Nome e Cognome: Olivier Giroud
Data di nascita: 30 Settembre 1986, Chambery
Nazionalità: francese
Altezza: 192 cm
Peso forma: 88 kg
Ruolo: Attaccante
Piede: sinistro
Squadra di appartenenza: Montpellier HSC
Numero di maglia: 17
Statistiche: Campionato Francese 23 presenze 16 gol
Convocazioni nazionali: Nazionale maggiore: 2 presenze
Lo stato di grazia di un atleta è il frutto di una buona condizione fisica e mentale, oppure di una straordinaria catena di eventi fortunati ? Ogni atleta professionista durante la propria carriera è destinato a conoscere un’annata di grazia, particolarmente fortunosa e fruttuosa, in cui tutto risulta più semplice e magari in cui si riesce a superare i propri limiti e di conseguenza ad ottenere importanti risultati dal punto di vista personale. Non si può prescindere la fortuna dalle componenti fisico e mentali. La fortuna è una variabile imprescindibile da questa equazione e risulterà sempre determinante, per quanto non la si possa assolutamente analizzare e tanto meno prevedere. L’alchimia giusta quindi non è altro che il risultato di una eccellente preparazione atletica, lo stato di forma è fondamentale per affrontare le gare al meglio e per poter ambire al superamento dei propri limiti; della giusta dose di fortuna che possa ad esempio evitare infortuni muscolari che pregiudicano il tutto e infine di una buona condizione mentale. Il fattore psicologico è il più complicato da analizzare ma anche il più interessante a mio avviso. Laddove non arriva il talento e le proprie capacità naturali può sospingerci la convinzione, la fiducia nei propri mezzi e quella che ci vien trasmessa dai compagni, dal tecnico e dai tifosi, e la concentrazione. La fiducia viene sempre sottovalutata dagli addetti ai lavori ma spiega perfettamente come mai un calciatore in una determinata annata è riuscito ad ottenere dei risultati anziché altri. Le iniezioni di fiducia non sono altro che energia che viene partorita dalla nostra mente e che prende forma nel nostro corpo, sentirsi importante, determinante per il nostro team non può che accrescere la nostra convinzione e portarci ad essere più sicuri quando si calcerà in porta, oppure quando si effettuerà un intervento difensivo, favorirà la concentrazione e la giusta cattiveria agonistica. L’empatia che un gruppo unito può raggiungere lo sospingerà per forza di cose in alto, come è ben noto le competizioni non se le aggiudicano le squadre più forti dal punto di vista tecnico ma quelle più affamate di vittorie. Un gruppo unito, convinto, smanioso di vittorie può sopperire alle proprie lacune tecniche e battere quelli che sulla carta sono considerati i più forti. Noi italiani siamo un esempio lampante di come il gruppo possa diventare l’arma più pericolosa e micidiale. L’Italia di Marcello Lippi nel 2006 ha fatto storia e ha dimostrato a tutte le formazioni blasonate che nessuno poteva batterli e che chiunque sarebbe stato sconfitto da quei ventidue leoni. Non si è visto un calcio spettacolare ma piuttosto un gruppo coeso, convinto dei propri mezzi, solido, capace di annichilire le trame di gioco altrui e di partire rapidamente in contropiede in maniera cinica. Uno stato di grazia che i francesi ricorderanno particolarmente e proprio a proposito di Francia vorrei presentarvi il talento di quest’oggi: tale Olivier Giroud, non proprio giovanissimo ma che sta vivendo un’annata davvero incredibile che lo condurrà di sicuro ai prossimi europei. Olivier Giroud è un attaccante longilineo che misura 192 cm per 88 kg, un granatiere che guida l’attacco del Montpellier nella Ligue 1. Attaccante implacabile sotto rete ma anche molto generoso che sa mettersi a disposizione della squadra che di contro gli offre tantissimi assist. Sedici sono le sue marcature sino ad ora nel solo campionato, venti se si contano anche le coppe nazionali. Ha una struttura fisica che con il tempo ha saputo modellare alla perfezione, raggiungendo un peso forma ideale per i suoi centimetri che non lo portano