Sognare ma non vivere di sogni, questo il mantra del presidente De Laurentis al cospetto dei grandi risultati della sua squadra. Napoli e i napoletani hanno fame di vittoria, soprattutto ora che i calciatori azzurri ripagano a suon di vittorie la grande passione del tifo partenopeo. Pur avendo dato grande prova di maturità, e di sintonia con la società, nel non dare troppo seguito ai roboanti proclami dei media circa la possibilità di vincere lo scudetto, i tifosi del Napoli hanno voglia di coronare con il primo trofeo la rinascita della squadra dopo anni di fallimenti e frustrazioni.
E’ proprio la Coppa Italia la competizione nella quale, per diversi fattori, gli uomini di Mazzarri hanno maggiori possibilità di arrivare al successo finale.Per dar seguito a quest’ambizione c’è bisogno però di eliminare l’Inter di Leonardo che, avendo ripreso confidenza con le vittorie, non farà sconti al Napoli e cercherà, proprio come gli azzurri, di andare avanti in tutte le competizioni in cui è ancora impegnata. La coppa nazionale è l’ultimo torneo in cui il Napoli è giunto in finale. Per la nostra consueta rubrica di Amarcord scegliamo di raccontarvi la semifinale di ritorno in cui i partenopei ebbero la meglio proprio sull’Inter. Il 26 febbraio 1997 il Napoli guidato da Gigi Simoni, in un San Paolo stracolmo, provava a difendere il prezioso uno a uno strappato nella partita d’andata di Milano. La squadra azzurra, in difficoltà in campionato dopo un avvio al di sopra di ogni aspettativa, vanificò quasi immediatamente il vantaggio dell’andata subendo al secondo minuto la rete di un allora giovane Javier Zanetti. L’esterno interista, recuperata la palla a centrocampo, si produsse in una delle sue famose progressioni e superò Taglialatela con un potente tiro dai enti metri. La spinta dell’impareggiabile tifo napoletano, come tante volte in passato, permise agli azzurri di non cedere mentalmente e, dopo diversi tentativi, di trovare il pareggio.Ad un quarto d’ora dal novantesimo il giovane centrocampista brasiliano Beto, servito da una sponda di Caccia, siglò l’uno a uno con una poderosa progressione conclusa con un preciso destro ad incrociare alla destar del portiere interista Pagliuca. i vari tentativi di ribaltare il risultato da una parte e dall’altra furono vani e si giunse inevitabilmente ai calci di rigore aperti dalla realizzazione del terzino azzurro Milanese.Decisivi per l’esito dell’incontro l’errore del capitano interista Paganin e l’ultimo rigore di Boghossian che regalò al Napoli la sfortunata finale con il Vicenza ( il Napoli uscì sconfitto nel doppio incontro con i veneti che ribaltarono lo zero a uno di Napoli imponendosi al Menti per tre a zero nei tempi supplementari). Le facce colme di sorpresa e di irrefrenabile gioia a fine gara restituiscono meglio di mille parole il senso dell’impresa di un piccolo Napoli che riesce ad eliminare una grande dalla seconda competizione nazionale. Quello che scenderà in campo stasera è un altro Napoli,pronto ad affrontare alla pari i campioni d’Europa e del Mondo in carica, foti anche dei numerosi precedenti a suo favore nella storia recente della sfida. C’è una sottile ma profonda differenza tra illudersi e sognare.Dopo tante illusioni per Napoli ed il Napoli è giunta l’ora di sognare. Vi proponiamo il video della storica sfida del 26 Febbraio 1997:
Pompilio Salerno
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