Il bomber del Napoli, Edinson Cavani, è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di Iamnaples.it: “Domenica sarà una partita molto sentita per l’intera città. Mio figlio poi, essendo napoletano, mi fa vivere la partita in modo speciale. “El botija”? è un soprannome datomi da piccolo: cerco di fare la mia vita e seguire ciò in cui credo sempre. Esordio di Bautista al San Paolo? È molto bello per me che sia nato a Napoli; è napoletano e lo dirà con tanto orgoglio. Tutti mi hanno accolto benissimo in questa città; non finirò mai di provare affetto per questo popolo. Mi dimostrano il loro amore sempre, al di là del personaggio che posso essere; ogni volta che metto piede in campo mi emoziono e sono felice. I numeri? Sto migliorando perché lavoro bene e raccolgo i frutti del mio lavoro: sto raccogliendo esperienze uniche qui, non voglio pensare al passato ed al futuro; non si sa mai cosa può succedere; ciò che cerco è dare il massimo per il Napoli e continuare a lavorare per questa società. Certamente la posizione influisce sul mio rendimento, ma io ho cambiato modo di pensare e giocare quando sono approdato a Napoli. Parole dure dopo la gara di Catania? Tutti vogliamo vincere, non ho mai pensato che i miei compagni abbiano smesso di volerne. Io ho sempre voglia di vincere, dal momento che apro gli occhi e guardo la mia famiglia: quelle parole servono a scuotere tutti noi, che siamo giovani e dobbiamo migliorarci. Io tra i migliori? Forse, ma non ora. Lavoro per essere il migliore tra i miei amici e per la mia famiglia. Il premio a Mazzarri? Quello che ha fatto il mister è qualcosa di incredibile: è riuscito a portare avanti un gruppo composto da persone con caratteri diversi; prima non lo conoscevo, ma adesso posso dire che è stato fondamentale per la mia crescita. Legrottaglie? In campo nemmeno gli ho parlato. Ci siamo incontrati dopo la partita: al di là che sia evangelico e credente, sono molto realista e cerco di portare i miei concetti ed insegnamenti nel mondo in cui vivo. Penso ad oggi, al momento che stiamo vivendo. Lavoriamo bene e domenica cercheremo di fare risultato. L’esperienza in Champions? Unica. Regala motivazioni incredibili giocare contro le squadre più forti del mondo; cercare il terzo posto è importante per noi. Il mio futuro? Non dipende dalla Champions: sono felice qui, ma se vedo che la gente mi è vicina ed ama me la famiglia, non posso chiedere altro. Mi salutano, mi riconoscono e quasi “ringrazio” i ladri che mi hanno fatto trasferire in un posto magnifico. Quando esco di casa so che le persone vogliono salutarmi e ne sono consapevole, dedico loro parte del mio tempo. Coppa Italia? Ci tengo tantissimo. Ma prima c’è il campionato. Rigori e capocannoniere? Ci penso a vincere questo titolo; direi una bugia se dicessi il falso. Ci tengo a vincerla per continuare a fare bene. Voglio lasciare un ulteriore ricordo a questa gente. Rigori? Hai sempre il 50 % di possibilità di segnare o meno; posso sembrare permaloso nel dare questa risposta, ma credo che i portieri studiano noi attaccanti e i nostri modi di calciarli. Io continuerò a tirarli per dare un contributo alla mia squadra. Juventus? Cercheremo di vincere per regalare ancora un emozione ai nostri tifosi. Curiosità? Amo gli uccelli e le api (ride ndr); se volete consigli posso darvene! I 3 gol dello scorso anno? Li porterò sempre dentro di me. Vivo per lasciare ricordi e vorrei lasciarne ancora al popolo napoletano. Champions? Barcellona o Bayern. Campionato? Milan. Juventus- Napoli? Napoli!”
La redazione
F.G.
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