Il nostro viaggio alla ricerca di giovani talenti oggi fa tappa nella penisola balcanica, la quale negli ultimi anni si sta dimostrando di esser sempre più la terra nativa di giovani fenomeni, fra questi troviamo Miralem Pjanic. Miralem nasce a Zvornik, cittadina di 81mila abitanti nel nord-est della Bosnia-Erzegovina, il 2 aprile 1990. Ha avuto un’infanzia molto difficile a causa della guerra che era presente nell’ex Jugoslavia in quegli anni, tanto che i suoi genitori Fahrudin e Fatima decidono di trasferirsi in Lussemburgo. In Miralem nasce fin da subito la passione per il calcio poichè passa le ore a guardare le partite del padre Fahrudin calciatore. Dopo aver militato nella squadra lussemburghese dello Schifflange, il momento chiave della sua vita arriva a tredici anni e mezzo, quando viene chiamato dall’F.C. Metz. Da li incomincia un percorso calcistico formativo che dura cinque anni, passando per le varie categorie delle giovanili fino ad arrivare all’ultimo anno, anno della sua esplosione in prima squadra con 18 presenze in Ligue 1, 2 presenze in Coppa di Francia e altre 2 in Coppa di Lega.
Nonostante le sue prestazioni sopra le righe, il Metz non ottiene la salvezza nell’anno 2007/2008, e così decide di cederlo. Sono molte le squadre che si accorgono fin da subito delle sue potenzialità, su tutte la vincitrice di quell’anno della Ligue 1, il Lione, che decide di metterlo sotto contratto pagando 7 milioni di euro. Nel giro di poco tempo convince il tecnico Paul Le Guen a riservargli un posto a centrocampo nella formazione titolare.La sua prima stagione non è affatto negativa, tanto da 28 presenze e 3 gol, togliendosi anche la soddisfazione di segnare prima il suo primo gol in Champions League contro l’Anderlecht nei preliminari e poi contro la Fiorentina nella fase a gironi dell’edizione 2009-10.
Per quanto riguarda il capitolo nazionale, Miralem approda nell’Under 17 del Lussemburgo, mettendosi in luce nell’europeo disputato nel 2006 siglando l’unico gol della propria selezione in quella competizione, un pallonetto al portiere spagnolo Sergio Asenjo. Da quel momento in poi ci sono stati diversi apprezzamenti da parte della nazionale francese per convincerlo a naturalizzarlo, ma Pjanic è sempre stato fiero delle sue origini anche quando risiedeva in Lussemburgo. Convinto di ciò, aspetta il 2008 per ottenere la cittadinanza da Sarajevo, evitando così di far scoppiare un nuovo caso Ibrahimovic nei balcani.
Pjanic è un centrocampista offensivo, e la caratteristica che più lo contraddistingue è la fantasia. Può esser utilizzato come interno di centrocampo oppure può esser schierato dietro alle punte. Ha grande proprietà di palleggio, dribbla molto bene e con suo piede vellutato fornisce assist millimetrici per i compagni. Alto un metro e 80 con un peso di 68 kg, Miralem ha un’ottima progressione palla al piede, e per il suo stile di gioco spesso è stato accostato a Zinedine Zidane. Comunque, vista la sua giovane età, il paragone è ancora molto prematuro. Ha un tiro molto preciso e potente, tanto da farlo diventare lo specialista nei calci piazzati (sia per punizioni che per rigori). Quando lo si vede giocare si nota fin da subito il carisma del grande giocatore. Il suo gol di maggiore importanza fin ora è quello siglato l’11 marzo 2010, gol del pareggio contro il Real Madrid nel ritorno degli ottavi. Grazie a quel gol permette al Lione lo storico passaggio ai quarti di finale di Champions League. Nonostante la sua giovane età, Miralem si sta affermando sempre più con prestazioni e gol, questo non fa altro che lievitare la sua valutazione di mercato che ora si aggira attorno ai quindici milioni di euro.
Una curiosità: nonostante abbia dichiarato ad un’intervista “La cosa più importante per me è giocare a calcio, i soldi vengono dopo“, Miralem intanto è già entrato a far parte della scuderia dell’International Management Group (IMG), società di marketing sportivo che cura gli interessi, tra gli altri,di Sergio Aguero, Tiger Woods, Roger Federer e Maria Sharapova. Inoltre è dotato di ben tre cittadinanze ( per i motivi spiegati in precedenza): bosniaca, lussemburghese e francese.
Gilberto D’Alessio
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