Era la squadra di terza fascia da evitare assolutamente, ed invece così non è stato. Napoli che pesca il City degli sceicchi, di Mancini e di Aguero. Serviva un po’ di fortuna, ed invece la dea bendata ha voltato le spalle e ha conseganto agli azzurri una tra le avversarie più temibili della Champions League. Già, una delle più temibili perchè il City rappresenta l’ascesa delle forze nuove nel calcio, l’ingresso di nuovi capitali che hanno portato i “poveri di Manchester” a diventare i nuovi ricchi, in barba alla nobiltà dei cugini dello United. E questo si è visto molto bene nell’ultima stagione, con la qualificazione in Champions ottenuta dopo una brillante Premier League conclusa al terzo posto. Scopriamo però nel dettaglio la squadra del City
STORIA – Fondato nel 1880 con il nome di West Gorton Saint Marks, la squadra ha cambiato diverse denominazioni prima di assumere quella definitiva di Manchester City Football Club nel 1894, diventando il secondo club di Manchester. Dopo un iniziale periodo nelle serie inferiori, la squadra ha avuto il suo periodo d’oro negli anni 30′, quando vinse il campionato e la Coppa d’Inghilterra. Altro periodo di grande splendore fu quello tra la fine degli anni 50′ e la metà degli anni 70′, durante il quale il club ha ottenuto quasi tutti i successi presenti in bacheca (un altro campionato; 5 Coppe d’Inghilterra; 2 Coppe di Lega; 3 Community Shield). A quegli anni risale anche l’unico trofeo internazionale, la Coppa delle Coppe del 1970. In seguito a quel periodo d’oro il City subì un lento e costante declino, surclassata dai cugini dello United sia sul piano sportivo che su quello del tifo, e costretta alle soglie del 2000 alla retrocessione in terza serie (è l’unica squadra, assieme proprio a Napoli e Nottm Forrest, ad aver vinto una coppa europea ed essere scesa nella terza serie della proprie nazione). Un declino durato fino al 2007, quando il tailandese Shinawatra acquistò il club, avviando una politica ambiziosa. Ma la sua presidenza durò soltanto un anno, tanto è vero che nel 2008 furono gli sceicchi di Abu Dhabi, facenti capo al principe Mansour a rilevare il City. Fu una manna dal celo. Da allora le ingenti somme spese sul mercato hanno portato il City stabilmente tra l’elitè del calcio inglese, tanto da riuscire a vincere la prestigiosa FA Cup proprio nell’ultima stagione sportiva, interrompendo un digiuno che durava dal ’76
FORMAZIONE – L’allenatore Roberto Mancini si trova spesso a dover fare i conti con problemi di abbondanza, vista la quantità di stelle presenti in rosa. Solitamente il City gioca con una difesa solida, composta da Kompany, Lescott, Richards e Kolarov. Anche se la qualità della panchina, con elementi come Zabaleta, Clichy e Bridge, solo per citarne alcuni, è di altissimo livello. A centrocampo invece Barry e Yaya Tourè sono accompangati da esterni del calibro di Silva e Minler. Senza dimenticarci di Johnson, de Jong e del neo acquisto Nasri. Infine l’attacco, con un reparto da fare invidia a chiunque. Dzeko e Aguero sono i titolari. Balotelli, genio e sregolatezza, quando vuole può cambiare una partita da solo. E poi Tevez, talento argentino, che però ha problemi ambientali. Insomma una formazioni che di terza ha solo la fascia
STELLA – Era stato il sogno proibito del popolo juventino. Ma Sergio Aguero alla fine ha scelto il City. Forse per soldi, forse per visibilità europea, o, come molti pensano, per poter vincere un titolo importante nel più breve tempo possibile. La trattativa è durata poco, il tempo che lo sceicco Mansour firmasse l’assegno da 45 milioni (la clausola rescissoria) e lo consegnasse al suo vecchio club, l’Atletico Madrid. Aguero subito si è reso protagonista, subito ha caricato su di se le ambizioni del City. Dalla sua un pedigree calcistico di tutto rispetto: 127 gol in 292 partite ufficiale, una media impressionante, considerando anche che di questi ben 102 sono stati segnati nel suo periodo spagnolo. Limitandoci alla Champions registriamo che Aguero non è uno con il mal di pancia europeo. Per dimostrare che non soffre l’atmosfera europea basta mostrare i suoi 19 gol tra Champions ed Europa League su 38 partite. In pratica 1 gol ogni 2. Non resta quindi che prestare attenzione ad uno che è considerato tra i maggiori talenti del Sudamerica
STADIO – Dal 2003 il Manchester City gioca al “City of Manchester”, stadio di nuova costruzione da 48mila posti, costato 35 milioni di sterline. Cifra abbondantemente recuperata da un accordo di sponsorizzazione con L’Etihad Airways, sulla base di 150 milioni di sterline in 10 anni. Quindi la denominazione è cambiata in “Ethiad Stadium”. Logisticamente lo stadio si trova in una zona appositamente dedicata allo sport dal Comune di Manchester. Infatti a pochi passi è possibile trovare l’Athletic Arena, il Velodromo di Manchester e il National Squash Center. Lo stadio è facilmente raggiungibile sia con i mezzi pubblici che con l’auto. Infatti la stazione di Ashbury dista solo 15 minuti a piedi. Altresì è possibile raggiungere il complesso sportivo con mezzi propri, grazie anche agli 8000 posti parcheggio in zona, a cui si aggiungono i 2000 appena all’esterno della struttura
CAMPIONATO – La stagione del City è cominciata benissimo. In Premier infatti sono arrivati 2 successi su altrettante gare, cosa che ha proiettati i Citizen in testa assieme ai cugini dello United. Le due vittorie contro Swansea (in casa per 4-0) e Bolton ( in trasferta per 3-2) sono state accompagnate da un gioco concreto e deciso. Unica nota dolente, la sconfitta in Community Shield contro lo United. Clamorosa a non indolore, un 3-2 in rimonta che a Manchester, sponda City, non dimenticheranno facilmente.
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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