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Nelson Semedo e Goncalo Guedes del Benfica, quando i talenti si allevano in casa

Le storie del terzino e dell’attaccante, rispettivamente classe 93’ e 96’, che hanno conquistando la titolarità passando per la squadra riserve del club delle Águias

Rendere il calcio italiano in linea con quanto avviene in altri paesi d’Europa, con la creazione delle squadre riserve è un obiettivo ancora lontano. Recentemente qualche speranza riaffiorò con Demetrio Albertini in occasione della sua elezione alla presidenza FIG ma il tutto poi svanì in seguito all’incarico di Carlo Tavecchio (contrario a tale ipotesi assieme al presidente della  Lega Pro Mario Macalli). Nonostante ciò, diverse società bypassano generalmente il problema collaborando con club satelliti per “sistemare” calciatori di proprietà dal potenziale ancora inespresso o giovani talenti del vivaio in procinto di affacciarsi nel calcio professionistico. La linea da seguire è quella tracciata dal calcio francese, spagnolo o portoghese, dove i grandi club possono disporre delle rispettive selezioni riserve per avvalersi di questa preziosa opportunità. Un pratico esempio di quanto questa logica possa esser fruttuosa ce lo testimonia il Benfica che, tra gli altri giocatori, può annoverare nei suoi ranghi due interessanti giovani provenienti dalla squadra riserve: stiamo parlando di Nelson Semedo e Goncalo Guedes, rispettivamente terzino destro ed attaccante dei lusitani.

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Nelson Cabral Semedo è un terzino destro nato il 16 novembre 1993 a Lisbona, sebbene la sua famiglia sia di origini capoverdiane. Da quest’anno è entrato a far parte del giro della prima squadra dopo aver trascorso le ultime due stagioni nella squadra riserve del club delle Águias. Semedo è un esterno dalle spiccati doti offensive, capace di interpretare molto bene la fase di possesso. E’ un giocatore dotato di una buona accelerazione, oltre che di una discreta attenzione in marcatura. E’ bravo a scegliere i tempi di inserimento attraverso movimenti in sovrapposizione spesso puntuali. Ha ancora da lavorare sulla sua corporatura che appare fino a questo momento abbastanza leggera (177 centimetri per 66 chilogrammi di peso) ma in compenso il ragazzo tende a soccombere a questa sua pecca calandosi con la concentrazione necessaria nei meccanismi di gioco della propria retroguardia a quattro.

Nelson Semedo è uno dei volti nuovi scelti dal nuovo allenatore del Benfica Rui Vitòria, dopo la dinastia dell’ex Jorge Jesus, vincitore degli ultimi tre titoli  (passato agli antagonisti dello Sporting Lisbona). La carriera calcistica di Semedo inizia quando lo Sport União Sintrense lo visiona e lo integra nel proprio vivaio. In seguito supera un paio di categorie giovanili ed entra a far parte della prima squadra all’età di 17 anni. Dopo averne monitorato il percorso di crescita, nel gennaio del 2012 il Benfica decide di puntare su di lui facendogli firmare un contratto quinquennale. Come tutti i ragazzi della sua età, anche Semedo cova la speranza di dimostrare il suo valore in prima squadra in vista della stagione 2012/13, ma la società non è della stessa idea e decide di farlo maturare mandandolo in prestito al Fatima, in terza divisione. Una delusione che Semedo sa ben tramutare in tanta determinazione e voglia di dimostrare: il ragazzo, difatti, si cala con la giusta umiltà nella nuova realtà realizzando 29 prestazioni convincenti e dimostrando alla dirigenza del Benfica di meritarsi il rientro alla base. Nella squadra riserve allenata da mister Hélder Cristóvão riesce a ritagliarsi con gradualità un posto tra i titolari. I suoi numeri al termine del biennio 13/14 – 14/15 parlando di 59 gettoni di presenza ed un gol, il suo primo tra i professionisti siglato durante il match vinto contro il Farense. Cifre che gli consentono di effettuare il salto in prima squadra nella stagione attualmente in corso, agevolato anche dall’addio del terzino destro uruguagio Maxi Pereira, trasferitosi al Porto. La dirigenza delle Águias decide di non operare sul mercato nel ruolo di Semedo, che s’impadronisce della corsia destra. La tournee estiva svoltasi in Nord America gli consente d’inserirsi nel gruppo di mister Rui Vitòria, tanto da conquistare una maglia da titolare già durante la Supercoppa portoghese persa nel derby contro lo  Sporting Lisbona. Nonostante l’infelice risultato, la sua prova risulta essere convincente in termini di personalità ed intensità, peculiarità che lo fanno passare nuovamente alla ribalta una settimana dopo in occasione del suo debutto in campionato contro l’Estoril. Fortuna vuole che il ragazzo riesca a battezzare il suo debutto in Primeira Liga con un gol, siglando l’ultima marcatura del 4-0 finale. Di lì in avanti Nelson Semedo indossa sempre la maglia da titolare, riuscendo a debuttare senza sfigurare in Champions League in occasione delle gare vinte contro Astana e Atletico Madrid. E’ proprio in occasione del successo storico al “Vicente Calderòn” contro i Colchoneros che dimostra la sua progressiva crescita al cospetto di forti avversari come Jackson Martinez, Correa e Felipe Luis che gravitavano nella sua porzione di campo. La sua prova non passa inosservata a Fernando Santos, ct della Nazionale portoghese, il quale lo convoca per le sfide di qualificazioni all’Europeo 2016 contro Danimarca e Serbia. Ma la sorte (che fino a quel momento era stata benevola con lui) gli si mette di traverso, procurandogli la frattura del ginocchio in occasione del suo debutto con la Seleção Portuguesa l’11 ottobre durante il match vinto contro in trasferta contro la Serbia. Alcuni giorni dopo l’infortunio, il ragazzo si sottopone ad un intervento chirurgico andato a buon fine, tanto da far pronosticare il suo ritorno in campo nel prossimo mese di gennaio.

