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ESCLUSIVA- Pugliese (pres. Scuola Calcio Pegaso): “Il Napoli deve lavorare tanto sul vivaio”

Viaggio nelle scuole calcio- A tu per tu con il presidente della scuola calcio Pegaso

Continua il viaggio di Iamnaples.it nel mondo delle scuole calcio. Dopo la tappa ai Camaldoli con la Partenope Vomero 1986 ed al Vomero con la Sportland, approdiamo nel cuore di Secondigliano, al campo sportivo “Domenico Stornaiuolo” con la scuola calcio Pegaso. Compiamo una vera e propria escursione nel mondo della formazione di bambini e ragazzi attraverso il calcio, dei rapporti col Napoli e del suo settore giovanile e della scoperta dei talenti.

Quando è stata fondata la vostra scuola calcio?

“Nel 2008 per una sfida con noi stessi, infatti abbiama aperto con 25 ragazzi, a fine anno ne erano già 80, per noi fu una grande soddisfazione ed una ventata di energia”.

 

Com’è strutturata la vostra scuola?

“Io Carmine Pugliese, sono il presidente, allenatore con patentino ufficiale, ma anche magazziniere, uomo delle pulizie, un tuttofare. Il tutto con una grande passione. Ovviamente ci sono altri collaboratori che partecipano attivamente al progetto, siamo ormai come una grande famiglia”.

Un pregio e un difetto del mondo delle scuole calcio:

“Il pregio è la nostra preoccupazione affinchè i ragazzi si divertano, i risultati vengono in secondo piano; certo per le categorie superiori aumenta il livello di competitività e agonismo. Il lato negativo del nostro lavoro subentra quando si sposa la politica del “vincere a tutti i costi” e proprio per questo si sottraggono i migliori elementi alle diverse scuole”.

Se avesse di fronte un ragazzo “ribelle” lei come si comporterebbe?

“Cercherei di aiutarlo inculcandogli gli aspetti più sani dello sport”.

Quali caratteristiche deve avere un allenatore per preparare i ragazzini?

“Io non ho allenatori, ma cerco per la scuola istruttori: bisogna essere capaci di formare caratterialmente un giovane oltre che istruirlo in modo completo in merito alle regole calcistiche…”.

A quali campionati partecipate?

“Abbiamo un gruppo di Mini-Allievi classe ’95 posizionati tra la terza e quarta piazza. Prendiamo anche parte al campionato provinciale con il gruppo ’97, con l’obiettivo di arrivare al Torneo Regionale il prossimo anno”.

Quali sono le maggiori difficoltà nella gestione di una scuola calcio?

“Le problematiche maggiori si hanno allorchè ci sono elementi di disturbo all’interno del gruppo e quando ci si deve confrontare con genitori “irrequieti”, e a volte si trascende pure…”.

Collaborate con qualche società professionistiche?

“Abbiamo fatto degli stage al Nord con il Torino,  il Genoa, il Cesena, grazie alla saltuaria e fiorente collaborazione di Massimo Bianco, un uomo che ha dato tutto se stesso per la valorizzazione dei giovani talenti, mosso dalla semplice passione e non da secondi fini; purtroppo tempo fa è venuto a mancare, è doveroso da parte mia ricordarlo. Prossimamente organizzeremo incontri con il Sorrento e il Napoli”.

C’è un club che si interessa più attivamente del vostro mondo?

“Molti osservatori di squadre settentrionali sono presenti ai match delle varie categorie giovanili. Certo i giudizi sono soggettivi, non sempre un ragazzo riscuote consensi”.

Come giudicate le nuove iniziative del Calcio Napoli in merito alle strutture in progetto?

“Da quello che so, il budget stanziato dal presidente De Laurentiis per il settore giovanile è un pò ristretto. Pur avendo in casa più di trecento ragazzi le strutture sono carenti, per una società professionistica questa è una grossa lacuna. A parer mio anche le risorse per gli allenatori sono minime, c’è da lavorare tantissimo…”.

Ci segnala qualche giovane promessa della vostra scuola calcio?

“Certo, Carmine Celentano, attaccante classe ’96, è stato ceduto da poco al Giulianova dopo esser stato nel nostro gruppo per circa due anni; è stata nostra premura interessarci anche della sistemazione della sua famiglia, gli auguriamo le migliori fortune. Da segnalare altri elementi della classe ’95; i gemelli Di Benedetto, Salvatore e Giona, entrambi attaccanti, Zanfardino, il clasico rapinatore dell’area di rigore, che necessita di una crescita a livello fisico; Faccenda esterno destro basso, molto forte fisicamente; Savarese, centrale difensivo; Somma e Russo due buoni centrocampisti. Questi elementi ripagano i nostri sacrifici e le nostre aspettative e ci regalano grandi soddisfazioni”.

A cura di Antonio Fusco e Alessandro Sacco

 

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