L’ultima di febbraio sarà una settimana delicata per Mazzarri, tutta tinta di bianconero. Da gestire diverse situazioni: la fiducia e l’umore dello spogliatoio dopo la brutta figura in Europa, e soprattutto le energie atletiche in vista del doppio impegno ravvicinato con Udinese e Juventus, due congiunture piuttosto decisive per il cammino in campionato.
Si comincia da Udine e la trasferta non va presa sottogamba: i bianconeri di Guidolin non sono i bianconeri di Conte, ma nemmeno la squadra del girone d’andata. L’esperto tecnico dei friulani è riuscito a trovare la quadratura anche di un undici meno competitivo rispetto alle passate stagioni, ed ha fatto molti progressi rispetto al mese di ottobre, quando l’Udinese uscì sconfitta al “San Paolo”, pur senza demeritare. Il 3-5-1-1 di Guidolin è formazione molto compatta, non troppo offensiva ma difficile da penetrare. E in fase offensiva vanta diversi elementi in grado di inserirsi, fra tutti Pereyra per vie centrali e Basta sulla destra. Preoccupazioni particolari dunque per i centrocampisti azzurri, che dovranno dare una mano alla difesa nei raddoppi. E attenzione anche al duo d’attacco, con Muriel che parte dietro Di Natale e con il napoletano Totò è in grado di aprirsi molti spazi in velocità.
Bilanciare il dispendio di energie e dare il giusto peso ad una sfida non facile: questo il difficile compito che tocca a Mazzarri per la gara di domani, in uno stadio insidioso dove è certo l’impiego del fresco ex Pablo Armero, così come è dato per probabile l’impiego di Mesto, anche se sulla destra Zuniga potrebbe trovare spazio cambiando fascia di competenza. Anche l’altro ex, Gokhan Inler, dovrebbe ritrovare il posto da titolare accanto a Behrami; scontata anche la presenza di Hamsik, mentre stavolta Insigne dovrebbe essere preferito a Pandev, apparso ancora in difficoltà atletiche.
Nelle file dell’Udinese, oltre al portiere Brkic, mancheranno al centro Lazzari e Pinzi, al loro posto ci saranno Badu e Allan.
Queste le probabili formazioni:
Difficile prevedere il tipo di partita che si vedrà al “Friuli“: Udinese e Napoli sono due squadre che preferiscono aspettare l’avversario e ripartire, ma che sanno anche fare la partita, quando sono in forma. I padroni di casa schierano un modulo piuttosto simile a quello azzurro, con un 3-5-1-1 che all’occorrenza si può trasformare in un 5-3-1-1 (in ripiegamento), tanto quanto in un 3-4-1-2 (in fase offensiva). Gli inserimenti di Hamsik e il dialogo Armero-Insigne sulla sinistra saranno i problemi di Badu, Allan e Benatia; ugualmente, Pereyra, Basta e Muriel daranno apprensioni ai due ex Armero, Inler e Britos. Dall’altro lato ci sono Behrami e Campagnaro, più efficaci in copertura: sarebbe opportuno che almeno lo svizzero seguisse Muriel, qualora il colombiano dovesse agire sul suo lato destro, perché Inler è meno veloce e meno grintoso nella marcatura. Inutile dire che un occhio speciale andrà dedicato a Di Natale, spesso e volentieri a segno contro la squadra della sua città. Una gara aperta, che il Napoli non può permettersi di perdere, e che anzi dovrebbe vincere se davvero intende contendere alla Juventus la prima posizione, ormai lontana sette lunghezze.
A cura di Lorenzo Licciardi
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