La prevenzione, il protocollo medico seguito in Italia per l’idoneità ai calciatori professionisti è molto meticoloso. I controlli agli atleti vengono eseguiti in prossimità dell’avvio dell’attività agonistica, cioè tra metà giugno e metà luglio. La validità della visita è annuale e in questo modo i calciatori hanno la copertura almeno fino al termine del mese di maggio, quello in cui terminano i vari campionati.
Le visite mediche prevedono controlli ematochimici (esami sangue e urine), la radiografia del torace, la spirometria, l’elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo con prova al tapis roulant o e al cicloergometro e l’ecocardiogramma. Se la visita dovesse far emergere qualche dubbio l’idoneità verrebbe rilasciata soltanto a sei mesi e ci sarebbe la ripetizione degli esami. «Come prevenzione in Italia siamo sicuramente all’avanguardia, gli esami sono approfonditi ma si può ancora migliorare. Nel Napoli i controlli li ripetiamo con una frequenza ancora più ravvicinata, i prelievi li facciamo ogni tre mesi, l’ecocardiogramma e gli ecg ogni sei mesi. E soprattutto siamo l’unica società italiana ed europea che ha già messo in vigore la card personalizzata per i calciatori sia della prima squadra che per quelli del settore giovanile», dice Alfonso De Nicola, 53 anni, medico sociale del Napoli dal 2005, laureato in medicina sportiva e fisiatria.
La società azzurra dà grande importanza all’aspetto della prevenzione. «Per la parte cardiologica ci avvaliamo della collaborazione di esperti della cardiologia dello sport e della medicina sportiva, il professore Marzullo della Università Federico II e il professor Limongelli direttore della scuola di specializzazione della seconda Università di Napoli. Oltre agli esami di rito sottoponiamo i calciatori a test di valutazione biomeccanica, cioè il test isocinetico e quello posturale con specialisti specifici del settore», aggiunge il dottor De Nicola.
Il Napoli è una società pilota, la prima in Italia e in Europa che ha aderito al progetto Olimpus, quello che prevede una card personalizzata per i calciatori. «È una scheda sanitaria personale, una cartella clinica che riporta gli esami effettuati dai calciatori durante l’attività agonistica svolta presso la società d’appartenenza. Ci sono tre password d’accesso a beneficio delle società, del medico sociale e del calciatore. Basta inserire la card in un pc per poter consultare la storia medica di un atleta. Lo illustreremo in un convegno a Castelvolturno il 22 maggio al quale parteciperanno tra gli altri la dottoressa Eva Carmeiro, medico sociale del Chelsea e l’ortopedico spagnolo Josè Villarubia che operò Britos», dice il dottor De Nicola, coadiuvato nel Napoli dal dottore D’Andrea e che per la parte cardiologica si avvale della collaborazione del dottore Raffaele Canonico, responsabile del centro a Cerreto Sannita.
Il Napoli è anche patrocinante del disegno di legge presentato dalla Fondazione «Andrea Fortunato» che mira a individuare una diagnosi precoce delle patologie negli atleti e prevede l’introduzione degli esami ematici obbligatori per tutti i bambini che si iscrivono alle scuole calcio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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