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Wolfsburg, da De Bruyne a Guilavogui, da Knoche ad Arnold: ecco le giovani promesse dei Lupi

Investimenti mirati e tanti giovani “esperti” su cui poter contare: è questo il fenomeno Wolfsburg

La gara di giovedì prossimo di Europa League contro il Wolfsburg rappresenta un vero e proprio crocevia per la stagione del Napoli. I ragazzi di Benitez, dopo la convincente prestazione sfornata contro la Fiorentina nell’ultimo turno di campionato, hanno necessità di fornire una prova all’altezza anche in campo europeo per dimostrare di aver lasciato alle spalle il trend avaro di risultati di queste ultime settimane.  Il Wolfsburg sta sorprendendo tutti in Bundesliga, ancorata saldamente al secondo posto con sette punti di vantaggio sul Borussia M’gladbach e lontana dieci lunghezze dalla capolista Bayern Monaco. Si pensava che il club allenato da Dieter Hacking avesse potuto subire un contraccolpo mentale dal momento della scomparsa prematura del giovane centrocampista Junior Malanda avvenuta in seguito ad un incidente stradale durante lo scorso gennaio, ed invece da quel momento in poi la squadra si è rivelata come la  più in forma del campionato. In questo gruppo presenziano tanti giovani talenti dal grande potenziale tecnico che avvalorano sia il reparto difensivo che quello offensivo.

Nel 4-2-3-1 schierato dal tecnico ex Norimberga a difendere la porta del capitano Benaglio ci sarà sicuramente il giovane ventiduenne Robin Knoche, centrale di 190 centimetri autentico prodotto del settore giovanile dei Lupi. Ha esordito in prima squadra a diciassette anni, schierato inizialmente come volante davanti alla difesa, ma solo dopo l’arrivo di Hecking ha dimostrato di meritarsi  stabilmente una maglia da titolare arretrando il suo raggio d’azione affianco all’altro centrale difensivo Naldo, diventando uno dei punti fermi della Nazionale Under 21 tedesca. Con molta probabilità sulla fascia destra graviterà il portoghese Vieirinha, centrocampista portoghese reinventato oramai da diverso tempo da terzino destro, preferito al più giovane Sebastian  Jung, ventiquattrenne enfant prodige seguito anche da Napoli, Roma e Inter negli anni scorsi e strappato all’Eintracht Francoforte durante la scorsa estate, il quale poco meno di un mese fa ha esordito con la  Germania in un’amichevole contro la Polonia. La capacità di inserimento e la sagace capacità di disegnare traiettorie sempre precise per i propri compagni in area di rigore fanno di lui uno dei giovani su cui il club di proprietà della Volkswagen potrà costruire per il futuro. Sul versante opposto ci sarà Ricardo Rodriguez, terzino sinistro ventiduenne di madre cilena e padre spagnolo bravo sia in fase di spinta che nelle ripercussioni difensive. Oro ai Mondiali Under 17 con la sua Nazionale, Rodriguez sta certificando la sua crescita esponenziale attraverso stagioni di assoluto livello disputate in questi ultimi anni. Il suo nome rientra nei taccuini di diversi top team europei, fra i quali anche il Napoli (sebbene non ci sia mai stata un’offerta concreta da parte della società di Aurelio De Laurentiis). Rodriguez è molto abile a tenere botta nell’uno contro uno oltre ad essere disciplinato dal punto di vista difensivo. Inoltre la sua intelligenza tattica si rivela estremamente preziosa per gli equilibri del Wolfsburg attraverso le sue sovrapposizioni e i ripiegamenti spesso determinanti.

