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ESCLUSIVA- Modugno: “Bigon e Mazzarri puntano tutto sul lavoro”

Il Napoli raccontato da Castelvolturno dell'inviato di Marte Sport Live Francesco Modugno

Oggi per la rubrica “La Telefonata” approdiamo direttamente a Casa Napoli. Infatti, la redazione di Iamnaples ha intervistato in esclusiva l’inviato di Marte Sport Live a Castelvolturno, la voce che attendiamo di ascoltare con ansia per sapere le ultime direttamente dagli allenamenti degli azzurri.

In quale facoltà ti sei laureato e come avviene il tuo ingresso nel mondo del giornalismo?

“Mi sono laureato Scienze Politiche, con indirizzo storico-politico all’ Università Federico II di Napoli. La mia tesi era sul ” L’ incidenza del Calcio sulla società e nella politica, dai regimi dittatoriali ai tempi nostri. Il mio ingresso nel mondo del giornalismo avviene un po’ per casualità. Ero uno studente universitario, sognavo di fare il giornalista e un amico di famiglia che  fa il cameraman aveva un amico-collega Liberato Ferrara e da lì l’aggancio che mi portò nella Redazione del “Corriere del Pallone” allora situato al Centro Direzionale . Da lì nasce il mio ingresso nel mondo del giornalismo”.

 


Quando svesti i panni da inviato a Castelvolturno, come impieghi il tempo libero?

“Lo impiego da marito, visto che sono sposato da un anno e mezzo, gioco un po’ a calcetto il lunedì con i miei colleghi e faccio il portiere , vado al cinema e leggo un poco. Il mio lavoro comunque mi occupa tutta la giornata e il telefono non smette mai di squillare”.

 

Un parallelo tra Pierpaolo Marino e Riccardo Bigon

“Sono due uomini di calcio. Marino ha un’ esperienza notevole in questo mondo, ha fatto la storia del calcio recente, è stato parte attiva nel Napoli di Maratona. Direttore Generale  all’ Avellino e al Pescara, con la Roma di Niels Liedholm e poi ha contribuito alla rinascita del calcio a Napoli. Pierpaolo Marino è un accentratore, possiede molto carisma e tutto passa per le sue mani. Riccardo Bigon è più giovane, sicuramente ha un modo diverso di relazionarsi, si pone in maniera differente a livello comunicativo, ma in compenso ha avuto un’ esperienza formativa con la Reggina di Lilo Foti. Bigon è un grande lavoratore. Vederlo all’ opera significa avere la percezione dell’ uomo di calcio, pensa al Napoli 24 ore al giorno, ha passione e competenza. Giudico molto positivamente quanto ha fatto finora in società”.

 

 Ci descriveresti il condottiero Walter Mazzarri

“Il mister è molto introverso, lui si concede di meno nei rapporti umani rispetto agli altri, sicuramente diverso da Edy Reja. Reja aveva un rapporto più quotidiano con i giornalisti. Mazzarri è un altro grande lavoratore, vive per la squadra, non è di quelli che si intrattengono molto, basa tutto sul lavoro e quindi non cerca di fare comunella con chi gli sta attorno”.

 

 Ci sono differenze tra De Laurentiis produttore cinematografico e De Laurentiis Presidente di calcio?

“A mia sensazione è al vertice in entrambi i settori, i numeri parlano per lui. Ha battuto tutti i record d’incasso al botteghino, è una persona molto stimata nel mondo del cinema ed è un vincente. Nel calcio lo sta diventando, è entrato a suo modo con forza, ma sostanzialmente in punta di piedi. Il fatto che avesse affidato il tutto a Pierpaolo Marino significa che era consapevole di non avere gli strumenti per poter guidare la società. Oggi ha una conoscenza totale di questo mondo e se questa squadra gira alla grande il merito è di tutti, ma principalmente il suo perché mette i soldi, sceglie e dispone”

 

 Il fair-play finanziario può risolvere i problemi del calcio?

“No, mi sembra in teoria una bella storia, ma molto in teoria. Finchè ci saranno Presidenti come Moratti, che mettono continuamente i soldi propri per colmare i debiti, si troverà il modo di ripianare buchi in bilancio e ci saranno sempre società più forti delle altre. Alla fine i grandi calciatori guadagneranno sempre molti soldi. Se tale norma venisse realmente applicata, il Napoli se la giocherebbe alla pari con tutte, negli ultimi cinque anni, il club partenopeo ha sempre chiuso in attivo il bilancio”

 

 Il calciatore più timido, quello più allegro, il più puntuale agli allenamenti e l’ultimo ad arrivare:

“Di giocatori allegri ce ne sono, Aronica è tra i più sorridenti, anche Paolo Cannavaro, De Sanctiis e Gianello, gli italiani sono più socievoli, il giocator più timido è Ezequiel Lavezzi, Hamsik può sembrare freddo, ma, venendo da un paese difficile, è solo più razionale rispetto ai latini. Solitamente sono tutti puntuali, ma c’è qualcuno che arriva sul filo di lana (risate n.d.r.)”.

 

 Hai casa a Castelvolturno? (si scherza n.d.r.) Quante ore passi al seguito degli azzurri?

“Non ho casa a Castelvolturno, ma dovrei avere una tenda canadese. Il tempo che passo è scandito dal Napoli, arrivo prima dell’allenamento e vado via un’ ora dopo all’incirca”.

 

Dove può arrivare il Napoli in questo finale di stagione?

“La matematica dice che può arrivare dappertutto, ma i valori del campo non possono essere ignorati. A otto giornate dal termine del campionato, però, i valori si azzerano, il Napoli è lassù da quattro mesi e tutto può accadere. Al di là di come andrà a finire la compagine partenopea ha fatto qualcosa di strepitoso”.

 

In quale reparto la squadra si dovrebbe rafforzare in vista del prossimo campionato?

“Penso che si dovrebbe rafforzare il centrocampo, si è già provato a Gennaio di fare qualcosa, il reparto difensivo con Fernandez è completo e qualcosa verrà fatta anche per il reparto d’attacco, tipo un vice-Lavezzi. A giugno dovrebbe arrivare Matavz, ma la più grande operazione sarà quella di trattenere i gioielli del Napoli”

 

Come nasce l’idea del salottino che fate a Castelvolturno?

“Nasce per volontà di Vittorio Raio, il nostro responsabile della Redazione Sportiva, è un idea sua con l’approvazione dell’editore Paolo Serretiello e quella del Calcio Napoli. Pare che questa rubrica agli ascoltatori piaccia molto perché si parla anche del calciatore uomo”.

 

In un tuo ipotetico salottino, chi ti piacerebbe intervistare:

“Mi piacerebbe intervistare Chiellini, Buffon, Gattuso, Xavier Zanetti. Oltre questi per discutere non solo di calcio ma andare oltre mi piacerebbe avere Macheda, mi ha molto incuriosito in una sua intervista rilasciata a “SportWeek”.

 

Nel salottino come presidente, al di fuori di De Laurentiis chi vorresti:

“Come Presidente vorrei Moratti, perché è un tifoso e anche competente di calcio, Zamparini perché ha molta passione e poi Garrone per scoprire se è veramente così glaciale come appare”.

 

Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere la strada del giornalista:

“Quello che dico ancora a me stesso. Cioè fare sempre di più, sempre con molta passione, seminare molto e avere la pazienza di aspettare. Studiare la materia e informarsi 24 ore al giorno, solo così si potrà avere un bagaglio molto importante”.

 

Intervista a cura di Alessandro Sacco e Antonio Fusco

 

 

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