Cerca
Close this search box.

Claudio Ranieri: «Napoli, sì al terzo posto e tra un anno lo scudetto»

Racconti pure. «Le difficoltà del Napoli sono soprattutto mentali, non tecniche, non tattiche. I tifosi si aspettano sempre sfracelli dagli azzurri, perché pensano che la squadra debba sempre vincere. Ma i grandi progetti si realizzano un passo alla volta. E ci sono tutti i presupposti perché già dal prossimo anno il Napoli possa lottare fino alla fine per lo scudetto». Claudio Ranieri, romano di Testaccio, impeccabile in panchina con il suo proverbiale stile british così diverso dal terzinaccio feroce che lui ricordava in campo, ha solo parole di elogio per Mazzarri e De Laurentiis.

 Troppo buono. Non è che ha perso di vista la realtà?
«Il fatto che il Napoli non abbia ancora la certezza del posto nella prossima Champions, non significa che questa sia una stagione negativa. Anzi, penso che sia stata una grossissima annata, in cui anche in Europa hanno scoperto le potenzialità enormi di questo club e di questa squadra».

Però c’è il rischio di non conquistare il terzo posto?
«C’è bagarre, la Lazio ha un piccolo vantaggio nello sprint però il Napoli non è spacciato. È ancora in corsa, perché ha qualità, risorse immense e giocatori che pochi hanno in rosa».

 Basteranno le motivazioni, la rabbia, la voglia di rivincita?
«Sono generalmente eccezionali moltiplicatori di energia. Ovvio che dopo la sconfitta col Chelsea la squadra abbia avuto un calo, una sorta di sbandamento emotivo. Perché la Champions, soprattutto la prima volta che si disputa, ti dà delle sensazioni non facilmente descrivibili. Una sorta di tsunami emotivo. Non fai che pensare a quelle serate, anche quando non vorresti. E il contraccolpo per l’eliminazione non è semplice. Capitò anche a me alla guida della Juventus».

Il ko dello Stamford Bridge avrà tolto il sonno a Mazzarri per molte notti.
«Io non dormo mai dopo aver perso una partita. Ci penso e ci ripenso. Immagino che pure per lui siano state nottate difficili».

 Quella carica speciale vista nelle notti europee può permettere di centrare il terzo posto?
«Ragioniamo freddamente, io non voglio illudere nessuno. Le squadre sono fatte di sfumature: una piccola parola dell’allenatore, un cenno, e il giocatore capisce al volo. Ecco, questo il Napoli ce l’ha già perché è un gruppo solido che ruota intorno a Mazzarri ed è un bel vantaggio».

È un invito alla pazienza? Saprà che i tifosi ne hanno sempre pochissima.
«Contro Lazio, Udinese, ma anche Roma e Inter, il Napoli ha mostrato di potersi battere ad armi pari. Sono certo che gli azzurri ci metteranno l’anima per centrare il loro obiettivo».

 Per il Napoli la parola scudetto resterà ancora proibita a lungo?
«Già quest’anno, senza la Champions, gli azzurri avrebbero sicuramente qualche punto in più in classifica. Hanno mostrato a sprazzi un gioco esaltante e una solidità di gruppo che non è facile da vedere. Ma non si può pretendere di vincere subito. Il progetto di De Laurentiis mi pare che vada avanti passo dopo passo, mattone dopo mattone».

A proposito di mattoni: il Napoli rischia di veder andar via i suoi pilastri.
«Cavani e Lavezzi? Spero che alla fine si convincano a rimanere. Sarebbe un vero peccato se andassero via da Napoli. Non solo per il club ma anche per loro».

 Potrebbero andare a guadagnare, si dice, anche il doppio.
«Se questo l’unica ragione di un addio, sarebbe sbagliato. Quando ti senti parte di un progetto, quando arrivi durante la fase di costruzione e diventi uomo fondamentale, perché andare via?».

Già, perché?
«Sono certo che è quello che alla fine li convincerà a rimanere in azzurro. Napoli e il San Paolo danno sensazioni che altrove non è così semplice incontrare».

 Anche senza giocare la Champions?
«Beh, magari vincono la Coppa Italia e poi giurano amore eterno. Perché conquistare un trofeo è come una vitamina per un giocatore».

Con Mazzarri avete in comune la città dove avete esordito: Pozzuoli.
«La mia prima esperienza da allenatore, in C1, nel Campania. Ricordo ancora quella formazione: c’erano Bucciarelli, Scarsella, Picasso, Calì… Ero giovanissimo».

 Come si sta da disoccupato?
«Non è la prima volta, non mi angoscia la situazione. Non mi è piaciuto il comportamento dell’Inter ma non porto rancore».

Il solito galantuomo. Chi vince lo scudetto?
«La Juventus. Non solo per il vantaggio in classifica sul Milan ma soprattutto perché ha superato senza danni il momento nero».

 Dove sarà il prossimo anno?
«Non lo so ancora. Sceglierò in base al progetto e alla città. Alla mia età sono le uniche due cose che contano davvero».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

Sartoria Italiana
Vesux

I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo blog è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. - Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione parziale o totale dei contenuti di questo portale Tutti i contenuti di IamNaples possono essere utilizzati a patto di citare sempre IamNaples.it come fonte ed inserire un link o un collegamento visibile a www.iamnaples.it oppure al link dell'articolo.