A comporre la diga difensiva davanti alla difesa ci sarà oltre il brasiliano Luiz Gustavo (da sempre pallino di Walter Mazzarri ai tempi del Napoli) anche un altro talento dalle notevoli qualità, Josuha Guilavogui. Francese nato nel 1990, Guilavogui è dotato di un’imponente struttura fisica ed interpreta il ruolo con acuta attenzione dal punto di vista tattico oltre che con notevole rapidità di passaggio. Proprio sabato scorso ha realizzato il suo primo gol in Bundesliga nella vittoriosa trasferta dei suoi contro l’Amburgo, finalizzando nel migliore dei modi un intelligente movimento senza palla. Cresce calcisticamente nel Saint-Etienne prima di esser acquistato dall’Atletico Madrid. In quattro mesi non riesce ad immedesimarsi al meglio con un ritmo di gioco estremamente diverso da quello francese, motivo per cui i Colchoneros a metà stagione lo rispediscono in prestito alla società biancoverde. Quest’anno è approdato al Wolfsburg nuovamente attraverso la formula del prestito, sebbene il giocatore abbia dichiarato più volte di voler rimanere in Germania, glissando un suo possibile ritorno a Madrid. Il suo nome era stato sondato anche dal Napoli durante la scorsa estate nella lista dei mediani monitorati dal club azzurro. Proseguendo il nostro viaggio tra i giovani talenti dei tedeschi, sebbene non sia considerato realmente una prima scelta da parte di Hecking, è necessario sottolineare le qualità di Maximilian Arnold, giovane centrocampista classe 94’ approdato a sedici anni (a costo zero) nella cantera dei Lupi. Il tempo gioca dalla parte di questo ragazzo, difatti questa è già la sua quarta stagione in prima squadra con già 70 presenze e 13 reti realizzate. Durante questi anni Arnold ha migliorato la sua tecnica individuale, tanto da consentirgli di strappare alcuni record come il più giovane giocatore ad aver mai debuttato e segnato in campionato con la maglia del Wolfsburg. Parallelamente scala in rassegna tutte le Nazionali giovanili della Germania, arrivando ad indossare la maglia della selezione maggiore del ct Löw anch’egli nell’amichevole pareggiata contro la Polonia circa un mese fa. Le sue qualità tecniche hanno stregato già Arsenal e Juventus, tanto da considerarlo in patria come il nuovo Mesut Özil non solo per piede mancino e per struttura fisica: Arnold ha una grande visione di gioco oltre ad avere una enorme qualità nel controllo palla e nella rifinitura. La sua posizione può rivelarsi strategica poiché può esser schierato come collante tra difesa ed attacco, facendo mutare (a seconda della circostanza) il Wolfsburg dal 4-2-3-1 al 4-1-4-1 avanzando il suo raggio d’azione. Il suo contratto con la società scade nel 2017, ma sarà facilmente pronosticabile un’asta fra i diversi top team che da tempo ne monitorano la crescita.

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Le maggiori potenzialità del Wolfsburg risiedono sul fronte offensivo, non a caso il Wolfsburg (come il Napoli) può vantare sul migliore attacco di questa edizione dell’Europa League. Sulla trequarti oltre al croato Ivan Perišić (corteggiato ampiamente dal Napoli nello scorso mercato invernale), Andre Schürrle (campione del Mondo con la Germania di cui conosciamo già ampiamente le qualità) e al tedesco di passaporto italiano Daniel Caligiuri (centrocampista che fa della tecnica la sua arma migliore), c’è l’estro del talento belga Kevin De Bruyne, ventitreenne belga tornato ai suoi livelli dopo la sfortunata parentesi al Chelsea sotto la gestione Mourinho. Il biondo trequartista ha nelle sue corde caratteristiche estremamente rilevanti come la capacità di giocata, esplosività, il cambio di passo e la forza. Sa galleggiare molto bene tra le linee oltre ad esser bravo a leggere molto bene le situazioni di gioco. Il Napoli dovrà arginare la sua rapidità ed il suo dinamismo per impedire che la sua invettiva possa risultare letale. Il terminale d’attacco dei biancoverdi è Bas Dost, attaccante olandese di venticinque anni considerato un oggetto misterioso fino allo scorso gennaio prima di calarsi in una vera e propria metamorfosi plasmata a suon di gol in seguito alle sue 13 reti realizzate (con 3 assist sfornati). Tutti si aspettavano che l’arrivo nella finestra di mercato di mister “31 milioni” Schürrle potesse compensare la sterilità in fase realizzativa dell’attacco dei tedeschi, ma il centravanti olandese ha tenuto banco alle critiche passando sagacemente alla ribalta, giustificando ampiamente i 12 milioni spesi nel 2012 per strapparlo all’Heerenveen. Dost è un attaccante d’area di rigore, alto 196 cm, forte di testa e bravo nell’anticipo. La sua fisicità in area di rigore coniata da un grande fiuto del gol fanno di lui un autentico cecchino abile a capitalizzare al meglio le trame di gioco della squadra dei tedesca.

Il Wolfsburg imbottito di giovani promesse, dunque, fa più che sul serio. Alle spalle di questa squadra c’è il grande colosso automobilistico della Volkswagen che,  negli ultimi anni, ha dimostrato di non esitare nel sborsare svariati milioni di euro per allestire un organico di tutto rispetto con l’obiettivo di conquistare successi nei prossimi anni. Il Wolfsburg nella sua storia non si è mai spinto oltre i quarti di finale di questa seconda competizione europea in ordine d’importanza, spetterà al Napoli già da giovedì spezzare l’incantesimo dei tedeschi.

A cura di Gilberto D’Alessio

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