in mancanza di piedi buoni. Anche la difesa lascia qualche dubbio: la specialità di Calaiò è il colpo di testa, e all’ex-Napoli basterebbe girare alla larga da Britos (che gioca a zona e non certo a uomo) per svettare quasi indisturbato. L’uomo adatto per Rosina sarebbe invece Campagnaro, quindi a Iachini basterà schierare Rosina a destra e Calaiò a sinistra per mettere in crisi la difesa azzurra.
Non mancano le insidie dunque, in una gara in cui il Napoli non può concedersi altri passi falsi. L’emergenza non dovrà essere una scusante, anche se il realismo non permette di aspettarsi un match spumeggiante da parte degli azzurri. In casi come questo servirà il Napoli di Cagliari: brutto e cinico.
A cura di Lorenzo Licciardi
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