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ESCLUSIVA- Parlato (pres. Luigi Vitale): “Purtroppo il Napoli non crede abbastanza nel suo vivaio”

Continua la rubrica “Viaggio nelle scuole calcio” curata dalla redazione di Iamnaples.it. Oggi andiamo a fare visita alla “Luigi Vitale”, realtà di Casoria, territorio che ha conosciuto la gloria della Serie C negli anni ’80 e che oggi si trova senza calcio. La Luigi Vitale rappresenta un’oasi sia a livello sportivo che sociale, facendo aggregazione e sottraendo alle “sirene della strada” tanti ragazzi.

Ne abbiamo parlato con Carlo Parlato, presidente della scuola calcio, e Nando Troise, direttore sportivo.

Ci parla della sua scuola calcio? Ci incuriosisce il nome “Luigi Vitale”. Qual è la ragione che ispira la vostra denominazione?

“La nostra scuola calcio è dedicata a Luigi Vitale, un giovane commercialista deceduto a causa di una brutta malattia. Questa commemorazione è stata fortemente voluta dal mister Luciano Vinci”.

Rappresentate la principale realtà del territorio casoriano, che pur essendo vasto ed ha una grande tradizione calcistica, non ha una squadra di calcio a livello professionistico o dilettante. Qual è la dimensione sociale della vostra attività?

“Per quanto riguarda la mancanza di una squadra a Casoria, non c’è da meravigliarsi, in molte città il calcio sta scomparendo, perché è diventato un business. Noi siamo una realtà per i ragazzi, non diamo loro un illusione, nè tantomeno cerchiamo di accaparrarci i favori dei loro genitori con false promesse. Nonostante ci siano grandi spese da affrontare, sia dal punto di vista gestionale che strutturale, aiutiamo più di 30-40 ragazzi: toglierli dalla strada e tenerli con noi è un sacrificio; chi ha la possibilità paga una retta, altrimenti sarà aiutato”.

Com’è strutturato l’organigramma della vostra scuola calcio?

“Carlo Parlato, il sottoscritto, ne è il presidente, Nando Troise è il Direttore Sportivo, Luciano Vinci, responsabile dell’area tecnica e ci sono tecnici come Luigi Lucignano e Clemente Silvestro che hanno tutte le qualifiche necessarie”.

Voi avete lavorato per molti anni in coabitazione con il Calcio Napoli. Come giudica l’esperienza?

“Abbiamo aiutato molto il club azzurro, sin dai suoi recenti inizi in serie C; inizialmente abbiamo dato loro un centro sportivo ad uso gratuito. Con il passare del tempo ho maturato l’idea che il club di De Laurentiis non crede a pieno al settore giovanile, i migliori talenti napoletani sono spesso costretti ad andare fuori città per poter crescere. Se si dovesse decidere di dare un forte impulso alla valorizzazione della “materia prima” campana, potremmo ammirare molti “profeti in patria…”.

Quali sono a suo parere gli interventi che dovrebbe fare il club di De Laurentiis per far crescere il proprio vivaio?

“Occorre innanzitutto avere un centro sportivo di proprietà e affidarsi a tecnici qualificati, il potenziale umano è poi ottimo, bisogna solo sfruttarlo al meglio senza perderlo per strada…”.

Il Calcio Napoli segue i vostri talenti?

“In maglia azzurra c’è ora un nostro ragazzo classe ’98, Giacco, il quale ricopre il ruolo di esterno destro ed è uno dei migliori della sua categoria; mi auguro che possa come altri suoi coetanei proseguire il processo di crescita”.

La vostra società è nota per la sua attività di scouting. Il difensore centrale classe ’97, Christian Ioio, si sta mettendo in mostra nei Giovanissimi Nazionali della Juve Stabia. Cosa ci può dire a riguardo?

“La società stabiese l’ha prelevato lo scorso anno, attualmente segue con molta attenzione i classe ’98”.

Ci sono altri club che seguono i vostri ragazzi?

“A metà Gennaio faremo un maxi raduno con Brescia, Atalanta, Genoa ed altre compagini”.

Nel Lazio ci sono due campionati (elite e scuole calcio), trova giusto che questa norma sia applicata in Campania?

“Da questa stagione è entrata in vigore anche nel nostro territorio, e credo che questo sia positivo. Si è appianata la disparità di livello esistente in molte gare”.

Un pregio e un difetto del vostro mondo?

“Ci sono molte scuole calcio che lavorano per il bene dei ragazzi, altre però li danneggiano ed è una cosa davvero spiacevole: il calcio si vede sul terreno di gioco e non nelle chiacchiere o nelle false promesse altrui”.

Com’è il rapporto con i genitori?

“Dialoghiamo costantemente con loro, anche se a mio parere, restano l’ostacolo maggiore per la crescita dei figli. Li vorrebbero solo calciatori…”.

A quali campionati partecipate?

“Partecipiamo ai campionati di: Allievi Regionali, Giovanissimi Regionali, Mini Giovanissimi Regionali, Allievi Provinciali, Mini Allievi Provinciali, Mini Giovanissimi Provinciali, Esordienti e Pulcini; praticamente siamo presenti in tutte le categorie”.

L’anno scorso avete avuto problemi con il centro sportivo “Nuova Audax”, chiuso per qualche mese. Cosa ci può dire riguardo alla sua struttura?

“Ho creato questa struttura nel 1987, in una zona ad alto tasso di criminalità; oggi può invece dirsi frequentata da tutti e a riparo da qualsiasi pericolo. Per dirla tutta la nostra illuminazione permette alla strada antistante di avere maggiore visibilità; ciò continuerà ad esserci, nonostante gli attriti con il Comune”.

Parlando di scouting e di giovani talenti, ne parliamo con il direttore sportivo Nando Troise. Avete in programma dei raduni con società professionistiche?

“Faremo uno stage per conto del Brescia, che da parte sua invierà due osservatori: Lanzario Gatti e Antonio Frezza. Contro le nostre squadre giocherà una selezione di elementi scelti dai responsabili di società come lo Sporting Volla e Rinascita Corallina dai classe ’95 ai classe ’99. La scuola calcio “Luigi Vitale” ha una grande tradizione in merito a ragazzi che si sono affermati a livelli importanti. Uno di questi è Ciro De Franco, difensore centrale della Nocerina classe ‘88, divenuto uno dei pilastri nella compagine molossi, fuori dal gruppo in queste ultime partite solo per un infortunio”.

(Al Centro Sportivo Nuova Audax spunta anche uno striscione che pubblicizza la nostra testata giornalistica)


Dai nostri inviati Alessandro Sacco e Antonio Fusco

 

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