La decima giornata di campionato, presenta in anticipo alle ore 18, il match tra Catania e Napoli. La redazione di Iamnaples.it, ha intervistato in esclusiva Nunzio Currenti, collega de “La Sicilia”. Esperto di calcio giovanile, segue da vicino le sorti della Primavera etnea ed ha risposto ad alcune domande riguardanti il Catania e l’atteso match di domani pomeriggio:
Montella e Lodi, entrambi campani, come pensa affronteranno, emotivamente, questa partita?
Vincenzo Montella è riuscito a convincere tutti, anche i più scettici. Lo scorso anno, dopo aver allenato le giovanili della Roma, venne chiamato in prima squadra e ben figurò. Questa stagione è riuscito ad imprimere al meglio il proprio modo di vedere il calcio e ha temprato una squadra a sua immagine e somiglianza. Lodi è un ragazzo che è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante nello scacchiere del tecnico: i tifosi hanno ancora in mente il gran gol dello scorso campionato contro la Juve, e la perla contro il Novara in questa stagione.
Il ruolo di Lodi è cambiato rispetto ai tempi di Frosinone: crede nella crescita di questo ragazzo e nella concreta possibilità di entrare in Nazionale?
Non so dire se potrà entrare in Nazionale, ma è sotto gli occhi di tutti che la crescita sia evidente. Montella lo ha inserito al centro di un progetto tattico e lui si sta esprimendo in modo ineccepibile.
Belle prestazioni contro Fiorentina e Lazio. Entrambe le gare sono state rimontate e hanno evidenziato il carattere battagliero dei catanesi.
Vi dico un cosa: il Catania, a differenza di molte società italiane, non ha fatto la preparazione estiva al nord. Sono rimasti a Torre del Grifo, centro invidiato da tanti addetti ai lavori, per cementare ancor di più, la già presente sinergia tra tifoseria e squadra. Montella ha trasformato i ragazzi, sposando a pieno le parole del presidente Pulvirenti e del D.S. Lo Monaco; non sarà facile per nessuno giocare contro questo Catania.
Delvecchio, Marchese, Legrottaglie. Calciatori che erano fuori rosa, ed altri ormai a fine carriera: l’avvento di Montella è riuscito a rigenerarli.
Montella è stato compagno di squadra di Gennaro Delvecchio. Era in procinto di accasarsi al Barletta, sua città natale, ma il mister ha bloccato il trasferimento, ed ha voluto puntare sullo spirito d’abnegazione e al senso d’appartenenza al gruppo. Idem per Marchese: il mister ha voluto puntare sulla voglia di rivincita di quei calciatori esclusi quasi a priori, da ogni progetto tecnico. Legrottaglie, ad esempio, è l’esempio di ciò che dico: bollato da Juventus e Milan, è arrivato al Catania e si è ambientato benissimo; potrà fare bene per altri due anni al meno.
Gomez e Maxi Lopez? Destini incrociati di chi, probabilmente, sarà il prossimo “pezzo da novanta” richiesto sul mercato, e chi lo è stato fino alla scorsa sessione.
Il Papu è un giocatore fondamentale e penso possa essere il prossimo Silvestre. Probabilmente domani non giocherà perché il tecnico ha fiducia in tutti i suoi uomini e non rischierà chi è fuori forma. Maxi Lopez è stato vicino alla Fiorentina; è rimasto e gioca al meglio. È stato impiegato molto nel precampionato, e se anche adesso sta trovando meno spazio, sono sicurissimo che Montella non esiterà a puntare su di lui quando ne avrà bisogno.
La sfida di domani porrà avversarie due tifoserie amiche: Catania e Napoli, pur non essendo gemellate, nutrono una profonda stima reciproca. Come affronteranno il match i padroni di casa?
Il clima sarà quello di una grande sfida. I napoletani sono ben visti da queste parti e penso possa un bellissima partita: il Napoli ambisce allo scudetto e non credo farà turn – over; il Catania invece, vuole arrivare quanto prima alla fatidica soglia dei 50 punti…
Ha anticipato la domanda seguente; crede che il Catania possa realmente andare oltre la tranquilla salvezza?
Ritengo che il progetto del Catania sia ambizioso: anno dopo anno, vengono aggiunti piccoli mattoncini a questo gran progetto. La realizzazione del centro a Torre del Grifo, e gli investimenti del presidente Pulvirenti, stanno portando grandi successi. Penso che il Catania possa realmente andare oltre la tranquilla salvezza; non penso possa approdare già in Europa, ma siamo sulla strada giusta.
Chiusura finale riguardo all’eroe di Catania: Beppe Mascara. Il capitano della promozione in A e di splendide salvezze; cosa proverà rientrando in campo al Massimino? Che ambiente troverà e che accoglienza gli riserva la sua città?
Mascara è Catania. Non ci sono dubbi su questo. La gente lo ama: ha indossato la maglia dal 2003 al 2004, salvo poi partire con Gaucci per Perugia. Con il fallimento degli umbri, Beppe ritorna a Catania nell’estate del 2005 contribuendo alla promozione in A. Il suo valore e il suo attaccamento, sono stati preziosissimi per la crescita societaria; è normale poi che a 31 anni, quando arriva un treno che si chiama Napoli, non lo si può assolutamente rifiutare. La gente ha ancora in mente il gol da centrocampo contro il Palermo e quello da 40 metri contro l’Udinese. Sono convinto che a fine carriera, tornerà a Catania, ricoprendo un ruolo in società.
Servizio a cura di Francesco Gambardella
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