Oggi per la rubrica “La Telefonata” facciamo un viaggio nella casa del prossimo avversario, il Genoa. Infatti, sabato alle ore 20:45 è in programma al San Paolo un’importantissima gara per gli azzurri, che devono blindare l’accesso diretto alla zona Champions League. Per saperne di più sulla condizione dei prossimi avversari del Napoli, la redazione di Iamnaples.it intervista in esclusiva Claudio Onofri, ex calciatore ed allenatore del Genoa, ed attuale opinionista Sky:
Napoli-Genoa è la storia di un gemellaggio consolidato in ventinove anni di storia. Lei era il capitano del Genoa nella stagione 81-82, che ricordo ha di quella partita del 16 Maggio 1982?
“Io ero squalificato, però ricordo benissimo quella giornata. Ho ancora in mente il calore del San Paolo, la simbiosi particolare che si creò tra noi ed i napoletani, che tifavano per il Napoli ma che non si sarebbero strappati i capelli (ed infatti non l’hanno fatto, ride ndr) se avessimo segnato noi, perchè era in ballo la retrocessione del Milan”
Quello dell’82 il più bello come calciatore, ci racconti invece i più belli come allenatore e come commentatore?
“Come calciatore, ne ricordo anche un altro bellissimo; era la stagione 1977-78, con un pareggio al San Paolo alla quarta giornata balzammo al primo posto in classifica, poi la stagione finì in maniera disgraziata con il tracollo del Genoa di Pruzzo e Damiani. Come allenatore, ho incontrato il Napoli solo come secondo di Scoglio a Marassi alla prima giornata di campionato in Serie B; finì 2-0 per gli azzurri con doppietta di Stellone. Sulla panchina genoana in generale il ricordo più bello risale alla stagione 2001-02 con la salvezza in Serie B; io cominciai come secondo di Scoglio, che andò via dopo Natale, arrivò Reja, che non andò bene in termini di risultati, e a Marzo fui chiamato io come allenatore del Genoa. Raggiungemmo la salvezza e ricordo ancora l’abbraccio del mio secondo Fabrizio Gorin, scomparso purtroppo a soli quarantaotto anni. Come commentatore non dimenticherò mai la festa della promozione in Serie A del 10 Giugno 2007. Tifosi con sciarpe e maglie diverse che si abbracciano e festeggiano non sono scene purtroppo molto frequenti nel calcio italiano. Fu l’apoteosi dell’entusiasmo e l’ennesima dimostrazione che le due tifoserie come calore si assomigliano; infatti sia al San Paolo che al Ferraris, quando gioca il Genoa, è difficile giocare”
Che Genoa troverà il Napoli? Concentrato o con la testa al derby?
“Il Genoa ha dimostrato serietà ed è in serie positiva di risultati ed in crescita come rendimento. Anche quando si chiacchierava che la compagine rossoblù avesse potuto favorire qualche diretta concorrente della Sampdoria, si è visto in campo sempre il massimo impegno. Il Napoli, con l’entusiasmo del San Paolo ed il bisogno di riscattare le due sconfitte consecutive, è favorito, ma troverà un Genoa gagliardo. Nonostante le ultime due sconfitte, la compagine di Mazzarri ha disputato un campionato eccezionale e merita la qualificazione in Champions League”
Genoa-Napoli rappresenta anche un classico incrocio di mercato. Si fanno i nomi di Pazienza e Palacio da una parte e dall’altra. Lei ci può dire qualcosa in più in merito?
“Su Pazienza l’ha ammesso anche Preziosi, affermando che se non troverà l’accordo con il Napoli è pronto ad offrire un contratto al centrocampista di Cerignola. Su Palacio invece non ci credo molto perchè è un idolo a Genova ed allora Preziosi lo lascerebbe partire solo al cospetto di un’offerta importante da parte di De Laurentiis, che non credo che arrivi perchè l’argentino ha 29 anni. E’ sicuramente un giocatore importante, da Napoli, visto che ha goduto, quando era al Boca Juniors, anche dell’interesse del Barcellona”.
A cura di Ciro Troise
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