Per la rubrica “La Telefonata” oggi la redazione di Iamnaples.it intervista in esclusiva uno dei principali esponenti della storia del Napoli. Il primo scudetto, il rapporto con Diego, i ricordi, gli aneddoti, ma anche la scuola calcio e le sue attività: di tutto questo parliamo con Giuseppe Bruscolotti:
Quando parliamo del Napoli, per te sarà sicuramente il tempo dei grandi ricordi. Oltre il primo scudetto che cosa ti viene in mente dei tempi d’oro?
“Come in tutte le cose ci sono degli alti e dei bassi, ho vissuto dei momenti bellissimi, soprattutto quando eravamo ad un passo dallo scudetto, ma anche delle annate in cui abbiamo rischiato tanto, ma fa parte del gioco del calcio, che è uno sport altalenante dove tutto può accadere”.
Quando parliamo di tempi d’oro ci riferiamo all’epoca Maradona. Che ricordi ha di quel periodo?
“Sono stati 4-5 anni bellissimi perché poi ha fatto parte della crescita del Napoli, con la sua venuta la squadra è migliorata tanto fino a conseguire i titoli che poi il Napoli ha vinto. Tantissime soddisfazioni per noi altri che abbiamo avuto la possibilità di giocare con il più grande calciatore di tutti i tempi. Napoli ha avuto la fortuna di vederlo nel miglior periodo della sua carriera”.
Che rapporti hai col Pibe de Oro? Ti senti ancora con lui’
“Purtroppo siamo molto lontani, lui è ora impegnato nei paesi Arabi sta allenando a Dubai e qualche volta ci sentiamo telefonicamente”.
Hai dei rimpianti per la tua carriera?
“Come in tutte le cose della vita ci sono cose belle e meno belle, forse mi è mancato qualcosa, comunque sono stato un privilegiato, ho fatto parte di un certo mondo che mi ha dato delle soddisfazioni”.
A tuo parere il Napoli cosa deve migliorare per diventare una grandissima?
“Questo è l’anno della prova e si capirà dove realmente può arrivare. Finora ci sono alti e bassi, ma purtroppo si paga la partecipazione alla Champions League, una competizione notevol,e e il Napoli se la sta giocando, ha buone possibilità di qualificarsi e. se dovesse farcela, compierebbe una grande impresa”
Dopo il calcio giocato ti sei regalato un’agenzia di scommesse, un ristorante ed una scuola calcio. Partiamo da quest’ultima, ci dici come è organizzata?
“E’ organizzata un po’ come tutte le scuole calcio. E’ garantita un’importante assistenza tecnica, poi chiaramente rimane sempre una scuola dove i ragazzi principalmente devono divertirsi. Il calcio deve essere anche un sprono per la vita normale di tutti i giorni”.
Quali sono le figure più importanti? Raccontaci un po’ l’organigramma
“C’è la parte dirigenziale e poi quella tecnica, ognuno fa la sua parte e ci sono i vari compiti distribuiti. Il presidente D’Onofrio ci tiene molto, lui stesso si occupa dell’assistenza ai bambini. Ovviamente poi abbiamo l’assistenza medica in tutte le categorie, infatti, se i ragazzi hanno bisogno di una visita qualsiasi essa sia è a disposizione. Abbiamo anche una clinica dentistica nella nostra sede, che prevede anche la cucina per tutte le occasioni”
A quali campionati partecipate?
“Partecipiamo ai campionati dagli Allievi Regionali a scendere. Dovevamo iniziare domenica scorsa, però c’è stato il mezzo alluvione e quindi la partita è stata rinviata”.
Avrà visto ormai già tanti giovani talenti. Ci dice lei come individua i prospetti più interessanti?
“Per il talento nei ragazzi bisogna andarci cauti, alle volte ti trovi di fronte a delle doti naturali, il ragazzo che ti incanta, ti entusiasma ma bisogna vederlo nella sua fase di crescita ogni anno quelli che sono i suoi miglioramenti sia tecnici che caratteriali ed anche comportamentali. Sono dei vari passaggi molto delicati altrimenti avremmo ogni anno migliaia e migliaia di ragazzi che andrebbero a giocare nelle serie superiori ma non è così, bisogna superare queste fasi dove si vede il futuro dei giocatori”
State crescendo un nuovo Bruscolotti, ci sono dei ragazzi promettenti?
“Negli allievi ci sono 4-5 ragazzi molto interessanti ma preferisco non fare nomi perché è meglio non distrarli perché si mettono in testa strane idee, se valgono il tempo gli darà ragione”.
Collaborate con qualche società professionistica?
“Non collaboriamo con nessuna, perché credo che quando c’è il talento si può andare dappertutto. Sono gli stessi osservatori a cercarti”
Ci chiarisca una curiosità: molti calciatori a fine carriera aprono dei ristoranti. C’è un motivazione che ispira questa scelta?
“E’ un modo come un altro per trovarsi un’altra attività, io ad esempio prima del ristorante “10 Maggio 1987″ ho aperto un’agenzia di scommesse nel lontano 1986. Dato che quando smettiamo abbiamo trentacinque-trentasei anni e siamo ancora giovani, dobbiamo occupare il nostro tempo ed ognuno lo impiega secondo i suoi gusti”.
A cura di Alessandro Sacco
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