Aurelio De Laurentiis, durate la consegna del premio “Career Recognition Award”, nell’ambito della V edizione del UK-ITA Business Awar, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport, riprese anche da Radio Marte. Di seguito quanto evidenziato da Iamnaples:
“Pensavo che fossi stato premiato per aver eliminato il City. Scherzi a parte gli inglesi mi hanno premiato per il cinema. Napoli o Filmauro? Io mi sono sempre divertito a lavorare. Il cinema ti permette di vedere vari aspetti, quello creativo, quello della distribuzione. Il calcio invece per me è stata una novità, purtroppo questo è un mondo dove si è troppo aggrappati al passato. Bisogna lasciare spazio ai giovani. Io sarei anche pronto a farmi da parte, qualora uno giovane come mio figlio me lo chiedesse. Però devo dire che al momento sono totalmente assorbito dalla realtà napoletana. Non rimpiango di non aver fatto dei film per il Napoli. Non dimentichiamoci dove eravamo prima e dove siamo adesso. Pareggio col Bologna? Io col cinema ho vinto sempre. E mi piacerebbe fare lo stesso col calcio. Il calcio di adesso però non è una realtà competittiva. Io mi immaginavo un campionato nazionale da 12 squadre, senza retrocessioni. E un campionato europeo parallelo. Purtroppo noi non facciamo marketing. Cominciamo il 1 Ottobre e finiamo il 30 Giugno. In mezzo facciamo il mercato e il marketing. Il prodotto calcio deve essere venduto meglio. Per fare ciò bisogna essere tutti d’accordo. La democrazia purtroppo è difficile da attuare. Adesso ci sono problematiche che anche un bambino capirebbe, ma nessuno le vuole risolvere. Basterebbero 5 minuti, invece si parla solo e si ingigantiscono i problemi. I discorsi sono sempre gli stessi, ma non si risolve niente. Vargas? Noi lo stiamo facendo giocare a nostro rischio e pericolo. Immaginate un ragazzo di 22anni dall’altra parte del mondo, con della gente che non conosce, con una lingua che non conosce, è normale che ci vuole tempo. Noi pensiamo sempre a medio-lungo termine, così agiamo e così andiamo avanti. Sul ragazzo devo dire che se non si fosse scatenato tutto questo clamore l’avremmo pagato un po’ meno. Purtroppo quando arrivano club importanti allora il prezzo sale. Con quelli italiani puoi accordarti, con quelli stranieri invece no. Prossimo acquisto? Io non posso darvi delle notizie. Dico solo che se c’è un’ operazione importante la conduco personalmente. Se invece c’è un operazione a lungo temrine la lascio fare ai miei collaboratori. Insigne? Sta facendo benissimo. Zeman è un maestro a far crescere i giovani talenti. Nel caso andasse in A il Pescara, potrei pure lasciarlo in prestito un altro anno. La Serei A è diversa dalla B, e io non voglio bruciare il ragazzo. Mazzarri? Non dispiacerebbe farlo entrare nei ranghi societari. Forse un giorno ci divertiremo insieme a scegliere l’allenatore del Napoli. Il nostro rapporto potrebbe andare oltre il 2013. Io già gli ho firmato un rinnovo, non avrei problemi a firmarne un altro. Io non ho problemi a lavorare con uno per 10-15 anni. Perchè cambiare se le cose vanno bene. Adesso però Mazzarri deve continuare a pensare al campionato e alla Champions. Vendita dei gioielli? Il tifoso non fa il ragionamento razionale. Il tifoso è tifoso, li vorrebbe tenere tutti. Il presidente deve valutare. Se un calciatore esaurisce la sua parabola in un club, il presidente lo deve cedere. Pazienza ad esempio voleva andare via. Io l’ho lasciato libero. Ci deve essere sempre un rapporto di reciproca convenienza. Quarti o Champions l’anno prossimo? E’ una domanda retorica. Sarebbe meglio riqualificarci, ma è chiaro che io il passaggio ai quarti me lo gioco”
La Redazione
D.G.
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