La voglia di tornare a giocare è forte, lo dimostrano i messaggi postati sui social network. Il Benfica aspetta il suo ritorno in campo a braccia aperte, assicurandosi le sue prestazioni fino al 2021 attraverso una clausola rescissoria che ammonta intorno ai 45 milioni di euro. L’infortunio non ha spento l’interesse insistente di diversi club europei che ne hanno monitorato la crescita, fra i quali l’Inter di Roberto Mancini. Il tecnico di Jesi più volte ha lanciato segnali alla dirigenza nerazzurra volti a rinforzare le corsie esterne difensive, ed in tal senso il nome di Semedo rientra tra i possibili candidati per ricoprire quel ruolo. C’è però da battere la concorrenza di Manchester City, Arsenal e Chelsea, oltre ad alcuni club di Liga. E’ chiaro che, alla luce di quest’infortunio, bisognerà stabilire in quanto tempo Semedo ritornerà al massimo della condizione. Si tratta ad ogni modo di un prospetto interessante che riserva ancora ampi margini di miglioramento dal punto di vista tattico oltre che fisico. Il presidente del Benfica Luis Filipe Vieira difficilmente potrà bloccarlo dinanzi ad un’offerta irresistibile che potrebbe arrivare (molto probabilmente) durante la prossima finestra estiva di calciomercato.

 

Percorso più o meno simile l’ha vissuto il suo compagno di squadra Goncalo Manuel Ganchinho Guedes, attaccante nato a Benavente il 29 novembre 1996. Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile delle Águias, il suo stile di gioco ha stregato tutti in patria dopo esser esploso nella selezione giovanile Under 19 del club portoghese. Da quest’anno, in occasione del nuovo corso di mister Rui Vitoria, è diventato uno dei titolari inamovibili del Benfica.

