Oggi ci troviamo a portare alla vostra attenzione uno speciale del blog www.generazioneditalenti.com, tratto da un articolo di Gianfranco Turano per “L’Espresso” del 7 Ottobre 2010. Nell’articolo in questione, dal nome “La fabbrica dei BALOTELLI”, viene mostrato il budget che ogni squadra di serie A riserva alla cura del proprio vivaio.
L’articolo in questione pone l’accento ovviamente sui maggiori club di serie A e analizza soprattutto Inter e Roma e i talenti che nel tempo sono stati lanciati da Trigoria e Interello. Particolare attenzione, infine, è dedicata alle maggiori figure di scouting delle due società : Bruno Conti e Pierluigi Casiraghi con un simpatico annedoto su quest’ultimo in riguardo all’acquisto di Biabiany nelle Banlieue parigine.
Si punta la lente d’ingrandimento sui dati dei fondi per il vivaio che le società di A spendono annualmente (in milioni di euro) che il settimanale mette a disposizione. Dalla tabella riportata in alto (clicca sulla foto per ingrandire) è evidente come ovviamente le società che investono di più sui loro giovani siano con ben 5 milioni Inter, Milan e Juventus. La Roma, invece, si ferma all’esatta metà : 2.5 milioni di euro.
In questa ipotetica classifica è interessante notare come a ruota seguano società che comunemente non vengono definite “big” ma che a questo punto sembrano spiegarci il successo delle cosiddette “medie” degli utlimi anni : Brescia, Catania, Genoa, Lecce e Parma con ben 2 milioni di euro. Un particolare plauso, inoltre , va fatto a Palermo (1.10) e Samp (1.50) che riescono a raggiungere ottimi risultanti nonostante le cifre investite non siano tra le più alte della categoria. Maglia nera va, infine, al Napoli che con soli 0.3 milioni di euro è addirittura in fondo a questa classifica preceduto da Chievo, Cesena e Bari che insieme ai partenopei sono gli unici club a non oltrepassare il milione.
Questi dati la dicono lunga sul grave disinvestimento che ha afflitto il vivaio azzurro in questi anni. L’interesse di Mazzarri per la Primavera, la nomina di Miggiano come allenatore, che sta costruendo un legame forte con la prima squadra, qualche mossa sul mercato da parte della società per potenziare proprio le giovanili non bastano per costruire il cambiamento. Serve una vera e propria svolta, con un programma di scelte ed investimenti. Altrimenti, altro che Barcellona, come dimostrano questi dati!
LA REDAZIONE
Fonte: generazioneditalenti.com
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