Nel campionato spagnolo, dominato dallo strapotere delle più blasonate squadre di vertice come Barcellona, Atletico Madrid e Real Madrid, la lotta per l’accesso alle competizioni europee si sta rivelando alquanto combattuta. La realtà del calcio spagnolo sta evidenziando le difficoltà di importanti società in crisi di risultati come l’Atletic Bilbao (relegato attualmente in bassa classifica dopo che circa otto mesi fa perdeva la finale di Europa League a Bucarest), il Siviglia (che stenta a ripetere i fasti risultati del passato) o il Valencia (costretto a cambiare la conduzione tecnica affidandosi ad Ernesto Valverde). Le outsiders ne stanno approfittando, mettendo a segno una media punti sorprendente, basandosi su un mix di veterani e giovani talenti da valorizzare. Nel nostro appuntamento odierno, focalizziamo l’attenzione su un ragazzo che sta facendo particolarmente bene nella retroguardia difensiva del Rayo Vallecano: stiamo parlando di Jordi Amat. Jordi Amat Maas è un difensore centrale in forza al Rayo Vallecano nato il 21 marzo 1992 a Canet de Mar, comune spagnolo di circa tredicimila abitanti distante 43 chilometri da Barcellona. Forte dell’appartenenza ad un territorio in cui la cultura del calcio è radicata fortemente, Jordi inizia ad appassionarsi a questo sport fin da giovanissimo: a sette anni viene scrutato da alcuni osservatori dell’Espanyol, sempre attenti a ricercare le potenzialità dei giovani del proprio territorio. Superato un provino, entra a far parte del settore giovanile della società bianco-blù.
Dal suo approdo in questa nuova realtà (all’età di otto anni), Jordi Amat percorre in rassegna tutte le categorie della “Cantera” dei catalani, fino ad arrivare alla meta più ambita da un giovane calciatore: esordire in prima squadra. Esperienza chiave per il proseguo della sua carriera è l’esperienza con la maglia della Nazionale spagnola, che si rivelerà appunto il viatico giusto per l’accesso in pianta stabile in prima squadra. Jordi viene convocato nell’ottobre del 2010 dalla selezione della “Roja” per disputare il Mondiale Under 17 in Nigeria. Quella nazionale però, che comprendeva giocatori dal futuro già scritto come Isco, Muniain, Sergi Roberto, o Alvaro Morata, delude le aspettative dei pronostici, venendo sconfitta in semifinale dalla Nigeria padrona di casa, per poi accontentarsi del terzo posto finale. Grazie a queste convincenti prestazioni in Nazionale, l’aitante difensore centrale -al ritorno in patria- entra definitivamente nel giro della prima squadra (dopo aver militato fino a quel momento esclusivamente nell’Espanyol B). Il tanto atteso esordio avviene nella diciannovesima giornata di Liga disputata il 24 gennaio 2010. Lo stadio di Cornellà-El Prat fa da cornice al suo esordio fra i professionisti. A concedergli questa possibilità durante il match casalingo contro il Maiorca un mister, ex difensore centrale quale Mauricio Pochettino, che lo include a dieci minuti dal termine, per difendere il prezioso risultato di 1-1 (dopo che Borja Valero, su rigore, ristabiliva il risultato di parità spezzato, precedentemente, da Osvaldo per i padroni di casa). Pochi giorni dopo l’allenatore argentino gli concede nuovamente la chance, anche se per pochi minuti, di calcare l’erba del Santiago Bernabeu, gettandolo nella mischia a circa venti minuti dal termine, nella gara persa 3-0 contro il Real Madrid allenato da Manuel Pellegrino. Nella sua prima stagione da professionista (2009/10), Jordi colleziona 6 presenze in Liga e 2 in Coppa di Spagna, incrementando la qualità di un reparto arretrato, caratterizzato da altri difensori di prospettiva come Victor Ruiz e Dìdac Vilà (provenienti anch’essi dal settore giovanile dell’Espanyol), oltre a Facundo Roncaglia (sbarcato per la sua prima esperienza europea).