Il giovane talento gode può vantare qualità tecniche interessanti e sta dimostrando di potersela cavare egregiamente nel ruolo di esterno offensivo nel 4-3-3, sebbene goda di attitudini più protese al possesso della palla piuttosto che alla ricerca della profondità. Non a caso, talvolta, è stato utilizzato anche come interno di centrocampo. I numeri sono dalla parte di Guedes che sta facendo bene in campionato grazie a dodici presenze e tre reti siglate, ed ancora meglio in quest’edizione della Champions League. E’ stato lui infatti il match-winner della storica vittoria al “Vicente Calderòn” contro l’Atletico Madrid lo scorso 30 settembre, sancendo la rete del definitivo 2-1 grazie alla quale è divenuto il giocatore portoghese più giovane ad aver mai realizzato un gol nella competizione per club più importante d’Europa con i suoi 18 anni e 305 giorni compiuti. Un destino designato da tempo il suo: dopo esser passato dall’Under 17 all’Under 21 della Nazionale portoghese, il ct della selezione maggiore Fernando Santos decide di fargli effettuare il salto “tra i più grandi” lo scorso novembre in occasione delle amichevoli contro Russia e Lussemburgo. Nei 109 minuti complessivi disputati raccoglie l’eredità dell’idolo della patria Cristiano Ronaldo. Il campo internazionale sembra esser l’habitat ideale di questo giovane talento. Due anni fa, infatti, nell’edizione 2014 della Youth League (alla quale prese parte anche la Primavera del Napoli che terminò la propria avventura agli ottavi di finale persi contro il Real Madrid) Guedes si rese protagonista dell’esaltante avventura del Benfica fino alla finale con 9 presenze e 4 reti siglate. Il Benfica in finale dovette piegarsi al dominidio del Barcellona di Munir El Haddadi (3-0 il risultato finale). Altra manifestazione (con risultati totalmente diversi)  in cui riesce ad esaltare il suo valore fu il torneo di Viareggio disputato sempre durante il 2014 nell’Under 19 di João Tralhão, dove però non riuscì a superare il Girone 3 assieme alla Roma di Alberto De Rossi. La sua storia nell’illustre club delle Águias inizia nel 2005, quando all’età di nove entra a far parte del settore giovanile. Guedes durante il suo percorso di crescita migliora le sue doti tecniche, oltre a sviluppare una spiccata personalità in campo attraverso giocate decisamente più performanti dei suoi coetanei. Passate in rassegna le diverse categorie giovanili, nel 2013/14 è aggregato alla squadra riserve nella quale riesce a debuttare solo a fine stagione durante il derby perso contro il Porto. Non lascerà più questa selezione poiché nella stagione seguente, 2014/15, riesce a  diventare una delle pedine fondamentali della squadra allenata da mister Hélder Cristóvão, che intuisce le sue peculiarità schierandolo come attaccante esterno nel suo 4-3-3, ed affinandone le doti sia come rifinitore che da finalizzatore. L’aria della prima squadra diventa sempre più familiare per Guedes poiché si allena costantemente al centro sportivo Caixa Futebol Campus. Il momento del suo debutto “tra i grandi” avviene nel gennaio di quest’anno durante la vittoria esterna per 3-0 in casa del Penafiel, riuscendo a racimolare solo 34 minuti in cinque presenze nella passata gestione di Jorge Jesus. Guedes cresce in temperamento e carattere fin ai nastri di partenza, conquista la fiducia del nuovo allenatore Rui Vitoria. Le buone uscite in occasione dell’International Champions Cup in estate gli consentono di guadagnarsi una maglia da titolare in occasione della Supercoppa di Portogallo persa di misura contro il Porto ai supplementari. Il resto è storia recente: protagonista nell’accesso agli ottavi di Champions League ed in corsa per una possibile convocazione per i prossimi Europei francesi con la maglia della Nazionale.

Va da sé che la sua crescita passa anche attraverso i miglioramenti che, partita dopo partita, sta cercando di mettere in essere come l’applicazione nei ripiegamenti difensivi per aiutare i compagni in fase di non possesso o come l’attitudine ad occupare gli spazi liberi dagli avversari in fase di smarcamento. Guedes è un giocatore “alla Javier Pastore”, dotato di fantasia, talento, capace di incidere nell’arco di una partita attraverso una giocata o un’intuizione decisiva. E’ dotato di gran senso della coordinazione in fase di conclusione, inoltre è altruista, ha una spiccata visione di gioco che gli consente di servire il compagno più smarcato.  L’attitudine all’ultimo passaggio è una delle sue doti migliori, sebbene stia migliorando molto nella velocità di giocata e nel disegnare traiettorie insidiose grazie al suo piede sensibile. Diversi top team d’Europa sono già sulle sue tracce come Arsenal, Chelsea e Milan, ma il presidente del Benfica Luís Filipe Vieira (come quanto fatto per Semedo) ha blindato il ragazzo aggiudicandosi le sue prestazioni fino al 2021, a fronte di una clausola rescissoria fissata intorno ai cinquanta milioni di euro, mica male per un ragazzo che lo scorso mese ha compiuto i 19 anni d’età. Le ambizioni del Benfica di ritornare ad insidiare il duo Sporting Lisbona-Porto in testa alla classifica e di bsuperare gli ottavi di finale di Champions League contro lo Zenit passano non solo attraverso l’esperienza dei vari Julio Cesar, Luisão e Jonas o all’estro del leader tecnico come Nico Gaitàn, ma anche attraverso il processo di crescita di Nelson Semedo e Goncalo Guedes, due talenti provenienti dalla selezione riserve sui quali poter pianificare le prossime fortune del club lusitano.


 

A cura di Gilberto D’Alessio

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