Per la rubrica “La Telefonata” la Redazione di Iamnaples.it ha intervistato in esclusiva l’attaccante della squadra femminile del Napoli Carpisa Yamamay Elisa Lecce. Conosciamo a fondo uno dei personaggi più rappresentativi del team allenato da mister Peppe Marino.
Vuoi raccontare ai lettori d Iamnaples.it, chi è Elisa Lecce.
“Sono una ragazza come tante che, a differenza di molte mie coetanee, ha una grande passione per il calcio, a cui mi sono dedicata fin da piccola. Fortunatamente il calcio femminile si sta diffondendo sempre di più e molte ragazze cominciano a praticare questo sport”.
Com’è nata questa tua passione?
“Fino a quindici anni ho giocato con i ragazzi, i miei familiari hanno svolto un ruolo importante in tal senso; basti pensare che mio padre accompagnava me e mio fratello assiduamente agli allenamenti”.
Che differenza noti tra il calcio maschile e quello femminile?
” Ci sono tante differenze, innanzitutto dal punto di vista fisico e atletico e anche per quanto riguarda l’aspetto tecnico. E’ inutile nasconderlo, il divario c’è ed è notevole …”.
Qual è il tuo idolo nel ruolo di attaccante, maschile o femminile?
“Il mio idolo è Kakà, soprattutto ai tempi in cui militava nel Milan, essendo tifosa del Mila; da quando è approdato al Real Madrid, seguo di meno le sue gesta”
Prima di entrare sul terreno di gioco, fai qualche rito scaramantico
“Assieme alle miei compagne effettuiamo alcuni riti prima di ogni partita, essendo però scaramantica, non voglio rivelarli”.
Parlando del campionato: otto vittorie consecutive per la Carpisa Yamamy, qual è stato a tuo avviso l’avversario più ostico?
“A mio parere, l’Acese, squadra affrontata nell’ultimo turno, è la squadra che ci ha messo più in difficoltà. Dopo di noi, la compagine siciliana è quella che gioca sicuramente il miglior calcio. Nonostante ciò, ritengo che nella sfida di due settimane fa abbiamo mostrato a pieno le nostre qualità”.
Come stai vivendo l’esperienza nella nazionale femminile dell’Under 19?
“E’ sicuramente un’esperienza formativa che auguro a tutti di vivere. Ogni gara ha storia a se, e ti permette di confrontarti con realtà diverse dalla tua; da sottolineare il fatto che le pressioni sono superiori e la visibilità è davvero ampia. Cantare l’inno della propria nazione è davvero emozionante. Una nota di merito va data anche alla mia compagna di squadra Filippozzi (la calciatrice accomunata ad Hamsik per l’aspetto fisico n.d.r.),convocata anch’essa nell’Under 19: ha la testa sulle spalle e può arrivare davvero in alto”.
Farai del calcio la tua professione o hai altri progetti?
“In questo momento penso a giocare a calcio, sul mio futuro è difficile dare delle risposte certe”.
Perché in Italia, il calcio femminile ha meno risonanza?
“Il motivo principale è quello economico,senza soldi non si può aspirare ad una crescita sostanziale del nostro movimento”.
Che consiglio ti senti di dare ad una ragazza che desidera cimentarsi nel mondo del pallone?
“Innanzitutto consiglio di fare sport prescindere dalla disciplina, in quanto aiuta a non farsi distrarre da esperienze negative e a mantenersi sempre in forma”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco e Antonio Fusco
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