Italia contro Spagna. Due filosofie di calcio a confronto. La prima catenacciara, tendenzialmente attenta a non scoprirsi prima di affondare i propri attacchi. La seconda caratterizzata da un impianto di gioco stabile e da quel “tiki-taka” fautore di diversi estimatori (ma anche di tanti oppugnatori). Davanti ai trentatremila spettatori dello Teddi Malcha Stadium di Gerusalemme, il festival della meglio gioventù europea va in scena per la finale dell’Europeo Under 21.
Gli iberici hanno avuto un rullino di marcia infallibile in questi campionati europei. Un vero rullo compressore la Rojita del C.T. Lopetegui, arrivata alla sua sesta finale nella storia di questa competizione. Dopo le due prime vittorie rimediate di misura contro Russia e Germania, gli spagnoli hanno saputo coniare la proficua manovra di gioco (da sempre punto di forza di questa Nazionale), e la concretezza ritrovata (vedi le successive vittorie per 3-0 contro Olanda e Norvegia). Questo gruppo, forte della miglior difesa e del miglior attacco delle fasi finali, può vantare una promettentissima generazione di giovani talenti già protagonisti nei propri club d’appartenenza. Borini, Insigne e soci dovranno fare i conti con un reparto difensivo di tutto rispetto dove, a difendere la porta di De Gea, presenzieranno le due promesse della cantera blaugrana, come il centrale Bartra e il terzino destro Martìn Montoya, insieme ad Iñigo Martìnez (protagonista della sorprendente scalata alla prossima Champions League della Real Sociedad grazie alle 34 presenze e 4 reti siglate), e al piccolo Alberto Moreno (cresciuto nel Siviglia, bravo a irrompere con le sue accelerazioni sulla corsia sinistra) a completare la difesa a quattro. Il trio di centrocampo è un mix di qualità e sostanza, basato sulle geometrie del playmaker basso di un altro giocatore della società di San Sebastián, Illarramendi. Quest’ultimo sarà affiancato da Thiago Alcantara e Koke, talenti molto abili dal punto di vista tecnico, che possono metter in seria difficoltà gli azzurrini attraverso conclusioni dalla distanza ed inserimenti tempestivi. I loro dirimpettai Verratti, Florenzi e Rossi dovranno impegnarsi al meglio nel doppio compito di arginare e costruire trame offensive di gioco. La compattezza del reparto arretrato azzurro (un solo gol subito contro la Norvegia) dimostra quanto i giovani di proprietà dell’Inter come Bianchetti, Caldirola, Donati (aggiungiamoci anche Biraghi nelle prime due partite) insieme a Vasco Regini in comproprietà tra Empoli e Sampdoria, nel mirino della Juventus) abbiano potuto dare, fino ad ora, solidità e sicurezza al proprio schieramento tattico. Si aspettava con trepida attesa il banco di prova rappresentato dall’Olanda, ma la risposta di questi ragazzi è stata decisamente positiva. Adesso l’ultimo passo che porta alla gloria è rappresentato dai pericolosi attaccanti della Rojita: Rodrigo (cugino di Thiago Alcántara), attaccante del Benfica ed autore di ben dodici reti tra qualificazioni e fasi finali di questo torneo, è il vertice alto del trio d’attacco. A supportarlo ci saranno il fenomeno lanciato da Guardiola fra “i grandi” del Barcellona Tello, giocatore dalle movenze imprevedibili ed estremamente dirompente grazie ai suoi dribbling, e la minaccia numero uno per l’Italia, Isco. Iamnaples.it , con lungimiranza, vi aveva già raccontato le qualità balistiche di questo talento (Clicca qui per leggere l’articolo). Il giocatore del Malaga, oggetto dei desideri di Manchester City e Real Madrid in questi giorni di mercato, è il valore aggiunto per gli iberici, l’uomo che può estrarre dal cilindro la giocata giusta per risolvere una finale così equilibrata ed emotivamente sentita da entrambe le compagini. Il gol realizzato durante la semifinale, vinta contro la Norvegia, è solo un assaggio del suo estro e della sua tecnica. Non bisogna dimenticare, infine, gli altri gioielli del reparto offensivo, presi tuttavia in considerazione dal C.T. Lopetegui a partita in corso come l’attuale “Scarpa d’oro” del torneo con quattro reti siglate che contende il ruolo di prima punta a Rodrigo, ovvero Alvaro Morata (gettato tra i professionisti da Josè Mourinho con la Camiseta blanca del Real Madrid), Sergio Canales (ex stella prodigio bruciato dalle Merengues che ha trovato ruolo da protagonista adesso nel Racing Santander) ed Iker Muniain (Clicca qui per leggere l’identikit risalente a marzo 2011). E’ la terza finale tra queste due nazionali a questo livello (86’ e 96’), ed entrambe vantano una vittoria. L’ultimo confronto diretto risale all’amichevole del 13 novembre 2012, occasione in cuil’Italia, nonostante la buona prestazione del primo tempo, dovette cedere nella ripresa perdendo 3-1.
Gli spagnoli avranno il compito di bissare la vittoria di due anni nell’edizione disputata in Danimarca. Nonostante i bookmakers decretano la Spagna come favorita del match, gli azzurri di Devis Mangia avranno l’obbligo di provare a dare filo da torcere alle Furie Rosse, magari riuscendo nell’impresa di vendicare la sconfitta di circa un anno fa della Nazionale maggiore proprio contro la Spagna nella finale dell’Europeo 2012.
PROBABILI FORMAZIONI
ITALIA: Bardi; G. Donati, Bianchetti, Caldirola, Regini; Florenzi, F. Rossi, Verratti, Insigne; Immobile, Borini.
C.t.: D. Mangia.
SPAGNA: De Gea; Montoya, Bartra, Martinez, Moreno; Illarramendi, Koke; Thiago Alcantara, Isco, Tello; Morata.
C.t.: J. Lopetegui.
A cura di Gilberto D’Alessio
33
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro