Per quattro stagioni ha guidato la Primavera del Brescia. Nell’estate scorsa è approdato al Napoli prendendo in mano le sorti di un gruppo di giovani talenti dalle potenzialità ancora parzialmente inespresse. Saurini si è presentato così lo scorso luglio, con umiltà e voglia di lavorare. Ora che la stagione è allo sprint finale, la sua partita l’ha già vinta. Al di là dei trofei che potrebbero coronare questa splendida annata, il tecnico ha centrato l’obiettivo più importante: seguire la crescita e formando i ragazzi, disciplinarli sotto il profilo tattico, alimentarne l’ambizione, controllarne il furore agonistico. Sotto la sua guida il vivaio partenopeo è esploso, catturando l’attenzione di osservatori e addetti ai lavori.
Anche tra i giovani si ripropone il dualismo tra Napoli e Juventus. «Conquistare la Coppa Italia sarebbe una soddisfazione enorme, anche per rinfrescare la memoria dei tanti detrattori che, ai nastri di partenza, non consideravano questa squadra in grado di arrivare così lontano. Anche in campionato, le più quotate del girone erano altre. Abbiamo dimostrato di poter puntare a qualcosa di importante».
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