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ESCLUSIVA – Orlandini (Ex Napoli): “Vi spiego le differenze tra Vinicio e Mazzarri…”

Grandi ricordi a Napoli, quella Coppa Italia nel '75 e non solo...

Per la rubrica “Ex Napoli”, la Redazione di IamNaples.it ha contattato Andrea Orlandini, centrocampista del Napoli dal 1973 al 1977, fiorentino doc, attuale osservatore dello Spezia ed ex della Fiorentina. Negli anni con Vinicio in panchina formavo lo storico centrocampo con Iuliano, Montefusco ed Esposito. Ecco l’intervista integrale:

Signor Orlandini, cominciamo dal passato. A Napoli dal ’73 al ’77, gli anni di Vinicio. Per molti Mazzarri e Vinicio si assomigliano. Secondo lei in cosa e quali sono invece le differenze?

“Direi che come accostamento mi sembra buono, Vinicio ha sfiorato lo scudetto ed ha mantenuto sempre le prime posizioni, cosa che sta facendo anche Mazzarri. Il suo Napoli è sempre stato nei primi posti e ha vinto una Coppa Italia come con Vinicio, a mio avviso le due squadre si equivalgono. Luis è stato un grande allenatore, Walter segue bene le sue orme”

Che squadra era quella di Vinicio? Calcio all’olandese ed un centrocampo con lei, Juliano, Esposito e Montefusco sono due caratteristiche importanti per quel Napoli.

“Il centrocampo titolare era composto dal trio Iuliano-Orlandini-Esposito, con Rampanti o Massa a fare il tornante a destra, mentre Montefusco giocava di meno. Erano forti sia il centrocampo che la squadra, ci mancava qualcosa avanti, con una punta e un portiere molto forti avremmo probabilmente vinto lo scudetto”

Che ricordi ha a Napoli? Il punto più alto è stata la vittoria della Coppa Italia nel ’75-’76, cos’altro ci dice?

“A Napoli ho giocato tante belle partite, ricordo molto bene la vittoria in Coppa Uefa ad Oporto, a Napoli trovammo tante persone all’aeroporto che ci accolsero con tante calore. Quel Napoli era in grado di fare  grandi prestazioni, c’erano ben 70000 abbonati, la gente ci voleva bene e noi ricambiavamo”

Esordio in Nazionale nel ’74 contro l’Olanda. Che tipo di emozione è esordire in Nazionale?

“Fu una bellissima esperienza, giocai tre partite in Nazionale; contro i vice campioni del mondo dell’Olanda perdemmo 3-1, ma sull’ 1-0 non ci diedero un rigore clamoroso. Loro avevano qualcosa in più, hanno perso i mondiali in Germania per pochissimo e quello con loro era un confronto impari, ma noi riuscimmo a fare bene, infatti, con quel rigore nettissimo saremmo andati sul 2-0. Il presidente Franchi a fine partita ci diede un premio nonostante la sconfitta e questo ci fece capire che fummo molto bravi”

Ex osservatore della Fiorentina, dell’Empoli ed ora dello Spezia, quali sono i trucchi per far bene in questo mestiere?

“Non c’è un trucco in particolare, dobbiamo solo essere bravi a portare giocatori interessanti nelle squadre dove militiamo. A Empoli l’ultimo giocatore importante che ho portato è stato Saponara, dieci anni fa invece scoprii due calciatori importanti come Maccarone e Tavano”

Ci racconti un po’ di quando ha segnalato calciatori importanti come Baggio, Dunga o Nicola Berti alla Fiorentina.

“Nicola Berti è stato un grande calciatore e centrocampista nell’Inter, alla Fiorentina portai Dunga e segnalai Romario, portarlo a Firenze con Dunga sarebbe stato il grande colpo. E’ un mio grande rimpianto, portai il contratto al presidente della Fiorentina, Varretti, ma non si fece niente. Sarebbe stato il fiore all’occhiello, oltre al colpo Baggio”

Lei era al Viareggio in occasione di Napoli-Honved Budapest. Chi sono i calciatori che della Primavera del Napoli l’hanno colpita di più?

“Oltre a Insigne che mi è piaciuto molto, altri 2 o 3 calciatori mi hanno colpito in particolare. A mio avviso la Primavera del Napoli è una squadra valida, ci sono alcuni giocatori che possono arrivare a categorie importanti. Mazzarri può pescare tranquillamente anche da lì”

Sulla Nazionale di oggi invece qual è il suo pensiero? Come l’è sembrata in occasione delle sfide contro Brasile e Malta?

“La squadra di Prandelli ha disputato due buone partite, contro il Brasile è stata molto brava a rimontare dal 2-0 iniziale al 2-2 finale. A Malta non ha convinto, in campo ho visto poca concentrazione, ma questo può succedere in queste partite, a mio avviso è una prestazione da salvare, è sempre difficile vincere fuori casa, anche a Malta. Prandelli è bravo e si vede il suo lavoro in questa squadra, sta facendo un gran lavoro e non dimentichiamoci che è vice campione d’Europa”

E’ giusto che secondo lei Prandelli si affidi ai blocchi Juve e Milan?

“Lui mette in campo i calciatori che reputa che possano giocare bene in quel momento. Non credo al discorso dei blocchi, i difensori della Juve a mio avviso sono i più forti, il trio Barzagli, Chiellini e Bonucci con Buffon in porta è la vera forza della squadra bianconera. Nella Juve ci sono tanti campioni, ma tutto parte dalla retroguardia e quella difesa è davvero eccezionale”

A cura di Dario Gambardella

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