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ESCLUSIVA- Angelo Rossi (Tuttosport): “L’intervista a Maradona determinante per la mia carriera”

A tu per tu con l'inviato di Tuttosport a Napoli Angelo Rossi

Oggi, per la rubrica “La Telefonata”, intervistiamo uno storico collega dell’informazione calcistica partenopea, l’inviato di Tuttosport al seguito del Napoli, Angelo Rossi. Gli inizi della sua carriera, i suoi momenti più belli ed un immancabile giudizio sulla stagione del Napoli: ecco l’interessante viaggio condotto alla scoperta di una storica penna del giornalismo sportivo.

Lei si occupa del Napoli, che è anche la sua squadra del cuore. Quindi da giornalista e da tifoso cosa pensa riguardo alla stagione degli azzurri?

“Io credo che ciò che si doveva fare già è stato fatto, nel senso che migliorare adesso significherebbe solo vincere lo scudetto. Il Napoli sta vivendo un sogno perché sta dando molto di più di quanto ci si aspettava. Gli azzurri hanno condotto un campionato superiore alle più rosee aspettative. A cinque giornate dalla fine l’unica cosa che si può dire con certezza è che sarà tutto sui nervi ed energia. Dopo la sconfitta contro l’Udinese dobbiamo rivedere un po’ gli obiettivi, bisogna arrivare nelle prime tre”

 

Passiamo un po’ alla sua carriera. Come ha fatto a diventare inviato di ” Tuttosport”?

“Ho fatto tantissima gavetta e oggi posso dire che è stata proprio quella la mia fortuna.Mi sono sempre voluto occupare di giornalismo sportivo con la speranza di seguire, una volta diventato professionista, la mia squadra del cuore: il Napoli. Ho cominciato con ” Rotopress”, agenzia stampa che si occupava di calcio dilettantistico. Ricordo ancora che il mio primo incarico fu quello di seguire la partita intersociale in cui si dilettano parecchi ex calciatori. Successivamente ho seguito le partite le partite di prima categoria, per poi passare, dopo una promozione, a quelle di serie C. Dopo poco tempo entrai nella redazione ” Napoli Notte” e proprio per svago personale presso Casoria a vedere un amichevole del Napoli e sugli spalti c’era Rudy Krol, un bravissimo ex calciatore, che era in silenzio stampa da mesi. Mi avvicinai e lui mi chiese se fossi un giornalista ed io con grande faccia tosta gli dissi di sì, nonostante facessi questo mestiere da pochissimo tempo, e gli chiesi addirittura un’intervista che lui mi concesse, forse anche per fare un dispetto ai giornalisti più anziani di me che non lo lasciavano in pace. Regalai così al giornale per cui lavoravo un grande scoop che mi fece ottenere come premio da parte del capo-redattore sportivo la possibilità di poter seguire anche solo saltuariamente il Napoli. L’anno successivo, dopo che avevo già fatto tre o quattro anni di gavetta e ottenuto il tesserino da pubblicista, arrivò al Napoli Diego Armando Maradona. Io seguì il ritiro del Napoli e un giorno, dopo un allenamento, Maradona mi concesse un’intervista perche apprezzò la mia spavalderia nel chiedergliela. E questo fu ovviamente un nuovo scoop, di cui beneficiò il giornale per cui lavoravo che era in quel periodo  “Il Giornale” di Napoli. Di lì ad un anno ricevetti la lettera di praticante giornalista e dopo poco “Tuttosport” mi propose di lavorare con loro perché gli serviva un inviato che seguisse la squadra del Napoli e sapevano che io avrei potuto sfruttare la mia vicinanza a Maradona. Ecco come sono arrivato fin qui.”

 

Ha lavorato sempre e solo per la carta stampata?

“No, ho lavorato e lavoro tuttora a Canale 34 e poi spesso vengo contattato negli spazi sportivi  radiofonici di Radio Marte e Radio Kiss Kiss.”

 

Tra giornale, TV e radio quale preferisce?

“Il giornale ha un fascino tutto particolare ma la sua autorità sta andando via via scomparendo a favore dei siti internet. Però posso ritenermi fortunato in quanto ho avuto la possibilità di maturare esperienza in tutti e tre i campi.”

 

C’è qualche ricordo legato alla sua carriera che custodisce gelosamente?

“Ho avuto fortuna di cominciare a lavorare ad alti livelli quando c’era Maradona al Napoli. Quei sette anni per me sono stati fantastici e ricordo con grande entusiasmo il giorno del primo scudetto, quello in cui Diego alzò la coppa nella notte magica di Stoccarda e i Mondiali di calcio degli USA nel 94 che seguii.”

 

Per concludere ha qualche sogno nel cassetto?

“Continuare a fare questo lavoro e continuare a seguire la mia squadra!!!”

A cura di Alessia Fraiese

 

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