Oggi il nostro viaggio alla ricerca di giovani talenti fa tappa in terra iberica. Essa, infatti, è teatro non solo delle gesta dei giovani gioiellini tesserati per i club più blasonati come Barcellona e Real Madrid, ma anche di promesse di club meno quotati sulle quali ricadono molte speranze. Tra queste sicuramente c’è Iker Muniain, attaccante dell’Atlethic Bilbao. Iker è nato il 12 dicembre 1992 a Pamplona. Incomincia a dare i primi calci al pallone a livello giovanile nel Pamplona dell’Union Deportiva Cultural Chantrea. Il passar del tempo lo fa maturare sempre più a livello caratteriale , tanto che nel 2005 viene scrutato attentamente dagli osservatori dell’Athletic che, intravedendo in lui grande potenziale, non esitano nel tesserarlo, aggregandolo alle giovanili del club. Col passar degli anni Iker passa in rassegna tutte le categorie giovanili, militando nell’Athletic Infantil A, nei Cadete, negli Juvenil e nel Bilbao Athletic (la seconda squadra dell’Athletic) prima di togliersi la grande soddisfazione di debuttare successivamente in prima squadra.
Il suo destino, a livello calcistico, viene condizionato positivamente dall’arrivo dell’allenatore dei baschi Joaquin Caparros, il quale, appena preso posto sulla sua nuova panchina, lo aggrega subito in prima squadra nel corso della preparazione estiva di quell’anno (quando Iker aveva ancora 14 anni). La sua prima soddisfazione personale arriva il 30 luglio 2009 in una gara di qualificazione dell’Europa League contro lo Young Boys realizzando un record, ovvero diventare, a 16 anni 7 mesi e 11 giorni, il più giovane giocatore dell’Atlethic Bilbao ad indossare la maglia ufficiale. Quello, senz’altro, non è stato l’esordio di un qualunque giovane di un vivaio di un qualsiasi club, ma è stata la nascita di un vero fenomeno. Infatti, nel ritorno una settimana dopo, realizza la sua prima rete ( determinante per la qualificazione per i biancorossi) diventando così il giocatore più giovane ad aver segnato un goal con la maglia dei baschi biancorossi. Dopo l’esordio in Liga il 30 agosto 2009, diventando così il più giovane dell’Atlethic Bilbao ad aver esordito in campionato, il 4 ottobre 2009 diventa, dopo la rete al Valladolid, il più giovane marcatore di sempre nella storia della Liga, a soli 16 anni e 289 giorni. Numeri che solo un predestinato del calcio può rivendicare. Nella sua prima stagione da professionista, stagione 2009/2010, ha totalizzato 31 presenze e 5 gol di cui 3 in campionato e 2 in Europa League. Per quanto riguarda le rappresentative nazionali, Iker ammonta anche 2 presenze e 1 gol nella Spagna under 16, 20 presenze e 2 gol nella selezione under 17 e presenze nell’under 19 spagnola.
Muniain è un giocatore con spiccate doti offensive. Nonostante la sua giovane età è capace di ricoprire sia il ruolo di mezzapunta a supporto di un’unica punta di peso, sia il ruolo di attaccante esterno offensivo di un tridente. Grazie alla sua piccola statura (di 168 centimetri d’altezza e 63 chilogrammi di peso) fa dell’imprevedibilità la sua arma migliore. Dotato di una buona tecnica, il ragazzo mostra ampi margini di miglioramento. Non esita a puntare il suo diretto avversario per dribblarlo soprattutto sfruttando la sua velocità ed il suo cambio di passo. E’ inoltre dotato di una buona visione di gioco, Muniain è molto reattivo nei movimenti di esecuzione. Le sue già ottime qualità mostrate fin’ora a tutti hanno fatto si che i vertici dell’Atlethic Bilbao gli prolungassero il contratto fino al 2015 assicurandosi ancora per qualche anno le sue prestazioni , sancendo una clausola rescissoria che si aggira intorno ai 40 milioni di euro. Il ragazzo prova un gran senso di appartenenza ai colori del suo club del cuore, e questo è un motivo in più per far ben sperare la dirigenza basca nella sua futura permanenza nel club. Quindi l’eventuale offerta capace di farlo approdare un giorno lontano dal San Mames dovrà esser davvero consistente. Caratterialmente Iker è un ragazzo molto spigliato e simpatico. Fin dal primo momento è stato ben voluto dai veterani dei leoni Rojiblancos, che subito gli hanno attribuito il nome di “Bart Simpson” per la gran somiglianza con il personaggio del cartone famoso in tutto il mondo. Il suo primo allenatore, come detto, è stato ed è ancora Joaquín Caparrós . A testimoniare il grado di fiducia e speranza che il tecnico prova per il suo gioiellino, in un’intervista afferma di essere rimasto impressionato dalle qualità del ragazzo, dal modo di giocare e proteggere la palla abbassando il baricentro, dalla sua incredibile agilità e dalla velocità dei movimenti. Proprio queste, infatti, sono le sue principali caratteristiche unite ad un tiro forte e preciso. In occasione di una partita disputata contro il Werder Brema in Germania la stampa tedesca lo paragona (addirittura) a Lionel Messi. Il paragone sembra molto affrettato e poco obiettivo, ma la ragione di questo accostamento molto coraggioso è dovuto al fatto che i giornalisti tedeschi vengon folgorati dall’estrema vivacità e determinazione del giocatore basco in partita, tanto da paragonarlo alla “pulce d’oro” blaugrana. Il 1 dicembre 2009 prolunga fino al 30 giugno 2015 il proprio contratto con la formazione basca, con una clausola rescissoria compresa tra i 36 ed i 45 milioni di euro. Una cosa è certa: chiunque voglia acquisirne il cartellino fra i club più prestigiosi d’Europa dovrà pensarci bene, benchè stiamo parlando di un astro nascente del calcio iberico, sicuramente perno futuro della nazionale delle furie rosse.
Gilberto D’Alessio
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