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Mahmoud Dahoud del Borussia M’gladbach, il talento scappato dalla guerra in Siria

Una clausola può liberare il talento classe 96’ dal club tedesco: Juve e Liverpool si contendono il talentuoso centrocampista

Amouda, città di 2400 abitanti della Siria nordorientale, nel distretto di Hassetche. In questo territorio curdo martorizzato dai miliziani dell’ISIS nasceva venti anni fa Mahmoud Dahoud, talento in forza al Borussia Mönchengladbach. Classe 1996, Dahoud è un giovane centrocampista capace di far riscuotere l’interesse di top team europei in seguito all’ottima stagione disputata l’anno scorso (la prima tra i professionisti) durante la quale ha strabiliato tutti gli addetti ai lavori grazie al convincente rendimenti offerto nelle 41 presenze tra campionato, coppa nazionale e Champions League, con 9 assist e 5 gol realizzati sotto la gestione di André Schubert.

Giocatore dalle ottime qualità tecniche, Dahoud è un “tuttocampista” allo stato puro vista la sua proficua attitudine nel muoversi in tutta la zona mediana del campo, sia da interno con compiti di copertura che come trequartista con l’obiettivo di suggerire per le punte o di immolarsi nelle difese avversarie attraverso inserimenti repentini. Dispone di un’ottima visuale di gioco e di una buona velocità di pensiero, caratteristiche che spesso non limitano alla semplice giocata. Dispone di una buona personalità, è capace di condurre le transizioni offensive attraverso il suo grande dinamismo. I suoi cinque assist durante la passata stagione, insieme ai due di quest’anno, testimoniano come il ragazzo goda di una buona predisposizione all’assist.

SCAMPATO ALLA GUERRA – Destino fortunato quello di Dahoud, riuscito a scampare alla sorte di tanti altri suoi coetanei martorizzati dalla realtà del suo territorio natio: aveva solo 10 mesi, infatti, quando con la sua famiglia fuggì verso la città curda di Amuda, sul confine settentrionale della Siria con la Turchia. Da quel momento in poi il calcio ha segnato la vita di Dahoud. In età adolescenziale riesce ad accasarsi in due club, Germania Reusrath e Fortuna Dusseldorf, prima di entrare a far parte nel 2010 nel settore giovanile del Borussia Mönchengladbach. Nel vivaio dei Puledri riesce a scalare con gradualità le varie categorie giovanili, approdando fino alle Juniores. Il ragazzo cresce e migliora sempre più, non avendo difficoltà ad entrare nel giro della prima squadra del Borussia guidata in quel momento dallo svizzero Lucien Favre (mentore già in passato dei vari ter Stegen, Tony Jantschke ed Amin Younes).

Durante la Telekom-Cup 2013, manifestazione estiva utile per rodare il club prima del via della stagione, Dahoud riesce a far parlare di sé in seguito alla brillante prova sforata nella finale persa contro il Bayern Monaco (ad inizio era di Pep Guardiola) per 5-1.  “E’ un sogno che si avvera” dichiarò il giovane al termine della gara, dopo essersi confrontato contro gente del calibro di Robben, Muller e Ribery. Testa bassa e pedalare per il giovane Dahoud, che con sacrificio riesce a coronare la sua prima presenza tra i professionisti nell’agosto 2014 in occasione del preliminare di ritorno d’Europa League contro FK Sarajevo, vinto con un tennistico 7-0. Successivamente riuscirà a strappare un’altra presenza nella medesima competizione circa due mesi dopo nella vittoria casalinga contro l’Apollon Limassol, prima di materializzare il sogno della sua prima presenza in Bundesliga subentrando nei minuti finali durante la bella vittoria casalinga maturata nell’aprile del 2015 contro il Borussia Dortmund di Klopp. Proprio quest’ultimo rimarrà folgorato dall’evoluzione che il giovane Dahoud mette in mostra nell’annata seguente sotto la gestione di Andrè Schubert (subentrato a Favre nel settembre dell’anno scorso). Soprannominato simpaticamente “Mo” dai propri compagni, Dahoud riesce a conquistare la fiducia del suo allenatore calandosi bene nel 4-4-2 adottato da quest’ultimo, ricoprendo il ruolo di interno di centrocampo. Oltre a sviluppare le sue qualità in fase di finalizzazione, Dahoud riesce ad acquisire anche esperienza in campo internazionale, precisamente in Champions League, manifestazione dove il suo M’Gladbach riuscirà nell’impresa di non perdere mai contro la blasonata Juventus di Massimiliano Allegri alla luce dei due pareggi conseguiti durante le gare di andata e ritorno del girone eliminatorio della scorsa stagione. Ad una stagione altamente soddisfacente manca però la chiosa finale, la ciliegina sulla torta: Dahoud, infatti, accarezza solamente il sogno di prendere parte alla spedizione di Euro 2016 della Nazionale tedesca di Joachin Lowe, non rientrando però nella lista definitiva e proseguendo il suo percorso in Under 21 (4 presenze per lui ad oggi). Al termine della passata stagione il ragazzo viene considerato come uno dei migliori prospetti Under 20 del campionato, un punto fermo dunque da cui ripartire per il club biancoverde, sebbene il suo futuro non sembra esser così definito. Dahoud, infatti, sebbene abbia anticipato il suo rientro per partecipare alle fasi preliminari della Champions League, non sta riscontrando la totale fiducia del suo allenatore Schubert in seguito ai diversi cambi di modulo effettuati quest’anno da quest’ultimo. Il passaggio ad un centrocampo a cinque ha fatto sì che Dahoud perdesse posti in graduatoria nelle scelte dell’allenatore tedesco, il quale considera in questo schieramento di più il ragazzo come trequartista piuttosto che come centrale di centrocampo. Il suo utilizzo fin ora è stato piuttosto altalenante con undici partite tra le tre competizioni disputate dal Borussia, con due assist confezionati, tutto ciò alla luce di una situazione contrattuale ancora tutta da definire.

