Tormentone Lavezzi. Gioia e dolori tipico da calciatore sudamericano, preceduto dall’illustre esempio del Gran Maestro Diego Maradona. Differenti capacità tra i due, ma stessa nazionalità e simil focoso carattere. Il Pocho, appena rientrato dalla madrepatria Argentina per la Coppa America, decide di dettar condizioni all’ombra del Vesuvio: «Sono stanco, devo andare in vacanza e ho bisogno di una settimana di riposo», chiedendo il nullaosta per trasferirsi nella Smeralda Sardegna. Apriti cielo, mister Mazzarri fa buon viso a cattivo gioco, e, suo malgrado, autorizza lo svago, mentre il fumantino patron De Lauentiis trasecola, inveendo e mandando letteralmente «a cagare» allenatore e atleta. Passano le ore e il presidentissimo, di sicuro sotto consiglio mediatore, smorza i toni dichiarando «dobbiamo cercare di non perderlo, parlando con lui. Ho detto al suo procuratore che voglio Lavezzi per 24 ore in barca a Capri, perché desidero fargli il lavaggio del cervello». Detto fatto, il Pocho prepara le valigie e vola a Porto Rotondo, accompagnato dalla fidanzata, per sette giorni di total relax. Vita sana, riposo, tanto sport e allenamento, come si conviene a un giocatore modello.
Ebbene appena sbarcato dall’aereo a Olbia deve aver cambiato idea: convoca un gruppo di amici e pensa di folleggiare tra i locali cult della Costa Smeralda. Sontuosa cena e poi subito in disco. Passaggio obbligatorio al Billionaire di Flavio Briatore, tra oligarchi russi, arabi da competizione e prezzolate fanciulle in cerca di ingaggio. Due chiacchiere, un passo di danza e cocktail prelibati, fino a chiudere degnamente la serata nel club per eccellenza dei nottambuli vacanzieri, il Sottovento. Qui attorniato da ruvidi body-guard prende possesso di un sontuoso tavolo a bordo pista, tra i gridolini degli innumerevoli fans. Giacca color crema, maglia e pantaloni bianchi, si scatena ballando sui divanetti, agitando drink come fossero Coppe Campioni. È tardi, barcolla un pochino, non in smagliante forma, tanto che l’amore – vole compagna cerca di riportarlo sulla retta via. Alle quattro del mattino, zigzagando sulle scale del locale, riesce a guadagnare l’uscita, al fianco della premurosa ragazza. Come primo giorno di vacanza non c’è male, mentre fiduciosi attendiamo il labiale del dottor Aurelio De Laurentiis, già reuccio dell’estate per quella strepitosa fuga in motorino ai sorteggi dei calendari di serie A al grido di «Siete tutti delle teste di ca…». Maradona? Un dilettante…
Fonte: Libero
La Redazione
S.D.
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