Domani al San Paolo c’è Napoli-Palermo, da sempre una sfida particolare per il centrocampista di Mugnano Giulio Migliaccio. Un “operaio della mediana” protagonista di una lunga gavetta, che ha conosciuto l’approdo della Serie A dopo aver calcato i palcoscenici di Bari, Puteolana, Giugliano, Ternana, con la tappa bergamasca prima della splendida esperienza palermitana ancora in corso. Un cammino frastagliato che non gli ha mai dato la gioia di giocare con la maglia del Napoli.
Qualche approccio in passato c’è anche stato, ma a Gennaio Giulio Migliaccio è stato vicino, all’età di trentuno anni, a salire su quel famoso treno che può cambiarti la vita. Infatti, dopo l’affermazione dell’altro napoletano di Santa Lucia che formava la mediana rosanero, Antonio Nocerino, il Milan, alle prese con la necessità di compiere un acquisto “low-cost” per rinforzare il centrocampo rossonero, contattò l’entourage del giocatore, formato dagli agenti Diego Nappi e Francesco Caliandro, per imbastire l’operazione. Non c’erano i presupposti per costruire una trattativa “stile Nocerino” con Zamparini, visto che Migliaccio è legato al Palermo da un contratto fino al 2014. L’uomo-mercato rossonero Giuseppe Riso virò allora su Muntari, identikit in linea con l’esiguo budget messo in campo dalla società di Via Turati.
A cura di Ciro Troise
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