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TUTTO PER UN LIKE – Durante la scorsa estate le tantissime voci di mercato inerenti il possibile futuro lontano dal Borussia M’Gladbach hanno condizionato la sua permanenza in biancoverde, soprattutto in seguito alla sua volontà di rifiutare il rinnovo contrattuale (in scadenza nel 2018). Il direttore sportivo del Gladbach Max Eberl sta cercando di convincerlo a firmare il rinnovo quanto prima, evitando un’altra spiacevole cessione. L’ambiente neroverde, infatti, ha già dovuto digerire i trasferimenti degli ex idoli Granit Xhaka e Havard Nordveit, passati rispettivamente ad Arsenal e West Ham. Eppure è bastato poco per far nascere tante speculazioni e polemiche da parte dei media tedeschi sul giovane Dahoud riguardo ad un suo possibile trasferimento al Liverpool del suo estimatore Klopp a causa di un “Like” postato dal ragazzo sul profilo ufficiale Instagram della Premier League. Altro aspetto rilevante è rappresentato dal fatto di condividere lo stesso agente di Emre Can, dettaglio che non fa altro che mettere altra carne a cuocere riguardo ad un suo possibile passaggio in Reds. Oltre al Liverpool anche la Juventus sembra essere sulle orme del centrocampista, la cui valutazione si aggira attorno ai 20-25 milioni di euro.

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LA CHIAVE DI VOLTA – Il futuro di Dahoud è ancora tutto da decifrare poichè la chiave di volta di un suo ipotetico addio al Borussia potrebbe esser legata ad una clausola rescissoria al termine della stagione 2016/17 che oscilla tra gli 8,5 e 10 milioni di euro prevista nel suo contratto, la quale potrebbe annullarsi solo in caso di rinnovo. Utilizzando questa clausola, Dahoud potrebbe avere la strada spianata nel decidere la destinazione a lui più gradita. Di certo il ragazzo ha ampi margini di crescita, dovendo lavorare senza dubbio su alcuni punti deboli come il gioco aereo ed il senso della posizione in fase di non possesso, oltre che migliorare la veemenza nei contrasti fisici. La discreta intelligenza tattica fa di questo ragazzo un’occasione da non perdere per i team di medio-alto livello, sopratutto in questo momento di scarso utilizzo da parte del suo club, investendo su un potenziale crack alla ricerca della definitiva consacrazione. La Juventus è sulle sue tracce e non è da escludere che i bianconeri possano fiondarsi su di lui già durante la prossima sessione invernale di mercato, soprattutto se la trattativa per Witsel si complicasse. Dahoud intanto aspetta e riflette sul suo futuro, aspirando ai grandi palcoscenici d’Europa, magari con la maglia di un top team.

 

A cura di Gilberto D’Alessio

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