Domenica pomeriggio al “Mario Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere si giocherà il tanto atteso incontro tra le prime della classe del campionato Dilettanti: il Gladiator di mister Luigi Squillante e l’Ischia del tecnico Salvatore Campilongo. E’ un match tra la squadra ancora imbattuta in tutte le categorie e la miglior difesa del torneo. La Redazione di IamNaples.it dopo aver intervistato il tecnico dei neroazzurri (CLICCA QUI per leggere l’intervista di mister Squillante), ha portato ai suoi microfoni il mister degli ischitani Salvatore Campilongo.
Domenica pomeriggio la tua squadra incontrerà il Gladiator: che match si prospetta al “Mario Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere?
“Domenica giocheremo la gara di campionato numero tredici, troppo presto per parlare di match decisivo, però sappiamo che incontreremo una squadra molto forte, è imbattuta e vola sulle ali dell’entusiasmo. Il loro allenatore è stato molto bravo nel dargli una mentalità vincente, i nostri avversari hanno un gruppo molto solido e attualmente meritano la posizione in classifica”.
Ad inizio anno l’Ischia ha avuto qualche difficoltà sul piano dei risultati, perché secondo te?
“Ad inizio campionato abbiamo perso contro la Battipagliese e un’altra con il Monopoli. Quella di Battipaglia è stata una gara che definirei episodica, dove la squadra ha affrontato il match non con la giusta mentalità. Non aveva ancora capito come affrontare la categoria, abbiamo snobbato i nostri avversari, perché pensavamo di batterli con irrisoria facilità e alla fine la sconfitta per 3-1 è stata meritata. Dopo quella partita ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo conseguito una striscia vincente che ci ha portato al primo posto alla pari del Gladiator”.
In campionato la tua squadra ha la miglior difesa, qual è il segreto di questa impermeabilità del reparto arretrato?
“Il segreto è l’intera squadra che dà una mano al reparto arretrato, perché quando si subiscono pochi gol il merito va al gruppo e non ad un singolo reparto. Si comincia dagli attaccanti che danno una mano in fase difensiva e il centrocampo, che fa da filtro in fase di copertura”.
Ci sarà ancora il solito modulo per questa partita?
“Noi abbiamo sempre giocato con il 4-3-3, poi a gara in corso, specie negli ultimi dieci minuti, scegliamo di variare qualcosina a seconda dell’evolversi delle partite, ma in linea di massima inizio spesso con il 4-3-3”
Prima ci hai parlato dei pregi della tua squadra, un difetto secondo te quale può essere?
“Nel corso dei novanta minuti non subiamo la pressione dei nostri avversari, la squadra ha sempre fatto bene la fase attiva e passiva, senza commettere grosse sbavature. L’unico nostro limite è che in alcuni momenti della gara tendiamo a specchiarci. Pensiamo di essere superiori agli avversari. La diretta conseguenza, poi, sta nel subire l’aggressività dei nostri avversari, correndo dei grossi rischi. Abbiamo dei cali di concentrazione. Però, Non posso rimproverare e sottolineare grosse colpe ai miei ragazzi. L’Ischia sta facendo un ottimo campionato, c’è un bel gruppo, una grande sinergia e ci auguriamo di proseguire su questa strada”.
I tifosi stanno seguendo molto questa realtà…
“Purtroppo non ci faccio caso, quando entro sul terreno di gioco penso alla mia squadra, quello che vorrei dire è che con le vittorie vogliamo portare quanta più gente possibile al campo per avere un supporto di passione da parte dei nostri tifosi. Solo con i risultati riesci a portare la gente allo stadio, visto che purtroppo il calcio italiano per motivi extra-campo non vive un momento florido”.
In conclusione, cosa ti senti di dire ai supporter per in vista del prossimo match?
“I nostri tifosi non potranno seguirci, perché hanno il divieto di andare in trasferta. Quello che mi auguro è che sia una bella giornata di sport e che le due squadre possano giocare bene nei novanta minuti. Sono le migliori della categoria, lo dice la classifica. Anche se nel nostro girone ci sono organici come il Matera, il Bisceglie, il Monopoli che sono squadre attrezzate e che ci daranno fino alla fine del filo da torcere”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
