Se dovessimo stilare un elenco di tutti i giovani fenomeni che il Sud America ha donato al calcio europeo negli ultimi dieci anni, non basterebbe l’inchiostro di cento penne. Ormai andare a “fare la spesa” nel Vecchio Continente è un appuntamento annuale immancabile per molte big e non, che cercano di aggiudicarsi il “craque” del momento. E se tra gennaio e l’estate scorsa andavano di moda i nomi di Neymar e Paulo Henrique (meglio noto come “Ganso”), adesso il più chiaccherato è il ventiduenne cileno Eduardo Vargas. “Edu” nasce a Santiago del Cile il 20 novembre 1989 e inizia la sua esperienza calcistica giocando nelle giovanili dell’Universidad Catolica e del Palestino; sfortunatamente la sua carriera ebbe gravi difficoltà a decollare: la sua casa (che si trovava a Renca) era molto lontana dalla sede dei club in cui militava e non riuscì mai ad affermarsi. Poi, tutto a un tratto, la sua vita cambiò: prima il programma televisivo nel 2005, a cui aveva partecipato anche Seymour, ora al Genoa, sponsorizzato dall’Adidas in cui già ci si accorse delle sue qualità, poi il torneo di Puerto Montt (dove ottenne il titolo di Capocannoniere) che convinse Osvaldo Hurtado (attuale allenatore del Club Deportivo Magallanes) a suggerirlo al Cobreloa. Nello stesso anno (il 2006) Vargas si aggrega ai Mineros ma non viene utilizzato nella prima squadra bensì nella selezione B, raccogliendo solo qualche sporadica apparizione con i “grandi” (per un totale di 8 partite nei primi due anni). Comincia a ritagliarsi un posto da titolare solo nel 2008: nel torneo di Apertura segna la sua prima rete con la maglia arancio contro il Palestino e viene schierato in campo per ben 12 volte, nella Clausura firma altre 3 marcature e 9 presenze. Anche il 2009 è positivo: nelle due competizioni in cui si divide il campionato cileno, Eduardo segna 6 goal in 24 match, condite anche da alcuni assist, e nella seguente sessione di mercato il 40% del cartellino viene acquistato da una delle più importanti società del Paese, l’Universidad de Chile, per settecentomila dollari circa. La nuova stagione (che si giocò in un torneo unico a causa del terribile terremoto che colpì il Cile) inizia subito bene per Eduardo: prima partita proprio contro il suo Cobresal, vittoria per 5-1 e prima rete con la maglia dei Chunchos; gioca bene anche nelle altre 17 apparizioni ma non riesce a trovare la via del goal, complice lo spostamento sulla seconda linea ad opera di mister Pelusso. Le migliori prestazioni le offre però nella Coppa Libertadores aiutando l’U. de Chile a raggiungere la semifinale (da cui poi uscì perdente) contro il Guadalajara andando a segno in due occasioni nella competizione. Per finire arriviamo al 2011, ancora in corso, per il quale abbiamo un solo commento: da incorniciare. Il nuovo allenatore, Sampaoli, lo ha riportato alla sua posizione naturale di ala destra e lui sta impressionando tutti. Se c’è una stagione che l’ha consacrato come talento mondiale è sicuramente questa. 21 partite nel torneo di Apertura (contando anche i play off), nomina di Miglior Giocatore e Miglior Attaccante, 9 goal e 10 assist che hanno portato la squadra alla vittoria, e il primo posto nella Clausura (in cui ha realizzato 5 reti in 10 match contribuendo inoltre alla realizzazione di due marcature) che ha assicurato all’ U. la qualificazione alla Coppa Sudamericana. Il Trofeo potrebbe a breve aggiungersi alla bacheca del team capitolino, infatti la formazione di Santiago del Cile, trascinata da Vargas (come al solito, verrebbe da dire), a segno 8 volte in 901 minuti, ha raggiunto la finale superando tra gli altri il Flamengo di Ronaldinho e il Vasco da Gama di Dedè.
Edu si è tolto parecchie soddisfazioni anche con la maglia della Nazionale: con le giovanili ha partecipato a diversi tornei tra cui spiccano per la qualità delle sue prestazioni l’Esperanzas de Toulon del 2008 e del 2009, la Milk Cup del 2009 (premio di Miglior Giocatore del Campionato) e la Kupa Talents Cup (in cui fu eletto Miglior Attaccante del Toneo), e ha esordito con la selezione maggiore il 4 novembre 2009 in un’amichevole contro il Paraguay vinta per 2-1. Ha fatto poi registrare alcune altre presenze in partite non ufficiali (realizzando un goal contro la Spagna) e ha giocato 4 partite nelle qualificazioni per la Coppa del Mondo 2014 segnando una rete al Perù il 12 ottobre 2011.
Eduardo Vargas è un destro di piede e di ruolo, infatti gioca da ala in quella zona del campo, potendo tuttavia all’occorrenza fare la prima punta. E’ dotato di una buona tecnica e di un eccellente tiro e abilità di passaggio, inoltre ha un’ottima capacità di inserimento: unendo grande velocità ad un fiuto del goal sopraffino riesce sempre a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto per buttare la palla in rete. Bisogna dire poi che è un discreto colpitore di testa, nonostante il fisico di 1,75 m per 70 kg faccia pensare diversamente. Non sorprende dunque perché sia ormai sui taccuini di tutti i top team: il cileno è un calciatore estemamente completo che può in ogni momento tirare fuori il coniglio dal cilindro e cambiare la partita con una giocata, sia essa un goal o un assist per un compagno. Su di lui sono in forte pressing il Chelsea, l’Arsenal, Liverpool, Villareal e Wolfsburg ma anche due italiane, l’Inter e il Napoli: il suo costo è di 10 milioni e forse a gennaio sapremo quali sviluppi avrà la storia di questo ragazzo che, chissà, potremo trovare a giocare proprio nella nostra Serie A.
La Redazione
C.T.
Si ringrazia il sito amico generazioneditalenti.com per averci fornito questa preziosa scheda. Clicca qui per leggere l’articolo originale
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