Quando la storia si impone sul presente. Quando i fantasmi del passato hanno un peso specifico maggiore dei corpi fisici. Quando un complesso di inferiorità blocca le gambe più galoppanti del campionato europeo. Allora si materializza una disfatta totale per la Germania, e la storia si ripete, il trauma e l’incubo azzurro si rinnovano. Ma la vittoria dell’Italia sulla Germania non può soltanto essere il frutto di un blocco psicologico dei tedeschi. Forse il pronostico tanto sbilanciato a favore dei nostri avversari non era poi così corretto. Forse si sottovalutava un potenziale, quello dell’Italia, che anche sulla carta non è certo di poco valore. In verità, a parità di premesse il confronto sarebbe stato molto meno impari: erano piuttosto i difetti del calendario e il riposo maggiore goduto dai tedeschi che preoccupavano di più, insieme alle condizioni precarie di Chiellini e De Rossi. Ma proprio questi due ragazzi sono stati il simbolo di un’Italia che non ha mai chinato il capo, ha creduto in se stessa e ha superato ogni ostacolo e ha sopraffatto ogni fardello. Un’Italia che ha dominato la partita in lungo e in largo, condotta da un Pirlo sempre più stratosferico, disegnata da un Prandelli questa volta davvero impeccabile, completata da un Balotelli finalmente capace di finalizzare ogni palla ricevuta in dono. Ne è venuta fuori una gara su cui nessuno avrebbe scommesso: non solo il primo tempo concluso 2-0, ma i nostri hanno avuto più di una opportunità per chiudere i conti con largo anticipo; purtroppo Di Natale, Marchisio e Diamanti hanno fallito le occasioni avute, facendo infuriare Gigi Buffon. E così la Germania nel finale ha accorciato le distanze su rigore, facendo palpitare qualche cuore. Ma poco dopo è arrivato il triplice fischio dell’arbitro, e con esso la finale dell’Europeo.
Queste le pagelle della gara proposte da IamNaples.it:
ITALIA
Buffon 8 – una saracinesca, della stessa marca di quella vista in Germania sei anni fa contro i tedeschi. Nel primo tempo quattro interventi, splendidi quelli su Kroos e Khedira. Nella ripresa si ripete sulla punizione di Reus e su Hummels. Per il resto, una sicurezza costante, nessuno come lui a questo Europeo.
Balzaretti 7 – non spinge, anche perché per un paio di volte Pirlo lo ignora. Ma nel primo tempo, in difesa, è perfetto su Podolski, non sbagliando un solo intervento e arrivando sempre in anticipo. Nel secondo tempo si ripete, e qualche volta si affaccia anche in attacco, come quando segna in fuorigioco.
Barzagli 7,5 – non sbaglia un solo intervento: di testa è insuperabile, con la palla a terra un muro, ferma tutti senza commettere fallo, con un senso della posizione invidiabile. Fin qui non ha sbagliato una sola partita, impeccabile.
Bonucci 7,5 – con Barzagli forma una coppia davvero solida, anche se è meno esplosivo del compagno è comunque una roccia. Interventi preziosi, tackle grintosi (memorabile quello su Klose), tempismo giusto, davvero in ottima forma e sicuro di sé.
Chiellini 6,5 – un po’ in affanno su Boateng nella prima frazione, per una forma fisica imperfetta che condiziona un po’ tutta la sua gara. Ma proprio per questo merita una lode: stringe i denti e fa il suo dovere, e solo le sue note capacità lasciano notare che la sua salute muscolare non è al meglio.
Marchisio 7 – forse è il giocatore con il chilometraggio più alto di questo torneo. Non si ferma mai, in qualsiasi zona del campo. I suoi raddoppi in aiuto a Balzaretti sono decisivi, e le proiezioni offensive sono sempre travolgenti: peccato che sprechi due palle-gol, entrambe per un pizzico di sfortuna.