ad essere impacciato e troppo pesante. Non è un attaccante designato a farsi km in campo ma in area di rigore guai a sottovalutarlo sotto questo aspetto, perché sa essere abbastanza rapido nei movimenti, non per niente gioca in una squadra che gira a velocità abbastanza elevate in campo. E’ molto forte di testa, uno dei migliori specialisti a livello europeo allo stato attuale, i cross sono tutti suoi e li raggiunge sia con una buona elevazione che senza sollevare i piedi da terra. Il colpo di testa non è la sua unica arma letale, è in possesso di un piede mancino niente male, capace non solo di far partire autentiche fucilate ma anche di piazzare il pallone con precisi colpi da biliardo. In questa annata poi segna davvero in qualsiasi modo, colpi che in passato uscivano di poco a lato magari, adesso entrano tutti. Le sue lunghe leve gli permettono di stoppare palloni con un alto coefficiente di difficoltà, non sarà elegante come lo era le Roi Platini ma non è nemmeno un blocco di legno, tra l’altro in acrobazia sa deliziare il suo pubblico con rovesciate e sforbiciate degne di essere riproposte in spot pubblicitari. E’ uno specialista dei calci di rigore, si presenta al dischetto con freddezza e in genere li piazza con una giusta dose di precisione e forza angolati sulla sinistra, i portieri nostrani dovrebbero prendere appunti a tal proposito considerando che il Napoli lo sta seguendo con un certo interesse, assieme al centrocampista del Rennes Yann M’Vila. La sua valutazione è elevata giustamente, il presidente del Montpellier, Luis Niccolin, lo valuta non meno di cinquanta milioni di euro. Una valutazione da top player per intenderci e su di lui sono accesi da tempo i fari di Arsenal e Newcastle, quest’ultimi lo hanno cercato durante la scorsa sessione di mercato, in cui infine hanno prelevato Papiss Cissé. Una concorrente di meno di sicuro ma Arsene Wenger ha individuato a nostro avviso l’uomo giusto per il suo tridente. Olivier si esalta in un 4 – 3 – 3 in cui occupa la posizione di vertice alto, l’area di rigore è il suo habitat naturale e i cross sugli esterni diventano fondamentali se si vuole sfruttare le sue doti realizzative. Calcisticamente cresce nelle giovanili del Froges, città situata nei pressi delle Alpi non troppo distante dal suo paese natio Chambery. A soli tredici anni si fa notare dagli osservatori del Grenoble che lo ingaggiano e che al raggiungimento dei 19 anni gli fanno firmare il suo primo contratto da professionista. Giroud nel Grenoble non avrà mai la giusta fortuna, nonostante sia a livello giovanile che nella squadra riserve ha fatto intravedere qualcosa di interessante, scende quindi di categoria nella terza serie francese nell’Istress dove gioca con regolarità e segna ben 14 reti. A fine campionato il Grenoble, salito nella massima serie francese, decide di venderlo perché non lo ritiene all’altezza e ad aggiudicarselo sono quelli del Tours che lo avranno sino al luglio del 2010 quando si trasferisce nel suo attuale club che lo paga ben due milioni di euro e in cui raggiunge l’apice della sua carriera proprio in questa stagione 2011/2012, quando l’undici Novembre scorso viene convocato in nazionale transalpina dal tecnico Laurent Blanc. I suoi numeri sono sempre migliorati di anno in anno, così come le sue capacità tecnico e tattiche. Nelle movenze ricorda molto “El Jardinero” Julio Ricardo Cruz, entrambi spietati sotto rete, forti di testa ma soprattutto umili e generosi. Al momento lo si può ritenere uno dei migliori centravanti a livello europeo, abbastanza completo e pronto per un top club. La sua valutazione è abbastanza alta ma potrebbe lievitare maggiormente se nei prossimi europei saprà confermarsi, quindi agli interessati consigliamo caldamente di intervenire il prima possibile.
Si ringrazia il sito amico generazioneditalenti.com per averci fornito questa preziosa scheda, clicca qui per leggere l’articolo originale
La Redazione
C.T.
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