NAPOLI—Totò l’indomito ha la forza e la fierezza tipiche della sua terra, la Sicilia. Le caratteristiche che gli hanno fatto conquistare in terra teutonica, nella doppia sfida di Champions col Bayern Monaco, il titolo di «krieger»: il guerriero. Contro i panzer bavaresi, Aronica ha incrociato piedi e soprattutto gomiti con Mario Gomez, il capocannoniere della Germania che stasera sfida l’Italia nella semifinale di Euro 2012. L’uomo più temuto dalla retroguardia italiana è lui. Ma il difensore del Napoli non ha dubbi: «I nostri ragazzi hanno le qualità giuste per neutralizzarlo».
L’attaccante tedesco vi ha puniti nel doppio confronto di Champions. All’andata lei ha rimediato anche un infortunio nel match dell’Allianz Arena. Che lezione tecnica ha tratto da quella sfida, cosa serve per bloccare Gomez?
«Servono olio di gomito e tecnica. Gomez è sicuramente un giocatore molto fisico, per paragonarlo a qualche attaccante italiano direi che si avvicina a Luca Toni. E’ un attaccante atipico: molto cattivo, naturalmente parlo solo dal punto di vista agonistico; sa difendersi bene dalla prestanza dei difensori avversari, quasi mai ne subisce la fisicità; ed è anche un buon finalizzatore, dotato di piedi davvero educati. Difficile trovare tutte queste peculiarità in un solo attaccante. Bisogna sempre fare attenzione in area quando c’è lui. Nel gioco aereo è davvero bravo, ma sa essere rapido anche sui cross rasoterra e negli inserimenti».
Detta così sembra una impresa quasi impossibile fermarlo.
«Assolutamente no. Abbiamo tre difensori centrali di altissimo livello. Da Chiellini a Barzagli o Bonucci, i nostri azzurri sono anche loro dei campioni. Io credo che riusciranno a fermarlo perché hanno notevoli qualità sia tecniche che fisiche».
Città del Messico 1970, Madrid 1982 e Dortmund 2006: tre grandi partite tra Italia e Germania che hanno sempre visto prevalere gli azzurri. Cosa abbiamo più di loro?
«Loro sono prestanti e lenti, rispettano sempre e comunque un dettato tattico. Noi italiani mettiamo in campo qualcosa in più: l’imprevedibilità. E poi c’è sempre stata la velocità di gioco dalla nostra parte».
Anche stavolta?
«Loro hanno in difesa Hummels e soprattutto Badstuber, che abbiamo incontrato con il Napoli proprio nella doppia sfida con il Bayern Monaco. Sono forti fisicamente ma non sono dotati di quella rapidità necessaria per contrastare attaccanti dalle caratteristiche di Cassano, Di Natale o Giovinco. Credo che su questo fronte avranno delle grandi difficoltà. Che noi dobbiamo saper sfruttare».
A centrocampo il leader è un’altra vecchia conoscenza bavarese: Bastian Schweinsteiger.
«Lui è un gran giocatore, ma è anche l’unico che può competere con i nostri centrocampisti. Proprio inmediana la nostra superiorità è evidente. Pirlo è in forma strepitosa, ed è davvero un campione. La maggiore qualità di De Rossi non è in discussione, Marchisio sta facendo un grande europeo e poi c’è Nocerino: l’abbiamo visto entrare a partita in corso e garantire un apporto determinante».
C’è anche l’arma tattica Diamanti che potrebbe rivelarsi utile come già successo nella sfida agli inglesi. «Può essere d’aiuto nel secondo tempo se ci sarà la necessità di dare ulteriore impulso all’attacco azzurro. Non penso che Prandelli si discosterà molto dalla formazione che abbiamo visto a inizio partita contro l’Inghilterra».
Contro la squadra della regina Elisabetta, l’Italia ha vendicato anche il Napoli che è stato eliminato in Champions dal Chelsea. Magari potrebbe accadere lo stesso per la Germania, sarebbe una piccola rivalsa nei confronti del Bayern Monaco.
«Sarebbe meraviglioso, una ragione doppia per festeggiare. Mi auguro da italiano che la Nazionale vada in finale agli europei e da napoletano che gli azzurri ci vendichino per la sconfitta col Bayern Monaco dopo averlo fatto per l’eliminazione da parte del Chelsea».
Stasera quindi davanti alla tv con birra fredda e…
«Solo davanti alla televisione. A tifare Italia e cantare a squarciagola l’inno di Mameli».
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
La Redazione
C.T.
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