Pirlo 9 – salva all’inizio sulla linea, poi comanda in mezzo al campo, recupera palle, imposta, dribbla, lancia, crea, apre il gioco, esibisce numeri. Riempito di attenzioni e complimenti anche dagli avversari, ringrazia legittimando le lodi e giganteggia in campo dominando su tutti. Guida la squadra con classe, personalità e ragionamento. Con un passo così felpato, è incredibile che sia ovunque. Stellare.
De Rossi 6,5 – si vede che non è al meglio, ma non si tira mai indietro e vende cara la pelle su ogni palla che gli passa intorno. Lo stesso discorso fatto per Chiellini: proprio le sue difficoltà fisiche valorizzano una prestazione così generosa. La sua presenza trasmette soprattutto sicurezza e personalità alla squadra, e per questo è fondamentale.
Montolivo 7 – tanto lavoro oscuro in interdizione, che non ci si aspetterebbe da un “piede fino” come lui. Invece lotta e recupera a centrocampo, e si propone anche davanti: dove spreca al 34’ un assist geniale di Cassano, ma si rifà due minuti dopo, mettendo dalla sua metà campo una palla fatata sui piedi di Balotelli, che non perdona. Nella ripresa cala un po’ e viene sostituito (63’ T. Motta 6 – dà il suo contributo per conservare il vantaggio, facendo girare palla e salvaguardandone il possesso).
Cassano 7 – gioca a tratti da fermo, ma anche così Antonio riesce ad essere un pericolo costante per gli avversari, producendo assist a ripetizione e in scioltezza, tutti con tocchi morbidi e verticali. Stavolta la sostituzione arriva prima, il riposo è indispensabile (58’ Diamanti 6,5 – il giudizio potrebbe anche essere migliore, se non fosse per una lieve tendenza all’imprecisione, figlia della fretta. Comunque, il giocatore del Bologna esibisce ottime aperture e buona visione di gioco, e soprattutto una certa personalità).
Balotelli 8 – qualcuno diceva che esistono due Balotelli, senza alludere al fratello Enoch. Ebbene, oggi in campo c’era il dottor Jekyll: due occasioni e due reti, fatte di precisione, tempismo e potenza. Una di testa, una di piede, e regala così la finale all’Italia. Nel secondo tempo si costruisce da solo, con un gran numero, un’altra palla-gol. Intanto, corre e pressa gli avversari: incredibile. Infine, è costretto a uscire per crampi, fra i fischi dei tifosi tedeschi feriti (70’ Di Natale 5,5 – in un paio di occasioni è solissimo in area e viene ignorato dai compagni, ma quando Diamanti gli regala la sua grande chance, Totò purtroppo la spreca rallentando troppo l’affondo solitario verso Neuer e tirando sull’esterno della rete).
Prandelli 7,5 – fuga tutte le perplessità dei critici, anche quelle su Cassano. Mette in campo una squadra solida, compatta, cinica. Che non disdegna nemmeno sprazzi di bel calcio, ma che prima di tutto sa cosa vuol dire vincere. La difesa è ancora una volta vicina alla perfezione, il centrocampo è un quartetto di fenomeni messi tutti al posto giusto, e finalmente anche l’attacco è produttivo. Ha messo su una squadra capace di crescere partita dopo partita, ora manca solo l’ultimo salto per la finale.
GERMANIA
Neuer 5,5 – nel primo tempo il portierone tedesco resta a guardare immobile i tiri di Balotelli insaccarsi nella rete. Nella ripresa si avventura in avanti con coraggio, ma è nella sua porta che sarebbe servito un intervento decisivo.
Boateng 6 – mette un po’ in crisi Chiellini con le sue discese, più frequenti del suo solito, dato che nel resto dell’Europeo il fratello di Kevin Prince aveva preferito difendere piuttosto che offendere (71’ Müller s.v. – quasi non si nota che è entrato).
Hummels 5,5 – comincia con autorità, e mostra eleganza e tempismo. Poi si fa bere in un sorso da Cassano in occasione del primo gol dell’Italia. Nella ripresa ritrova sicurezza ma la sua difesa continua a traballare, anche perché la squadra è tutta sbilanciata.
