Approfittando della presenza dell’Avvocato Tommaso Mandato, presidente della Sportform e della Komen di Napoli a Roma in occasione della premiazione di Sir Alex Ferguson, ci facciamo raccontare le sue impressioni sull’avvenimento organizzato dal MECS:
“Diciamo che io sono uno dei fautori del Movimento, Cultura e Etica Sportiva (MECS). Oggi siamo stati onorati e felici di premiare una grande personalità del calcio mondiale e un “mito” come Sir Alex Ferguson che rappresenta l’emblema di una persona che nello sport ha sempre portato un discorso sull’etica, sulla morale, sviluppando attraverso questo tipo di attività dei successi incredibili. Basti pensare che dal 1986 siede sulla panchina del Manchester United e questo la dice tutta sulla valenza non solo del tecnico ma anche della persona che è riuscita a coronare una carriera eccezionale”.
Oltre Ferguson quali altri personaggi di spicco ci sono stati oggi (ieri n.d.r.)?
“La giornata era imperniata sulla figura di Ferguson, lo scorso anno premiammo Platini. L’auditorium di Torvergata era colmo di oltre 2.000 ragazzi, davvero uno spettacolo eccezionale. I presenti hanno fatto molte domande al tecnico e lui ha avuto la calma e la tranquillità per rispondere a tutti. Era presente il Presidente del MECS Gianni Rivera, c’era il presidente dell’Aic Damiano Tommasi e altre autorità, ma la star principale era lui”.
Nel post-incontro hai avuto la possibilità di avvicinarlo?
“C’era troppa gente, ragazzi che volevano essere autografati, con lui ci sono stati piccoli scambi di parole ma in quel poco ho avuto la possibilità di capire che è una persona della massima disponibilità, mi ha colpito la sua modestia e, per noi che rappresentiamo questo movimento, Alex Ferguson è l’emblema di chi vuole trasmettere un messaggio positivo e vuol far intendere che lo sport, anche se condito da competizione ed agonismo, è un gioco e quindi bisogna essere dediti a quelli che sono i valori sportivi. In conclusione vorrei fare i complimenti a voi della Redazione di Iamnaples.it per la tempestività con cui andate sulle notizie, non vi soffermate mai su questioni banali ma andate sulla sfera del calcio a trecentosessanta gradi e voi attraverso questi aneddoti rendete il gioco del calcio più piacevole”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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