L’anno successivo rappresenta per Jordi Amat quello della consacrazione: difatti, nella stagione 2010/11, il catalano viene considerato un patrimonio sul quale investire per il futuro. L’assegnazione della maglia numero 5 è solo il primo dei successivi attestati di fiducia dimostrategli dal club durante l’arco della stagione. Dopo aver saltato le prime partite di Liga per una scarsa condizione di forma, acquisita durante il ritiro estivo, disputa la prima partita stagionale il 26 settembre 2010 nella vittoria casalinga per 1-0 contro l’Osasuna. Al termine della stagione colleziona ben 26 presenze in campionato, destando un’ottima impressione dal punto di vista fisico e tattico a tutto lo staff tecnico. Durante quest’annata, trova spazio anche in Coppa di Spagna, disputando 4 gare da titolare, inoltre viene convocato per 5 partite dell’Under 19 di Luis Milla, valide per le qualificazioni all’Europeo Under 19.
Nonostante si trovi in una fase di crescita della sua carriera, nella stagione 2011/12, Jordi Amata trova poco spazio nell’undici titolare, a causa delle scelte di Mauricio Pochettino ricadute su altri giocatori che completano il parco difensori. Esse, infatti, puntano sui nuovi acquisti, Hector Moreno ed Ernesto Galàn, oltre che sulla valorizzazione dell’argentino Forlìn e Dìdac Vilà. Al termine dell’anno, il bottino di presenze in campionato è alquanto magro: le 9 presenze in Liga e le 4 in Coppa di Spagna convincono il giocatore a cambiare area al termine della stagione. Per tale motivo, nella sessione di mercato estiva, analizza con il suo agente le diverse offerte ricevute per l’acquisizione del suo cartellino. La speranza è quella di poter accettare la proposta dell’altro club catalano più conosciuto in tutto il mondo, il Barcellona, in quanto artefice di un passato interesse per il giocatore. Quest’indiscrezione di mercato viene, tra l’altro, confermata anche dal presidente dell’Espanyol Ramon Condal. Ma la società blaugrana, difatti, non presenta mai una vera e propria offerta ufficiale. Il giocatore, quindi, il 19 luglio 2012 decide di vestire la maglia dei madrileni del Rayo Vallecano, a titolo temporaneo, attraverso la formula del prestito secco, senza diritto di riscatto.
Nel nuovo progetto tecnico del Rayo Vallecano targato Paco Jèmez (caratterizzato da soli sei stranieri in rosa), Jordi Amat veste i panni del leader difensivo, come perno centrale della difesa a quattro uomini, completata da Tito, Gàlvez e Casado. Fino a questo punto, la classifica sta sorridendo ai biancorossi, forti di un sesto posto (in condivisione con il Valencia) a due punti dalla zona Champions League, a seguito di ottime prestazioni di tutto il collettivo. Fino a questo momento, il giovane difensore ha totalizzato ben 19 presenze in Liga, senza mai aver trovato ancora la via del gol. Durante i mesi di ottobre e novembre scorso, il ventenne viene convocato per la prima volta da Julen Lopetegui per prender parte alla selezione Under 21 spagnola, in occasione di quattro partite valide per le qualificazioni dell’Europeo 2013.
Jordi Amat è un difensore che predilige prevalentemente la posizione in zona centrale, ma all’occorrenza può rendersi utile anche nelle zone laterali della retroguardia. Alto184 centimetriper 80 chilogrammidi peso, Jordi Amat è dotato di un’ottima prontezza di riflessi che gli consente di giocare prevalentemente d’anticipo sul diretto avversario. Si sacrifica per i compagni ogni qual volta viene schierato in campo, grazie anche al suo spirito d’ umiltà. In ogni gara dimostra una pregevole calma da veterano, qualità rara per ragazzi della sua età. E’ abile nel gioco aereo e se la cava bene nelle chiusure difensive. Forte della grande esperienza internazionale acquisita nelle diverse competizioni disputate dalle varie Under della”Roja“, il ragazzo desta molto interessa a diversi club spagnoli ed europei. Non a caso l’attenzione in passato del Barcellona ne testimonia il grande talento. Unico neo è non aver mai segnato un gol da quando è approdato nel calcio professionistico, sebbene le prestazioni realizzate siano decisamente rilevanti.
A cura di Gilberto D’Alessio
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