Badstuber 5 – conferma i suoi limiti, restando immobile sullo stacco di Balotelli che porta l’Italia in vantaggio. Nel prosieguo del match non sembra mai impeccabile, è sicuramente il punto debole della sua squadra.
Lahm 5 – discorso opposto rispetto a Boateng: abituato a scendere molto, stavolta per tutto il primo tempo resta prudente. Nella ripresa, per recuperare il risultato prova a farsi vedere in avanti, ma al 49’ spreca un’occasione ghiottissima. Non sembra per niente in palla, il capitano tedesco è il simbolo di una squadra offuscata da un terrore ereditario, quasi archetipico verso la nazionale italiana.
Schweinsteiger 5,5 – anche lui un leader che aveva abituato ad altre prestazioni. “Schweini” è spesso impreciso e confuso: in realtà soccombe in una battaglia a centrocampo che vede l’Italia trionfare con autorità. È proprio nella sua prestazione la misura del confine fra i demeriti tedeschi e i meriti italiani.
Khedira 6 – il madridista è il migliore dei suoi, capace di portare palla come di andare al tiro: è sua la splendida conclusione volante da fuori area che impegna al massimo Buffon.
Kroos 5,5 – ci prova più degli altri, tira un paio di volte da fuori ma è vittima di un’imprecisione cronica che affligge tutta la squadra.
Özil 5 – non basta un rigore segnato a controbilanciare una prestazione davvero insufficiente. Non accende mai la luce e quando prova a partire in dribbling, sbatte sulle gambe di De Rossi, Marchisio e Motta, che lo fermano sistematicamente. Se il confronto era fra lui e Pirlo, il divario è un abisso, quasi come un doppiaggio in Formula 1.
Podolski 5 – annullato da Balzaretti, ci mette del suo pasticciando su molte palle. Viene rimpiazzato dopo 45‘ (Reus 5 – non cambia nulla con il suo ingresso).
Gomez 4,5 – gioca un tempo solo e come sempre tocca pochissime palle, ma di solito due o tre tocchi gli bastano per segnare. Stavolta è del tutto innocuo, pagando subito con la sostituzione (45’ Klose 5,5 – entra più nel vivo rispetto a Gomez, ma per farlo resta lontano dalla porta, e non è mai pericoloso).
Löw 5 – sulle scelte di formazione non c’è molto da dire, ma il lavoro psicologico ha funzionato malissimo, come quello tattico, dato che l’annunciato pressing su Pirlo non è servito a nulla e per il resto la sua squadra ha cominciato con un insolito baricentro bassissimo (snaturandosi) per poi rialzarlo frettolosamente e caoticamente, senza mai trovare il bandolo della matassa. Un disordine figlio di una cattiva preparazione della gara, nonostante due giorni in più a disposizione.
Il tabellino completo della partita:
ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Balzaretti, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo, De Rossi; Montolivo (63′ Thiago Motta); Cassano (58′ Diamanti), Balotelli (70′ Di Natale).
In panchina: De Sanctis, Sirigu, Abate, Ogbonna, Maggio, Nocerino, Giaccherini, Giovinco, Borini.
Allenatore: Prandelli.
GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Boateng (26’st Muller), Badstuber, Hummels, Lahm; Khedira, Schweinsteiger; Kroos, Ozil, Podolski (1’st Reus); Gomez (1’st Klose).
In panchina: Wiese, Zieler, Schmelzer, Mertesacker, Howedes, Gotze, Gundogan, Bender, Schurrle.
Allenatore: Loew.
ARBITRO: Lannoy (Fra).
RETI: 20′ e 36′ Balotelli; 92′ Ozil (R).
NOTE: ammoniti Balotelli, Bonucci, De Rossi, Thiago Motta, Hummels. Recupero: 1′, 4′.
a cura di Lorenzo Licciardi
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