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Il Napoli si riprenda i suoi quartieri. La lezione spagnola della “napoletanissima” Primavera

La sfida del 2014 è portare il Napoli nelle sue viscere, strappare i suoi ragazzi dai suoi quartieri

Dunque la situazione è esattamente questa: un ragazzino va all’edicola di Pietro a via Enrico Caruso a Casoria e compra le figurine della Panini. Nelle figurine ci sono i Mazzarri e i Benitez. Poi il ragazzino incomincia a trafficare. L’altro giorno per avere un Benitez ci sono voluti 10 Mazzarri. Anche grazie a questi divertenti paragoni il calcio sopravvive ai suoi debiti che sono veramente impressionanti (320 milioni di euro, sembra, se ho letto bene Italia Oggi). Chi sostiene che il calcio fino ad oggi è andato benissimo mente spudoratamente. Il calcio ha avuto amministrazioni “politiche e nordiste” fino a oggi. Lo hanno spinto, con la collaborazione di tutti meno di quei pochi che attuano il fair play finanziario, sull’orlo della bancarotta.  Dal calcio scommesse, cioè i tempi di Paolo Rossi e Ricky Albertosi in poi, è stato tutto un peggiorare di situazioni, di recente e lontana memoria. Scudetti tolti alla Juve, Calciopoli con protagonisti principali le Procure di Napoli, Bari e Cremona. Oggi il fradicio galeone è nelle mani di Abete e anche di Beretta.  Gazzetta dello Sport, Tuttosport e Guerin Sportivo fanno i discorsi che suggerisce la ragion….di danaro settentrionale.

Amministrato il calcio in questo malo modo nessuno mai che abbia tenuto conto della mezza Italia in catene e schiava dell’altra che invece lucrava e lucra! (il contrario, certamente il contrario, di quanto sostengono Libero e La Padania).

Che bello sarebbe, infatti, che venisse Di Natale ad allietare il Napoli nella prossima stagione (sembra, invece ed addirittura, che Totonno vuole stabilirsi per sempre ad Udine o a Empoli).

La mezza Italia schiava si raccatta dove e come può e poiché pare abbia campioni napoletani in giro per le Russie e per il Nord d’Italia e di Europa, li richiama in zona sud.

Naturalmente c’entra e influisce in tutto questo discorso quel pochino che sta riuscendo a fare il napoletanissimo Napoli di Giampaolo Saurini (18 napoletani, un leccese, un pescarese, un polacco e un estone). La trasferta a Madrid è stata felicemente nostrana. Il sogno di accedere ai quarti con un’altra stupenda trasferta, a Parigi stavolta, si è interrotto al ‘94, dopo una magnifica prestazione della Primavera del Napoli.

Quando mercoledì scorso mi chiamarono a telefono per dirmi che la Primavera, aveva perso solo al 94’, alla Ciudad Deportiva del Real Madrid a Madrid, sentivo i ragazzi inviati a seguire il settore giovanile del Napoli (Gilberto, Mirko, Raffaele e Stefano), forse più emozionati di quanto capiti allorché il Napoli maggiore la spunta. E sì, perché il sangue non mente mai. Saurini, secondo solo a Benitez (e a Pecchia) nel Napoli non parla, lavora a quel dio biondo.

Le scoperte che si fanno a Napoli, se solo un tantino ci si mantiene a contatto con la realtà e non ci si barrica dietro le scrivanie, sono incredibili. Nel leggere il Comunicato Ufficiale del CRC – LND si notano rigurgiti milanisti, sampdoriani, juventini, comprensibili. Poiché Napoli e, semmai, per reazione, minimo di attenzione a tutti questi club, chiaro che queste associazioni non abbiano in grande considerazione il Napoli e semmai, per reazione, si rivolgono a Sampdoria, Fiorentina, Catania, Milan, Livorno, Novara, Reggina, Frosinone, Varese etc.

E veniamo alla comunicazione ed informazione del Calcio Napoli.

Il Napoli non ha divulgazione; non cammina con le idee; molte parole, pochissime pieghe politico – sportive. Pubbliche relazioni zero. La famosa Inter di Mourinho e del famoso, ormai, triplete,  ha vinto tutto e altro con le p.r. Eppure c’è un Presidente, Aurelio De Laurentiis, forte, rigenerato nel calcio, Maestro nelle sue attività industriali con la Comunicazione, Informazione e Pubbliche Relazioni. Occorre ricercare il colloquio, partendo dalla grande capacità che ha, proprio, il Presidente, della concezione industriale.

Questo è uno dei motivi per cui Milano e Torino, e stavolta anche Roma,  continuano a fregarci. Spesso ritengono che la collaborazione sia loro dovuta. Non è esatto. Collaborazione implica il rapporto di due parti, non solo di una.

Al Napoli suggerisco un’idea che potrebbe restituirle quelle simpatie che ha perduto (l’entusiasmo dei tifosi, specie le curve, è l’amore per la maglia, l’affetto infinito per la storia del Napoli, da Sallustro a Clerici, da Careca a Maradona, da Krol a Zoff, fino ai magnifici ragazzi di Mazzarri, ed a questi di oggi, spagnoleggianti, di Rafa Benitez), spostando anche parecchio la natura del suo pubblico. Il Napoli dovrebbe attraversare tutti i quartieri (ne sono 17) e strappare da molti vicoli ragazzi che verranno invitati a mostrare le loro qualità al sole di Castelvolturno. Questa è la grande sfida del 2014.  Il nuovo Napoli che visita le viscere della Città.

Percorrere i vicoli: quartiere per quartiere. L’editoria nostra destinata a svolgere un ruolo determinante. I quartieri sono nostri, come è noto. Dopo i quartieri, il Napoli deve e può puntare sulla Regione, come deve fare una squadra anche regionale. Ma non per togliere alle buone società Campane, ma per puntare al rilancio della Campania e del Sud.

A noi interessa la buona gente di casa nostra. I napoletani, i campani, i meridionali. E’ una questione di civiltà e di occupazione.

Calcio e contro calcio. Segnalato a proposito di vivaio una certa incuria. La scugnizzeria, la cantera merita più attenzione. Quali sono i programmi?

Il segreto del Napoli contro lo Swansea;  aver trovato i punti di riferimento, in attacco. Insigne, ragazzo prodigio, sembra arrivare. Il Napoli primavera, 4° in classifica, aggancia i play off.

Benitez  e il suo staff, Bigon, Grava, Barresi fino a giugno 2014? Sì! Poi dipenderà dal Livorno domenica e dalla Roma domenica prossima (9 marzo)  e dal Porto (13 e 20 marzo). Evitare sorprese: e ci prepariamo ad un gran finale di campionato e di Europa League.

Vi basta o no?

 

Ferdinando Troise

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